I dirigenti Fidas Basilicata tra i banchi di scuola. L’incontro si è tenuto a Melfi con studenti delle classi quinte dell’istituto tecnico industriale “Righetti” ed ha visto il sostegno del professore Vincenzo Sonnessa e dalla dirigente scolastica Vincenza D’Elia. La delegazione composta da Antonio Bronzino, Margherita Finamore, Rossella Centrone e Marisa Dipierro ha interagito con i neo diciottenni per approfondire il tema del dono in tutti i suoi aspetti. Una donazione consapevole fa del donatore una risorsa che in maniera costante e assidua può garantire quei livelli di autosufficienza. Fidas sempre attenta e pronta a informare i giovani alla pratica del dono. L’appuntamento ha dato la possibilità ai dirigenti regionali Fidas di affrontare temi sanitari con l’intervento del dottoressa Margherita Finamore che ha parlato dagli effetti della donazione per il ricevente e per il donatore ma anche come si diventa donatore nel rispetto di corretti stili di vita. Antonio Bronzino si è soffermato sulla storia della Fidas che da quarant’anni opera ininterrottamente in Regione Basilicata mettendo in campo competenza professionalità e qualità con grande spirito di servizio. Un volontariato messo in campo per il bene altrui é una pratica Nobile, sempre nel rispetto e nella cura del donatore e del ricevente. “ Incontrare i giovani” ha spiegato il presidente Pancrazio Toscano “ è per noi un grande piacere perché si instaura con loro un confronto costruttivo ben oltre quella che è la mission associativa. Se è vero che la Fidas deve promuovere il dono del sangue e preoccuparsi di effettuare le raccolte, è anche vero che essendo un’associazione di volontariato radicata sul territorio non può sottrarsi al dialogo per costruire condizioni di vita migliori per tutti. Purtroppo questi incontri per molti significano anche gli ultimi perché frequentando la classe quinta sono alla scelta di seguire un percorso universitario e spesso fuori regione. Ma in tanti ci chiamano e chiedono se nella loro città universitaria c’è una sede Fidas e se da un lato per la nostra Regione registriamo meno sacche anche per questo motivo, dall’altro ricevere queste telefonate ci ripaga dello sforzo di promozione messo in campo perché abbiamo un donatore in più in Italia che sicuramente è un grandissimo aiuto per i Centri Trasfusionali”.
Dic 20