La direzione artistica del Barocco Festival Leonardo Leo in collaborazione col Museo Archeologico provinciale di Potenza, il Carlo Gesualdo da Venosa Conservatorio di Potenza e l’Università degli Studi di Basilicata comunicano che la mostra “Carte di Musica”, mostra di manoscritti musicali dal XVII al XIX secolo si potrà visitare fino al 17 dicembre 2019.
Di seguito i particolari sulla mostra.
Ha per titolo «Carte di Musica» la mostra di manoscritti e stampe musicali visitabile presso le sale espositive del Museo Archeologico Provinciale di Potenza in via Lazio 18 fino al 17 dicembre 2019. L’iniziativa rientra nell’ambito delle collaborazioni che la Direzione Artistica del Barocco Festival “Leonardo Leo” ha posto in essere incontrando il parere favorevole della direzione del Museo Archeologico provinciale di Potenza, del Carlo Gesualdo da Venosa Conservatorio di Potenza e dell’Università degli Studi della Basilicata.
Gli appuntamenti festivalieri hanno avuto il loro prologo nei mesi di agosto e settembre, e vede il sos-tegno della Regione Puglia – Assessorato all’Industria Turistica e Culturale – attraverso il Fondo spe-ciale Cultura e patrimonio culturale. L’allestimento della mostra è invece il risultato di un lavoro di ricerca e ricostruzione filologica realizzato negli ultimi anni dal prof. Dinko Fabris, tra i musicologi italiani più conosciuti al mondo, docente di Storia della musica all’UniBas, e dal M.O Cosimo Prontera, titolare della cattedra di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio «Gesualdo da Venosa» di Potenza, componente della British Harpsichord Society e direttore dal 1997 del Centro Studi e Documentazione «Leonardo Leo».
La mostra attraversa tre secoli di musica, tra testi e spartiti, di luminari della musica del tempo, un au-tentico viaggio che riporta alla mente le atmosfere dell’età moderna, tra corti, salotti e teatri: un viaggio che raccoglie le sue maggiori fonti documentarie dal Settecento, conosciuto anche come “il secolo d’oro di Napoli”, per il suo fermento culturale successivo alla scoperta delle rovine di Pompei e di altre città (1748). La mostraconferma il ruolo di Napoli come città della musica in un periodo in cui la Cultura della Grecia e della Roma antica era la principale fonte d’ispirazione del genio creativo. Nel Settecento Napoli è meta ambita d’innumerevoli e illustri viaggiatori, tra i quali alcune delle più prominenti figure musicali dell’epoca come Händel, Mozart e Gluck. In quel tempo a Napoli la musica è ovunque, nelle chiese, per le strade, nelle case, nei teatri e nei suoi quattro conservatori.
Il viaggio è un viaggio nel Sud dell’Italia tra il XVII e XIX secolo, come recita il sottotitolo della mo-stra, nel genio custodito e conservato nei libri a stampa o manoscritti, in gran parte appartenenti a collezione private: fascicoli ritrovati fortunosamente sulle bancarelle di mercatini antiquari del nostro Sud, o all’interno di coperte che rilegavano atti notarili, oppure giunti in biblioteche pubbliche attraverso generose donazioni, come nel caso dei testimoni conservati presso la civica biblioteca Giovanni XXIII di San Vito dei Normanni. In gran parte i manoscritti oggetto della mostra appartengono all’area culturale salentina cui si sommano altri testi provenienti da altre collezioni private meridionali. In questo progetto di mostra itinerante, di volta in volta saranno incorporati altri esemplari offerti da collezionisti o biblioteche locali, al fine di riunire simbolicamente espressioni simili provenienti da una comune cultura musicale diffusa del passato.
Per la mostra si è scelto di raggruppare i manoscritti, secondo un criterio di omogeneitàdi contenutoin tre categorie: un primo gruppo che contiene musica sacra, un altro dedicato all’insegnamento della musica ed un terzo gruppo che mostra esemplari di musicaprofanaconcepita per l’intrattenimento. Tutti, direttamente o indirettamente, offrono un realistico spaccato degli ambienti per cui erano stati prodotti o dove furono utilizzati. Oltre a queste categorie, è possibile fare una distinzione molto evidente tra le edizioni a stampa e i manoscritti. La stampa musicale, avviata da Gutenberg già alla fine del secolo XV e poi consacrata dagli stampatori veneziani del Cinquecento, fu un fenomeno piuttosto raro e circoscritto ad alcune grandi città: in Italia soprattutto Venezia, mentre a Napoli restò limitata ad alcune epoche e alcune botteghe fino al pieno Ottocento. Anche per questo un libro a stampa ritrovato nel Sud Italia può essere ancora più prezioso di un manoscritto autografo per i bibliofili o semplicemente per la storia della musica locale. Il mondo dei manoscritti musicali è invece vario quanto la storia singola di ogni compositore, di ogni luogo dove si faceva musica e di ogni fruitore che lo possedette. In mostra saranno esposti alcuni volumi particolarmente significativi per la carriera di Leonardo Leo e di altri musicisti della “Scuola Napoletana” del Settecento, ma anche di anonimi musicisti al servizio di comunità periferiche e della musica quotidiana.
Le carte più antiche vanno dal XV secolo, frammenti di un prezioso codice miniato in scrittura gotica, fino alle musiche del pieno Ottocento. Si alternano nelle varie sezioni altri documenti assai rari o che possono incuriosire il pubblico (edizioni originali di musiche di Händel, Boccherini e dello stesso Leo) accanto a materiali d’uso quotidiano, per amatori o studenti o anche per il rito religioso di secoli passati. Tra i manoscritti assolutamente unici sono due libri del primo Seicento per tastiera e alcuni manoscritti di Leonardo Leo: una raccolta di “solfeggiamenti”, il Miserere concertato a doppio coro e soprattutto il dramma sacro Dalla morte alla vita di Santa Maria Maddalena, straordinario documento in gran parte autografo del compositore sanvitese, acquisito con una sottoscrizione pubblica. Questi tremanoscritti sono oggi conservati presso la civica biblioteca Giovanni XXIII di San Vito dei Normanni.
La mostra è ad ingresso libero con i seguenti orari: martedì 9.00 – 13.00, dal mercoledì al sabato 9.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00. Info e contatti: museo.provinciale@provinciapotenza.it tel. 0971 444833, mob. 3386689451