L’astronomo materano Franco Vespe in una nota spiega perchè la stazione centrale delle Fal costruita in piazza della visitazione è grottesca e offensiva per i materani. Vespe spiega inoltre perchè è opportuno puntare sulla collegamento delle Ferrovie dello Stato a Matera e l’idea di un circuito turistico-culturale su rotaia che connetta la valle del Basento con la dorsale murgiana fino a spingersi nel Metapontino-Taranto. Di seguito la nota integrale.
Alcuni giorni fa è stata inaugurata a Matera per l’ennesima volta la favolosa stazione centrale dell’intricatissimo snodo ferroviario delle Appulo Lucane che attraversa la nostra città. Uno snodo da far invidia alle stazioni Shinkanzè di Tokyo! Praticamente un cesso imperiale gigantesco posto sopra la minuscola cloaca nel quale è stato infilato l’unico binario a scartamento ridotto interrato delle FAL. Voleva rappresentare quell’opera l’impronta urbanistica prestigiosa ed indelebile di Matera Capitale del 2019 pagando all’ineffabile Boeri 400 mila euro ( pagate sulla fiducia e senza gara!) per la sua progettazione. Il risultato è stata un melanconico scimmiottamento di altre superbe stazioni o coperture portuali costruite in precedenti capitali europee come Marsiglia. Opera realizzata fra l’altro con i fondi della Regione Basilicata (Fondi FESR 2014-2020). In se l’opera, anche se non originale, non sarebbe poi tanto male; ma la sgradevole sensazione che suscita è quella che si stia perdendo l’ennesima occasione, forse quella definitiva, perché Matera si possa dotare una buona volta di un sistema infrastrutturale viario serio ed efficace. E’ per questo un’opera grottesca che sta lì ad insultare l’intelligenza dei materani. Ma quali sono le ragioni per costruire una simile opera sontuosa su di un binario morto di un troncone ferroviario fumettistico ! Soldi che si sarebbero potuti utilizzare per il raccordo di Matera alla rete ferroviaria nazionale RFI a scartamento ordinario. Grottesco e spudorato perché si sta irridendo la speranza della comunità materana di potersi finalmente connettere alla rete ferroviaria dello Stato italiano. Al di là delle mere rivendicazioni campanilistiche, essere coperti ed inclusi nella rete ferroviaria nazionale ha un significato simbolico potentissimo. Esso è prima di tutto il segno tangibile di esser parte preziosa di una comunità, di un popolo unito sotto un’unica nazione ed un unico stato. La ferrovia che ancora non è arrivata a Matera, invece ci racconta che qui, nella nostra città, l’Italia ancora non è arrivata e continua ad esserne esclusa. E’ questo un segnale che il nostro Paese ancora pervicacemente evita di dare ai materani, aldilà delle fumose obiezioni sulle convenienze puramente economiche dietro le quali Trenitalia spesso si trincera. Ma non è finita qui! Chi non vuole le FFSS a Matera non vuol bene nemmeno al Sud. Basti guardare la cartina geografica per accorgersi che la geometria ela geografia ci indicano che, per ottimizzare il sistema viario Nord-Sud attraverso il corridoio adriatico, la ferrovia non può non attraversare la città dei Sassi. E’ inaccettabile che i tempi per i collegamenti pubblici, ferroviari e non, fra Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia si misurino addirittura in giorni! E’ un’inaccettabile miopia quella di non rafforzare questo asse viario soprattutto in un periodo in cui si stanno riaprendo e rafforzando le rotte della seta verso l’estremo oriente tanto trafficate nel Medioevo. Serve per agganciarsi all’impetuoso sviluppo di paesi come Cina ed India. Ma come si fa a non capire che l’Italia con il suo Sud può ambire a diventare una piattaforma logistica formidabile proprio mentre il ventodello sviluppo mondialesta abbassando il suo baricentro di nuovo nell’area del Mediterraneo ? La via della seta è via obbligata perché il nuovo asse del pacifico non spinga definitivamente in periferia se non nell’oblio la vecchia Europa. Per questo motivo va scongiurato un movimento pro-ferrovia a Matera che non cerchi concertazioni conle regioni limitrofe o che si appassioni a disegnare strategie strampalate propugnate con tracotanza e con toni e stili esagitati. (Ma è possibile che sti comitati non siano capaci di scegliersi rappresentanti moderati?).
Ma la ferrovia a Matera non la vuole soprattutto il capoluogo della nostra regione. Ormai leggendario il discorso dell’ineffabile Pittella dove lancia strali contro la ferrovia a Matera ed accusa di accattonaggio i suoi cittadini “culturali”. La stessa tratta Matera Ferrandina che veniva fatta passare per un ramo secco delle FFSS totalmente improduttivo oggi, al contrario, potrebbe tornare estremamente utile per poter propagare nel cuore della nostra regione i benefici di una Matera Capitale Europea diventata locomotiva. Alcuni mesi fa, nel periodo in cui stavo studiando come candidato presidente di questa Regione, avemmo un incontro presso il comune di Altamura, grazie ad un assist offerto dall’associazione culturale A.S.S.S. onlus di Michele Cornacchia. Oggetto dell’incontro era proprio il possibile raccordo conRetitalia ad Altamura. Il progetto dell’amministrazione altamurana era quello di ripristinare la vecchia linea Gioia del Colle Rocchetta Sant’ Antonioper finalità turistico-culturali. Il presidente Emiliano avrebbe da lì a pochi mesi inaugurato la prima tratta riaperta. La nostra idea è quella di realizzare un anello ferroviario con gli stessi scopi che da Rocchetta S.A. poi si raccordasse a Melfi-Potenza, attraversasse la valle del Basento e, una voltaa Ferrandina, potesse biforcarsi: con un ramo diretto verso Matera-Altamura chiudendo il piccolo anello ferroviario; l’altro che continua verso il metapontino-Taranto per chiudere poi il grande anello con la tratta Taranto-Gioia del Colle. Un anello infrastrutturale capace di connettere la Puglia murgiana con la Basilicata fino al Basento per giungere poi ad agganciare Taranto. Taranto della ZES potrebbe essere il porto ideale nel quale far approdare la via della seta e la porta per poi connettere quest’area a quella Salentina.Su questo progetto, oltre che con il comune di Altamura, si era iniziato ad interloquire con il comune di Spinazzola, Melfi ed era stato proposto anche al comune di Matera (Gianpaolo D’Andrea). Sarebbe il caso di riprendere il filo di questo ragionamento. In quanto alla lussuosa pensilina di P.zza della Visitazione facciamola diventare pure il mausoleo eretto in memoria delleauguste gesta eroiche di chi potrà dire : anche io c’ero al banchetto di Matera 2019!