Negli anni ‘50 si senti forte l’urgenza di creare dei prodotti atti alla protezione di cavi, tubature o cablaggi. La loro articolazione e i sussulti a cui erano sottoposti faceva si che essi si svincolassero dalla posizione a cui erano destinati.
Cioè chiaramente portava al danneggiamento dei suddetti con conseguenze spesso molto pericolose. Furono così inventate fascette protettive in grado di tenere saldi questi componenti ed evitarne il danneggiamento.
Storia e sviluppo delle fascette a serraggio e stringi-cavo
Generalmente l’invenzione di questo prodotto è attribuita all’azienda Thomas & Betts. Questa società, costituita il 1898 dai due ingegneri della Princeton University, M. Thomas e Hobart D. Betts, ebbe un ruolo molto attivo nell’elettrificazione della New York del tempo.
La società è ancora oggi sul mercato, tuttavia nel 2012 fu acquistata dalla multinazionale svizzero-svedese ABB, che la rilevò per più di 3 miliardi di dollari.
La prima applicazione pratica che vide questo prodotto fu per proteggere e serrare i cablaggi dei sistemi wire harness degli aeroplani. Subito se ne intuì la versatilità e presto furono anche utilizzati per i cablaggi delle autovetture e dopo anche per altri tipo di tubature e cavi.
Nella sua prima forma le fascette erano di metallo, per poi essere modificate e prodotte con tanti tipi diversi di materiali. Tuttavia le fascette di metallo sono ancora oggi in commercio e molto apprezzate per la loro solidità.
Moltre altre aziende si misero in corsa nella produzione di fascette di vari tipi. In primis vennero i polimeri. Subito dopo piombarono nel mercato anche le più economiche fascette di plastica per cavi.
Tipi di fascette per cavi
Le fascette sono di varie tipologie. Tuttavia prima di ulteriori diversificazioni più particolari e specifiche, le fascette per cavi si dividono in due macrocategorie: fascette a serraggio e fascette stringi-cavo.
Le fascette a serraggio vengono solitamente costruiti in acciaio INOX. Sono generalmente a forma di anello e il fissaggio è eseguito grazie ad una vite senza fine. Sono prettamente usate per fissare tubi trasportanti liquidi ma non solo.
Le seconde, conosciute comunemente con l’espressione inglese cable tie, sono in genere costituite da un filo di nylon lungo tra i 10 e i 50 cm, con uno dei due lati dentellato.
Su una delle due estremità c’è un foro rettangolare nel cui interno è presente un dentino che bloccherà l’altra estremità. Questo meccanismo permette di stringere solamente: non è possibile in nessun caso allargare il nodo a causa del dentino.
Questo sistema è definito sistema a cricco. Data la sua efficacia molte di queste fascette furono all’occorrenza usate come manette, tant’è che le stesse aziende produttrici di fascette iniziarono la produzione di alcune varianti di queste proprio pensate specificatamente come manette.
In altre versioni, il polimero è spesso rinforzato con nero di carbone, così da donare allo strumento maggiore resistenza ai raggi ultra violetti.
Questi strumenti possono inoltre essere classificati per colore e per certe peculiari caratteristiche:
- fascette di colore blu, rinforzate con aggiunte di metallo, sono generalmente usate in campi industriali e sono identificabili anche dai metal detector;
- fascette di colore rosso ECTFE, utilizzate soprattutto per ciò che concerne gli impianti di aerazione;
- fascette in acciaio INOX o galvanizzante, indicate negli ambienti corrosivi grazie alla loro particolare resistenza al fuoco;
- fascette ETFE, comuni nell’industria chimica o nucleare per la loro resistenza alle radiazioni.