Il talentuoso fotografo milanese Giovanni Gastel è stato uno degli ospiti illustri che ha partecipato questa sera al Premio Moda Città dei Sassi, evento dedicato alle eccellenze nazionali e internazionali e ai creativi dell’Alta Moda e Prèt à Porter che ha celebrato l’undicesima edizione ad Alvino 1884.
Di seguito l’intervista rilasciata per SassiLive.
Giovanni Gastel è ritornato a Matera dopo vent’anni, come l’ha trovata? “Ho trovato completamente un’altra città, meravigliosa, splendente, pulita, tenuta benissimo e piena anche di giovani che aprono ristoranti, bar, l’ho trovata rifiorita e finalmente resa alla sua bellezza e al suo ruolo una delle città più belle del mondo. Benchè sapessi che ci fossero stati dei restauri non sapevo che si fosse arrivati fino a questo punto in particolare nei Sassi. E’ una città finalmente restituita allo splendore che le è dovuto”.
Quale lavoro sta per presentare Giovanni Gastel? “Di tutti i colori, a parte il mio lavoro nel campo della moda che continuo a fare sempre, adesso sto per presentare una mostra al Maxi di Roma, “Il ritratto” e poi una grande mostra nel 2021 per la Triennale di Milano che mi emoziona molto, una mostra che poi sarà itinerante e che riguarda la storia della moda italiana tutta vista attraverso la mia fotografia, dagli anni 80 ad oggi”.
E una mostra a Matera si può fare? “Assolutamente, verrei con grandissima gioia. Ne abbiamo parlato in questi giorni e quindi secondo me si farà senz’altro, sarei onorato di essere qui con voi”.
Come cambia la fotografia nell’era dei social dove si punta tutto sull’immagine, Instagram su tutti: “C’è chi ritiene che il lavoro dei fotografi professionisti viene oscurato da tante immagini prodotte ogni giorno dai telefonini e diffuse sulla rete. Io ribadisco che proprio in questo momento i fotografi professionisti hanno l’opportunità di far emergere il proprio linguaggio legato all’immagine che viene immortalata in uno scatto”.
Michele Capolupo
Biografia di Giovanni Gastel
Giovanni Gastel nasce a Milano il 27 dicembre 1955, da Giuseppe Gastel e da Ida Visconti di Modrone, l’ultimo di sette figli.
Nel 1967, all’età di dodici anni, Gastel inizia a mostrare la sua vocazione artistica, entrando a far parte di compagnie di teatro sperimentale, per le quali recita fino all’età di diciassette anni. Parallelamente, coltiva la passione per la poesia e a sedici anni pubblica, per l’editore Cortina, una raccolta intitolata Casbah.
Negli anni Settanta, avviene il suo primo contatto con la fotografia. Da quel momento, ha inizio un lungo periodo di apprendistato durante il quale fotografa matrimoni, esegue ritratti, piccoli still-life e qualche servizio di moda per bambini, mentre un’occasione importante gli viene offerta nel 1975-76, quando inizia a lavorare per la casa d’aste Christie’s.
La svolta avviene nel 1981 quando incontra Carla Ghiglieri, che diventa il suo agente e lo avvicina al mondo della moda. Dopo la comparsa dei suoi primi still-life sulla rivista Annabella, nel 1982. Inizia a collaborare con Vogue Italia e poi, grazie all’incontro con Flavio Lucchini, direttore di Edimoda, e Gisella Borioli, alle rivisteMondo Uomo e Donna.
Da questo momento, la sua attività professionale s’intensifica e inizia a collaborare con le più prestigiose testate di moda sia in Italia che all’estero, soprattutto a Parigi.
Elabora proprio in questi anni d’intenso impegno professionale il suo stile inconfondibile, caratterizzato da una poetica ironia, mentre la sua passione per l’arte lo porta ad introdurre nelle fotografie il gusto per una composizione equilibrata. I suoi riferimenti sono, per gli still-life, la Pop Art, che ebbe modo di vedere in mostra alla Rotonda della Besana sin dai primi anni Settanta, e l’opera fotografica di Irving Penn. Traendo ispirazione anche dallo studio dell’arte rinascimentale, Gastel si rifà costantemente ad un’ideale di eleganza, che ha respirato sin dall’infanzia, soprattutto grazie alla madre.
Intorno alla metà degli anni Ottanta, fonda la Gastel&Associati con Angelo Annibalini e Uberto Frigerio, con la quale intende promuovere l’inserimento nel mondo professionale di giovani fotografi, sia cresciuti nel suo studio, che incontrati durante numerosi workshop.
Il suo impegno attivo nel mondo della fotografia lo avvicina anche all’Associazione Fotografi Italiani Professionisti, di cui è stato presidente dal 1996 al 1998. Da allora ne è presidente onorario. La consacrazione artistica avviene nel 1997, quando la Triennale di Milano gli dedica una mostra personale, curata dallo storico d’arte contemporanea, Germano Celant, in cui vengono presentate circa 200 fotografie, testimonianza della sua lunga e prolifica carriera. Gastel utilizza le tecniche “old mix”, quelle a incrocio, le rielaborazioni pittoriche, gli sdoppiamenti e le stratificazioni, fino al ritocco digitale.
Il successo professionale si consolida nel decennio successivo, tanto che il suo nome appare nelle riviste specializzate insieme a quello di fotografi italiani quali Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna, o affiancato a quello di Helmut Newton, Richard Avendon, Annie Lebowitz, Mario Testino e Jurgen Teller.
Nel 2002, nell’ambito della manifestazione La Kore Oscar della Moda, ha ricevuto l’Oscar per la fotografia.
Presidente onorario dell’Associazione Fotografi Italiani Professionisti e membro permanente del Museo Polaroid di Chicago, svolge la sua attività lavorativa nel suo studio in Via Tortona a Milano, dove continua a coltivare la sua passione per la poesia – l’ultima raccolta ha per titolo Cinquanta – e per la ricerca fotografica al di fuori degli schemi della moda.
Nel 2018 ha firmato il servizio fotografico per la nuova campagna promozionale dei deejay e speakers di Radio Deejay.
Nella foto www.SassiLive.it Giovanni Gastel (foto www.SassiLive.it)