A nome della “Rete” – di cui fanno parte Diritti di Cittadinanza, Sunia, Federconsumatori, Assocasa, Apu, Appc e Sfida – Mariella Latorre dell’Associazione “Diritti di Cittadinanza” ha inviato alla nostra redazione il documento inviato al Sindaco in cui, dopo aver fatto presenti varie questioni relative all’edilizia sociale, si chiede un incontro per l’analisi dei temi e per prospettare ipotesi risolutive. Lo riportiamo integralmente.
Oggetto: Le difficoltà dell’Ater per IMU e carenza di aree edificabili.
Lo scorso 16 febbraio, per la presentazione della “Rete per l’inclusione sociale, la solidarietà e la tutela dei beni comuni”, si è svolto un incontro tra l’Amministratore Unico dell’Ater di Matera, dott. Loguercio, ed i rappresentanti di Diritti di Cittadinanza, Sunia, Federconsumatori, Assocasa, Appc, Apu e Sfida.
Nel corso dell’incontro sono stati esaminati in particolare i problemi che l’Ater deve fronteggiare con l’introduzione dell’IMU e in secondo luogo la questione dell’indisponibilità di suoli a Matera per la costru-zione di alloggi di edilizia sociale.
Loguercio ha evidenziato che con la nuova imposta municipale si profila il rischio di una riduzione consi-stente delle risorse finanziarie destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle abitazioni gestite dall’Ater già dall’anno in corso. E ha fatto presente che l’Azienda potrebbe essere impossibilitata a garantire la rimozione dei materiali di eternit per la quale aveva assunto precisi impegni con lo stanziamento in bilan-cio di appositi fondi.
L’Amministratore Unico ha pertanto concordato con le proposte della Rete rivolte ai Comuni, e in particola-re a quello di Matera, per l’applicazione anche alle abitazioni di edilizia popolare dell’Ater di una aliquota ridotta dell’0,2% come per i possessori dell’abitazione principale.
Sull’altro tema in discussione, quello della mancata disponibilità a Matera delle aree indispensabili per la co-struzione da parte della stessa Ater di abitazioni di edilizia sovvenzionata e convenzionata, Loguercio ha an-cora una volta espresso il suo rammarico per non poter riuscire ad impegnare le risorse finanziarie tutte debi-tamente inserite nel bilancio dell’Azienda anche per l’anno in corso: ciò che, oltre a non consentire di avere una casa alle numerose famiglie meno abbienti, ed in particolare a quelle alle prese con problemi di disabili-tà, appesantisce ulteriormente la situazione economica delle imprese costruttrici che attendono di poter par-tecipare alle gare di appalto di opere pubbliche.
In particolare Loguercio ha fatto rilevare che l’Ater può spendere da subito i fondi necessari per la costruzio-ne di 36 case popolari a Matera, fondi che, in mancanza di assegnazione di suoli, restano bloccati.
Delineata la situazione, ci si è poi soffermati a considerare l’incomprensibile atteggiamento del Comune di Matera nei confronti dell’Ater per quanto attiene l’assegnazione di suoli per l’edilizia convenzionata.
Si ricorderà a tal proposito che il Consiglio di Stato alcuni mesi or sono, dopo aver stabilito che oc-corre riconoscere una priorità ad un ente pubblico quale l’Ater circa l’assegnazione di suoli per l’edilizia sociale rispetto a soggetti privati quali sono anche le cooperative, ha obbligato il Comune di Matera a rifondere l’Ater di circa € 200.000 (duecentomila) per il mancato accoglimento della sua richiesta di suoli, inoltrata nell’ottobre 2001, per la costruzione di 30 alloggi di edilizia conven-zionata nel Peep L’Arco di via Gravina.
La “Rete” rileva l’importanza del pronunciamento del Consiglio di Stato soprattutto in considera-zione del fatto che, a differenza dei costruttori privati, anche per l’edilizia convenzionata (oltre che per la sovvenzionata) l’Ater procede per l’assegnazione degli alloggi mediante bando pubblico e formazione di graduatorie in base a criteri socio-economici.
La “Rete” auspica che anche per l’assegnazione degli alloggi di edilizia convenzionata costruiti dal-le imprese private nell’ambito del cosiddetto Piano Casa sia fatto obbligo di procedere, come avvie-ne per l’Ater, al bando pubblico, alla graduatoria formata in base a criteri socio-economici e all’individuazione degli aventi diritto a mezzo di una commissione appositamente costituita operan-te sotto la vigilanza degli uffici comunali, ciò che dovrebbe costituire una discriminante per la defi-nitiva approvazione dei progetti candidati. Si assicurerebbe così almeno maggiore trasparenza in un’operazione che è stata presentata da quanti l’hanno sostenuta quale occasione straordinaria per far fronte alla domanda di casa per le famiglie non abbienti.
La procedura potrebbe garantire non solo le famiglie in ristrettezze economiche ma anche le giova-ni coppie, le quali difficilmente, oggi, hanno la possibilità di acquistare da privati la loro prima abi-tazione, sia per gli alti costi al mq proposti dal mercato del “mattone”, sia a causa di un precariato lavorativo galoppante che limita l’accesso al credito.
Gli organismi associativi della Rete – Diritti di Cittadinanza, Sunia, Federconsumatori, Asso-casa, Appc, Apu e Sfida – chiedono al Sindaco di Matera un urgente incontro per esaminare le questioni sopra esposte nell’intento di contribuire ad affrontarle all’insegna dell’equità e della solidarietà.
Matera, 20 febbraio 2012
Per la Rete
Il Coordinatore Franco Casertano