Riceviamo e pubblichiamo la nota congiunta inviata da Mutamenti a Mezzogiorno e Città Plurale con la quale si sollecita l’Amministrazione Comunale di Matera a rendere produttivi i 33 milioni di euro dei fondi PISUS: una vera e propria campagna contro gli sprechi, per una diversa utilizzazione delle risorse comunitarie.
La Comunità Europea ha messo a disposizione 33 milioni di euro ( fondi PISUS) per valorizzare e promuovere la città di Matera “come grande attrattore turistico – culturale” . Rivolgendo l´attenzione sulle cosiddette “amenity” (i beni comuni, risorse naturali e patrimonio culturale, materiale ed immateriale) anche al fine di richiamare investimenti innovativi, rafforzare la rete urbana della conoscenza e della ricerca, innalzare la qualità e vivibilità dei residenti promuovendo l´inclusione sociale, determinare nuove opportunità di lavoro per le giovani generazioni.
L’amministrazione comunale invece di indirizzare la propria attenzione sui “patrimoni” getta via una parte consistente di questi fondi per realizzare opere pubbliche che poco o nulla hanno a che fare con le “amenity” della città di Matera, molte delle quali scandalosamente discutibili. La vicenda del prolungamento della ferrovia che costerà oltre 8 milioni di euro, così come l´alternativa della tangenziale ovest, ha poco a che fare con gli attrattori turistico – culturale, obiettivo indicato nel documento preliminare. Compito dei fondi europei è attivare processi virtuosi dal carattere culturale sociale ed economico. Non tutti i progetti PISUS per fortuna sono da cambiare, alcuni si, e bisogna fare presto.
E´ illusorio pensare che qualche centinaia di metri di ferrovia o di tangenziale possano produrre ricadute culturali e sociali, innescare processi economici innovativi e nuova occupazione.
E´ opportuno recuperare l´obiettivo originario dei fondi strutturali e dei PISUS, vale a dire investire davvero e in modo serio sui “patrimoni”. Le parole chiave sono conservazione /restauro /ricerca /innovazione. Per esempio: portare a temine il processo di recupero funzionale degli antichi rioni rivolgendo la nostra attenzione alle infrastrutture di tipo culturali, oggi del tutto deficitarie; dirigere i nostri sforzi sulla rigenerazione dei quartieri storici; ricostruire il paesaggio urbano e periurbano, ferito dalla rendita e da un malinteso senso della modernità; restituire a funzioni prevalentemente pubbliche brani di città ad oggi negata.
In breve, per cominciare a dare senso e contenuto alla visione di Matera 2019 città della cultura hiediamo all’Amministrazione comunale:
– di abbandonare la realizzazione degli ascensori e tappeti mobili negli antichi rioni e destinare i fondi disponibili (circa 4 milioni di euro) per migliorare l’accessibilità pedonale nei Sassi: recupero dei percorsi, connettivo ambiti dedicati all´edilizia sovvenzionata, piazza Duomo, via San Bartolomeo, via San Nicola al Sole, orti- giardino di Sant´Agostino , Torre Metellana… ;
– di non procedere al prolungamento della ferrovia, di chiedere alle FAL di avviare la sperimentazione sull’attuale tratta urbana (Villa Longo – LaNera), affinché dimostri veramente di saper offrire un servizio economicamente vantaggioso, in termini di qualità prezzo, ai cittadini materani e non;
– di destinare una buona parte dei fondi a disposizione per il prolungamento FAL ( circa 8 milioni di euro) per realizzare un vasto programma culturale che comprenda la valorizzazione e il restauro di beni culturali diffusi sul territorio (siti archeologici, complessi rupestri, chiese, masserie …); la nascita del Centro di Documentazione e Archivio Storico della Città; il recupero urbanistico, paesaggistico e ambientale di aree fortemente sensibili (a partire dalle cave della Palomba / San Vito, passando per la vecchia discarica, l´ex mulino Alvino, il quartiere Piccianello, l´ex pastificio Barilla; dai Cappuccini all´Ofra); la rigenerazione sostenibile dei quartieri storici e della periferia, dando vita a veri e propri laboratori urbani partecipati; la trasformazione dell´ex area FAL della Visitazione in una grande piazza-giardino.
Chiediamo inoltre la revoca della “direzione dei lavori” di tutti i cantieri affidati ai funzionari della Soprintendenza, responsabili di sprechi e inefficienza nella gestione delle opere pubbliche, vedi i giardini di Sant´Agostino, gli Ipogei di piazza V. Veneto, il Castello, San Giovanni, Santa Lucia al Piano.
Riportiamo di seguito anche la campagna lanciata da Mutamenti a Mezzogiorno per dire no agli ascensori nei Sassi di Matera e in piazza Duomo.
Tre milioni di euro per tre ascensori negli antichi rioni Sassi
il comune di Matera non scherza, intende utilizzare veramente i fondi europei dedicati alla salvaguardia del patrimonio culturale della città per realizzare opere pubbliche che nessuno ha chiesto
con tre milioni di euro si possono fare tante cose per valorizzare il nostro patrimonio culturale
con tre milioni di euro si possono restaurare decine di statue e portali di edifici religiosi
con tre milioni di euro si possono restaurare chiese e affreschi rupestri, le mura, gli orti di sant’Agostino, le cisterne e i circuiti d’acqua …
con tre milioni di euro si può ripulire la facciata della cattedrale e sistemare piazza Duomo …
con tre milioni di euro si può completare il restauro dei percorsi e connettivo diffuso degli antichi rioni, i vicinati…
con tre milioni di euro si può sistemare l’Archivio storico del comune …
con tre milioni di euro si può finanziare la Ricerca …
con tre milioni di euro si può fare molto di più …
Dai la tua adesione alla campagna per un uso diverso dei fondi europei, invia un tuo messaggio a mutamentimezzogiorno@libero.it