In occasione dei “500” anni dalla morte di Leonardo Da Vinci negli spazi di Alvino 1884 Luxury Hotel a Matera, per la rassegna “Arte per le Marche” diretta da Antonella Ventura, è stata inaugurata la mostra d’arte “Il Filo della Conoscenza – da Matera al Rinascimento all’Uomo del terzo millennio”, con l’esposizione della Monna Lisa realizzata da Ivana Maiolati e le opere Oraculum dello scultore artista Vito Gurrado.
Al vernissage hanno partecipato Luca Caricato, uno dei massimi esponenti della storiografia di Leonardo da Vinci, e l’Assessore alla Cultura del Comune di Matera Giampaolo D’Andrea, Franco Esse e Max Arcano.
Il Filo della Conoscenza non è solo un concept originale per celebrare Leonardo Da Vinci alla chiusura dell’Anno dei 500anni della sua morte, bensì è un percorso simbolico che parte dalla mitologia classica di Arianna e del Minotauro che dalle terre della Magna Grecia, arriva fino ai giorni nostri alla Monna Lisa del Louvre a Parigi. Filo, che non è solo un Filato o una connessione wi-fi, ma una trama di sensi che consente di conoscerci e riconoscerci gli uni dagli altri, l’IO da NOI stessi, vestendo la Cultura, toccando tutti gli aspetti antropologici che segnano la cifra etica ed estetica dell’uomo.
Mai, infatti, come nell’Arte,nello stile, nel design, nella moda si percepisce lo Status umano precario, volubile, fragile e delicato, impalpabile e insostenibile, quasi come il cashmere, di più come l’Essere.
La fusione tra la signora dell’eccellenza del cashmere italiano, Ivana Maiolati, che con la Monna Lisa ha valicato il mondo della moda compiendo un’Opera D’Arte, e l’Artista, multiforme, poliedrico, alchimista, Vito Gurrado, che ha fondato un museo interattivo e diffuso dell’arte contemporanea, non passi per una cosa insolita ma èpropria del concetto del Rinascimento, vale a dire l’Armonia.
La Conoscenza, mai ha avuto la sua migliore applicazione se non nelle botteghe dei maestri del Rinascimento e in questo nostro tempo, così avulso da essa, Ivana Maiolati dalle Marche, compie un opera magistrale e al contempo concettuale. Infatti si ispira a Leonardo nella tecnica ove Ivana disegna ogni singolo centimetro nella texture dei pixel come un fine pennello e concettualmente rende omaggio a Matera, nei rimandi morbidi della tela come nidi, Sassi e poco importa se in questo ricorda più la Vergine delle Rocce che la Monna Lisa, perché cosi facendo Ivana Maiolati rappresenta una continuazione quasi unica nel mondo attuale di una passamaneria regale dei filati che, proprio dalle terre intorno a Matera e dalla Murgia hanno avuto inizio.
Nello stesso tempo Vito Gurrado concepisce una visione dell’arte insita di Conoscenza della materia e dello spirito legando la Forma all’Essenza. Un amalgama profuso che va oltre l’arte in un mix esoterico- artistico che al di là delle forme che disegna, realizza, pittura, modella in realtà svela la sofferenza e il mistero della condizione umana.
E’ stato naturale quindi seguire la “Monna Lisa” di Ivana Maiolati, fino a Matera, inno alla bellezza e al mistero che ogni donna cela, la quale ironica come da 515 anni quella vera sfida il mondo, cosi questa in Cashmere sfida l’Oraculum di Vito Gurrado. Un Uomo senza tempo, sempre ambiguo, da un lato, fortemente antropomorfo nel suo attaccamento alla terra e dall’altro proiettato nel futuro, verso Marte in uno spazio interattivo, fluttuante e liquido. Il Filo della Conoscenza è il Filo che da Matera 2019, riparte per il Mondo e che Ivana Maiolati e Vito Gurrado seguono e noi con loro.
Il filo della conoscenza sarà presentato in una delle strutture recuperate più interessanti del palinsesto storico di Matera Alvino 1884, da sempre punto nevralgico della buona borghesia del territorio,che ora apre le sue porte,oltre che come Hotel& Meeting e ricevimenti, anche all’Arte ospitando delle iniziative di lustro. Con il filo della Conoscenza di fatto si dà inizio a questo fecondo percorso culturale.
L’incontro si è concluso con un aperitivo a cura dello Chef Antonietta Santoro del Ristorante Al Becco della Civetta ai Sassi Matera.
Di seguito le interviste rilasciate dagli artisti per SassiLive.
L’artista Ivana Maiolati, marchigiana di Macerata, spiega come è nata l’idea di riprodurre una Gioconda di cashmere: “Ero stata profondamente colpita da Matera, per il modo come l’ho vista io qualche mese fa con tutta calma nell’anno da capitale europea della cultura e nell’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo Da Vinci ho pensato a queste rocce, ai Sassi, a come l’uomo ha potuto grattare, spezzare, per farci questo covo, queste cave, questa casa. E’ veramente sudato. Ho pensato al cashmere perchè in quelle cave hanno trovato il comfort. Il cachmere raccoglie e si nutre di quella che è la parte spirituale dell’epidermide dell’uomo, rinasce, rivive, si rivitalizza, il ph, il sudore delle persone. E quindi mi sembrava che questo contrasto fosse proprio il più consono”.
Ho disegnato personalmente ogni singolo pixel, quindi non è una foto scaricata da internet e riportata su un computer. E’ stato un piacevole e duro lavoro. Prove su prove, nuances che non mi ricordavano perfettamente i Sassi, ho cercato di avvicinarmi il più possibile a questa idea che avevo in testa”.
Il barese Vito Gurrado, che ha origini lucane perchè il nonno paterno è di Irsina, illustra le opere esposte ad Alvino 1884 per la mostra personale “Oraculum”: “A Matera in questa location presento alcune opere che fanno parte del Vito Gurrado Museum, un museo diffuso itinerante di arte moderna e contemporanea. Qui in esposizione ci sono Enigma, Oracolo da cui prende il nome la personale “Oracolum”, La macchina del tempo e Quindi. Le opere sono strettamente autobiografiche e mentre le realizzo si fondono diverse simbologie arcaiche, talvolta con l’utilizzo di lingue antiche, come il copto e tante altre. Realizzo le mie opere con materiali polimaterici di mia invenzione, volutamente non brevettate e che non posso svelare”.
Michele Capolupo