“La polemica che in questi giorni sta animando le cronache conferma ulteriormente la necessità di procedere ad un confronto reale, diretto, costruttivo fra le differenti forze politiche in campo, fra i soggetti che si candidano a gestire la Provincia di Matera nei prossimi anni.
E’ finito il tempo di lanciare strali da palchi scegliendo la mancanza di contraddittorio alla discussione sul futuro che attende le comunità del Materano nei prossimi anni.
L’interesse di giungere ad un modello politico istituzionale il più adeguato possibile alle esigenze dei territori è alla base dei programmi elettorali sui quali, però, finora ho avuto ben poche opportunità di confronto diretto.
Credo sia giunto, invece, il momento di abbandonare vetusti mezzi di comunicazione “a distanza” privilegiando, al contrario, l’analisi approfondita degli argomenti sui quali le forze politiche, pur se su posizioni ideologiche differenti, sono chiamate a confrontarsi.
Un territorio provato dalla crisi economica, con aree a rischio sociale, in cui le risorse ambientali rischiano di essere “saccheggiate”, grazie a leggi ad hoc, necessita di essere amministrato in nome degli interessi di coloro che hanno contribuito con il loro lavoro a svilupparlo, a farlo crescere.
La provincia di Matera ha bisogno di entrare a far parte di un circuito virtuoso che la colleghi alle direttrici viarie e infrastrutturali d’Italia e d’Europa per garantire la crescita dei suoi territori e, per farlo, necessita di politiche di sviluppo adeguate, frutto di una programmazione che sappia far buon uso delle opportunità che giungono anche dai programmi europei.
L’allarme sociale sollevato in queste ore, che rischia di avvelenare il clima politico, richiama infine ad un principio fondamentale per la democrazia: la legalità applicata in tutte le sue forme. E’ a questo assunto che devono svilupparsi le nostre comunità e devono crescere le future generazioni.
La provincia di Matera deve poter contare su valori assoluti sui quali sono pronto sin d’ora a confrontarmi con i miei avversari politici in un contesto pubblico che indichi agli elettori gli elementi fondamentali sui quali saranno chiamati a decidere il 6 e 7 giugno.