Promuovere l’arte materana nel “tempio” per antonomasia dell’arte made in Matera che si apre al mondo, lo studio Arti Visive di Franco Di Pede, da oltre cinquant’anni punto di riferimento per numerosi artisti di tutto il mondo, dalla pittura alla scultura. Per il periodo natalizio ritorna a casa la mostra itinerante ideata dall’infaticabile artista Franco Di Pede, “Matera: memoria, identità e futuro”, aperta fino al 6 gennaio 2020.
60 artisti materani e lucani per nascita o per adozione, altrettante opere realizzate con le più diffuse espressioni delle arti visive (pittura, incisione, fumetto, architettura, fotografia, poesia, letteratura, musica, folklore) per un progetto unico di “narrazione” allo stesso tempo individuale e collettiva: raccontare e comunicare Matera tra passato, presente e futuro, tra ciò che è già stato e ciò che non è ancora, per far rivivere lo spirito, la coscienza e l’anima di un luogo e di una comunità, per recuperare e riconnettere memorie, identità, storia, tradizioni, cultura, territorio e paesaggio, per comprendere e reinterpretare le sfide, i contrasti, le contraddizioni che da sempre e continuamente l’hanno vista nascere, crescere, che l’hanno profondamente segnata e trasformata: l’incontro/scontro tra uomo e natura, creatività e tradizione, saperi antichi e innovazione, fragilità e anti-fragilità, individualismo e valori comuni, disastro e meraviglia, povertà e ricchezza, turbamento e bellezza, abbandono e civiltà.
Per celebrare Matera Capitale Europea della Cultura 2019 lo Studio Arti Visive ha organizzato e promosso negli ultimi due anni questa mostra itinerante con l’obiettivo di sperimentare, attraverso l’arte, nuove forme di racconto e di comunicazione di una città e di una comunità che è sempre stata (e che vuole continuare ad essere) una realtà fatta di vita, di uomini, di materia, di segni, di storie nella storia.
Il progetto ha coinvolto direttamente gli artisti Luigi Acito con Renato Lamacchia e Lorenzo Rota, Irene Albano, Carla Cantore, Antonella Capolupo, Nicola Capone, Kamil Cardone, Dario Carmentano, Daniela Cataldi, Luca Colacicco, Antonio Conte con Margherita Tricarico e Roberto Biasi, Enzo De Filpo, Giovanni Dell’Acqua, Antonello Di Gennaro, Domenico Dimichino, Franco Di Pede, Enzo Epifania, Nino Epifania, Rocco Falciano, Giuseppe Filardi, Nino Fortunato, Rocco Giove, Luigi Guerricchio, Pietro L’Annunziata, Pino Lauria, Cosimo Lerose, Donato Linzalata, Roberto Linzalone, Oreste Lo Pomo, Felice Lovisco, Massimo Lovisco, Vittorio Manno, Francesco Marano, Mauro Masi, Antonio Masini, Giuseppe Miriello, Giuseppe Mitarotonda, Michele Morelli, Rocco Natale, Antonio Notarangelo, Pino Oliva, Giulio Orioli, Monica Palumbo, Nicola Pavese, Francesco Pentasuglia, Angelo Rizzelli, Marta Salonna con Maria Emanuela Antonicelli- Damiano Di Pede-Roberta Gioia, Pasquale Santoro, Angelo Sarra, Margherita Serra, Mariano Silletti, Michele Spera, Angelo Stagno con Daniele Marimao, Pietro Tarasco, Nino Tricarico, Domenico Verrascina, Augusto Viggiano, Enzo Viti con Teresa Lupo.
Attraverso le loro opere e con diversi linguaggi espressivi si è sviluppato un racconto articolato, a più voci che coniuga memoria con “suggestioni” visive di un futuro ancora non scritto, nella convinzione che il futuro per una città come Matera non può non avere il sapore del ritorno, le sembianze dell’archetipo, il sentimento della “riflessività”, se è vero che ogni luogo reca sempre e comunque in sé ciò che vuole essere e ciò che vuole divenire.
Raccontare Matera vuol dire allora riprendere a tessere il filo della narrazione di noi stessi e della realtà che ci circonda, provare a recuperare una relazione intima e profonda con un luogo percepito ormai come universale, patrimonio di tutti nello spazio e nel tempo.
Per questo gli organizzatori hanno scelto di utilizzare il linguaggio dell’arte perché l’arte è in grado di penetrare l’intima essenza dei luoghi abitati e vissuti, perché l’arte è in grado di scoprire e far scoprire ciò che in un luogo è eterno ed universale, perché l’arte è in grado di interpretare messaggi invisibili che un luogo trasmette, di coglierne l’anima e l’essenza primordiale, il genius loci.
Dopo aver fatto tappa in Italia a Vicenza (Galleria Celeste), Roma (Galleria Arte e Pensieri), Rapolano Terme (Museo dell’Antica Grancia e dell’Olio), Fanano (Cantine degli Scolopi), Modena (Galleria delle Statue dell’Istituto d’Arte Venturi) ed in Europa a Plovdiv in Bulgaria (città designata assieme a Matera quale Capitale Europea della cultura per l’anno 2019) la mostra è ritornata a Matera per essere esposta per la prima volta al completo ed arricchita dalla presenza di nuove opere e di nuovi artisti a beneficio della comunità dei cittadini permanenti e temporanei per un ritorno che non vuole essere un traguardo finale ma solo una tappa di un cammino che intende proiettare la città, la sua storia e la sua cultura non solo nel nuovo anno ma anche in quelli a venire, raccogliendo e rilanciando la sfida della legacy del 2019.
La mostra, che rientra nel programma Care for promosso dall’Associazione Matera2019, gode del patrocinio del Comune di Matera.
La fotogallery della mostra d’arte “Matera: memoria, identità e futuro” (foto www.SassiLive.it)