Quando nei mesi scorsi Sanità Futura ha avviato la mobilitazione all’insegna dello slogan “Di mala burocrazia si muore. Salviamo i pazienti e i lavoratori di un’azienda lucana”, con al centro la vicenda del trasferimento di Polimedica Melfi nel Villaggio Salute, il riferimento alla mala burocrazia guardava a storie come quella della piccola, di 8 anni, di Tricarico, alla quale dal mese di febbraio si è negato il passeggino posturale di cui ha bisogno. Una bruttissima storia che colpisce il diritto elementare alla salute sancito dall’ articolo 32 della Costituzione (“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”). Il racconto dei genitori che hanno fatto richiesta del passeggino e la loro “via crucis”, è esemplare di quanta sofferenza produce la mala burocrazia, attraverso le parole della madre della bambina: “Solo un balletto di responsabilità e rassicurazioni”. Tutto a causa dei tempi di gare di appalto, di pratiche che passano da un ufficio all’altro. Non sono i tempi di una bambina e della sua famiglia. Anche noi nel corso delle assemblee permanenti abbiamo dato voce a tante storie di pazienti che sulla propria condizione di salute subiscono autentici soprusi della mala burocrazia. Per questo Sanità Futura ha deciso di continuare la mobilitazione. La prossima tappa imminente è la consegna, in questa settimana, al Presidente del Consiglio Regionale Cicala, della petizione popolare che è sostenuta da oltre 9 mila firme di cittadini. La petizione contiene il richiamo agli articoli della Costituzione italiana 41 (“L’iniziativa economica privata è libera.”) e 32 della (“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”) insieme a 2 richieste che il Consiglio regionale è chiamato per legge statutaria a discutere. Le richieste riguardano la costituzione di una commissione di indagine sulla mala burocrazia e l’impegno del Governo regionale a eliminare le complicazioni inutili garantendo la puntuale applicazione delle norme in materia di liste di attesa, cioè dei ritardi nelle cure; l’urgenza di avere un sistema di assistenza sanitaria più equo, più libero e più distribuito, tra strutture pubbliche e private, tra centro e periferie della Regione, più vicino alle necessità e ai luoghi di vita dei cittadini; il diritto dei cittadini lucani alla libera scelta del luogo di cura, che è impedito dalla burocrazia e dallo spreco delle risorse pubbliche; l’attuazione della legge 241/1990 secondo cui l’attività amministrativa deve essere “retta da criteri di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza”; la necessità di eliminare l’impatto negativo della burocrazia, che spesso ostacola gli investimenti, la laboriosità, l’innovazione e il miglioramento dell’offerta complessiva dell’assistenza sanitaria; il dovere morale, infine, di evitare il fallimento di imprese sanitarie sane, sulla discriminazione e sulla negazione delle cure territoriali.
Sanità futura istituirà un servizio on line di assistenza legale, sanitaria e sociale disponibile h24 per tutti coloro che ne avessero bisogno; si tratta di una sorta di sportello per la tutela delle cure, che potrà aiutare chiunque per necessità di assistenza sanitaria, ma anche per assistenza legale contro i casi di mala burocrazia. Insomma, dal caso Polimedica nasceranno molte iniziative di coinvolgimento popolare per non rassegnarsi alla “normalità” della mala burocrazia e così facendo per aiutare i rappresentanti istituzionali a fare fino in fondo il proprio dovere! All’Assessore Leone infine chiediamo di tenere fede all’impegno assunto in pubblico in occasione della nostra recente manifestazione-assemblea popolare di insediare, rapidamente, un tavolo al Dipartimento sulle questioni che abbiamo sollevato e sostenuto con operatori e cittadini.