Lo storico materano Giovanni Caserta traccia un bilancio del percorso che ha coinvolto la città di Matera dalla candidatura a capitale europea della cultura 2019 al 20 dicembre scorso, giornata in cui si è celebrata la cerimonia di chiusura. Di seguito la nota integrale.
Dove eravamo rimasti?
Dopo dieci annidi retorica, redeamus ad res, Il 20 dicembre scorso come nella mezzanotte della Madonna della Bruna, si sono sparati gli ultimi fuochi di Matera 2019. Speriamo che da ora inpoi, nell’annunciare l’ultimo bollettino meteorologico non ci sentiamo ripetere che pioverà o sarà bel sole su Matera capitale europea della cultura 2019. Ci basterà che si nomini Matera. Non osiamo chiedere quanto è costata la giornata del 20 dicembre. Ci basta aver sentito per la milionesima volta, con curiale retorica, che Matera è la città più antica del mondo e che, non si sa bene conqual metro, essa è anche la città più bella del mondo.
Dopo anni di ebbrezza e di vaneggiamenti, dobbiamo partire dalle parole recentemente pronunziate proprio dal maggiorsostenitore e cantore di Matera 2019. Vogliamo dire del Sindaco Raffaello De Ruggieri, che,dopo aver governato senza opposizione con stile che riconduceva agli inizi del secolo scorso, cioè al notabilato, e dopo aver pensato allacittà di Matera sempre e solo in termini estetici e aristocraticamente culturalistici, improvvisamente, posto di fronte al dramma degli operai della Ferrosud, ieri 800 oggi ridotti a 70, ha finalmente dichiarato che “turismo e digitale non bastano. E’ necessario rilanciare le produzioni manifatturiere per dare un futuro economico ed occupazionale stabile a tutto il territorio”.E’quanto dire che Matera 2019 non ha risolto e non poteva risolvere il problema del lavoro e di un effettivo progresso esteso alla intera città e cittadinanza, cioè che vada oltre il centro della città e oltre la fascia deglioperatori turistici, spesso improvvisatisi per tali. Sta di fatto che – secondo quanto si è letto – la Fondazione Matera Basilicata 2019, dopo aver assunto circa ottanta giovani, tutti dotati di specifiche qualità e competenze e titoli di studio, finita la festa, col prossimo 31 dicembresaranno messi sullastrada, nella tragica condizione di chi, dopo quattro-cinque annidi lavoro e di sogni, deve decidere del proprioavvenire, probabilmente scegliendo la via dellaemigrazione. Intanto si calcola che tutta l’operazione 2019 è costata alla comunità 126 milioni di euro (60 milioni per il solo 2019), spesi vacuamente per finanziare spettacoli e artisti esterni alla città.
Abbiamo sempre sostenuto, per dieci anni,“uniusvox”,che ogni economia monoculturale è sempre inadeguata e nella impossibilitàdi risolverei problemi economici di una comunità, si trattasse pure della agricoltura, dell’industria e del commercio, meno che mai del turismo. Basta un nubifragio per distruggere tutto.Il turismo, peraltro, porta inevitabilmente all’aumento dei prezzi, secondo la perfida dottrina per cui il turista va spennato. E il prezzo applicato al turista è presto esteso a tutti i cittadini residenti., compresi i vecchietti e le vecchiette di Serra Venerdì. Non pochi materani, ormai, se muniti di automobile, vanno a far spesa ad Altamura, dove il pane costa euro 1,50 contro i 3 euro di Matera, e dove il caffè costa 80 centesimi 1 euro e 1,20 centesimi di Matera.
Ma anche sul piano morale, e quindi culturale, l’ondata di fanatismo ha alterato il tranquillo vivere della città. Lasciamo stare l’arrivo in massa di gente esterna, di cui poco si sa. Ma forse c’è di più. La smaccata propaganda e diffusione degli slogan “Matera capitale europea della cultura 2019”, “Matera città più antica del mondo”, “Matera città la più bella del mondo”, ha creato, a livello generale, la convinzione di essere ormai al centro del mondo. Si è creata una tifoseria incontrollata, spesso rabbiosa, che toglie la possibilità di sollevare anche dubbi su certe false verità. Bersaglio sempre in cima agli odi è Potenza.Non sono una novità i fischi riservati al Presidente della Giunta regionale Bardi, proprio mentre si festeggiava e si celebrava una città culturale, che non sappiamo quali caratteristiche deve avere, e se veramente può esistere. Basta visitare uno dei tanti blog cittadini per capire quanto veleno si possa sputare sugli avversari o semplicemente contro coloro che esprimono idee diverse. Altro che cultura! Ne abbiamo fatto esperienza diretta quando abbiamo osato scrivere un prologo per una guida turistica di Potenza. Si scatenò una vera e propria canea di persone e personaggi in cerca d’autore, che non sapevano la differenza fra prologo, premessa, presentazione e introduzione. Quel che più ci scandalizzò fu la volgarità esercitata anche dalle donne, forse più rabbiose dei loro compagni, persino viperine.
A parte questi guasti, che sarà difficile sanare, di vero c’è che, dieci anni dopo, Matera non offre niente di più oltre i Sassi. Non ha saputo preparare una piazza (per es. della Visitazione, o Vittorio Veneto con ritorno al centro del Monumento ai Caduti, o Castelvecchio); non ha saputo consegnareall’attenzione nazionale una chiesa, un personaggio, un unicum quale potrebbe essere il telero di Carlo Levi “Lucania 61”.Ci rimane, sulla carta, un teatro “Duni” appena acquistato, ma tutto da recuperare; e ci rimane una incompletae provvisoriaCava del Sole presso il cimitero, nel vecchio pantano. Ancora si aspetta il museo demoetnoantropologico, di cui si parla almeno da vent’anni… E purtroppo, contro la chiara volontà della città, ci rimane lo sfregio della stazione FAL, costato otto milioni di euro. Cosa più insana non si poteva immaginare. Anch’essa contro la volontà della città, ci rimane la scomparsa del Cinema comunale, intitolato a personalità certo di cultura, ma sconosciuta ai materani,tranne che a pochi intimi. Altri onori, prima di cancellare la storia, gli si potevano tributare.
Né si lasciano nuove energiecreative e competenze capaci di far lievitare la città. Non si è voluto che,dal tessuto della città, caparbiamente ignorato, esse emergessero.Si è avuta l’impressione di avere una città col titolo di capitale europea della cultura, ma priva di uomini di cultura. Tutto è stato fatto al servizio di altri e con altri. Sia nella inaugurazione dell’anno 2019 sia l’altra sera a conclusione, Matera è stata un palcoscenico offerto ad altri, riccamente remunerati. Non una voce materana si è registrata. I materani, al solito, sono stati chiamati ad assistere ad una partita giocata da una squadra, magari brava,ma fatta solo di stranieri. Se cosi è, ed è così, a che serve vincere? Ed è una vittoria?Redeamusdemum ad res, immovero ad nos.
Prof. Caserta avanti adesso con gli intellettuali nostrani, basta pensare positivo, ritorniamo alle spocchiose conferenze per pochi ma eletti intimi. Nulla deve cambiare altrimenti qui si corre il rischio dell’oblio dei soliti padroni del vapore. Mi spiace per le vecchiette di serra venerdì recarsi ad Altamura per un caffè, ma sono un paio di anni che vedo altamurani gustarsi un caffè nella nostra bella Matera, ed la costo di 90 centesimi in via margherita e forse avranno avuto anche il piacere di acquistare il nostro pane a 2,50 euro, sicuri del nostro ottimo grano prodotto da fornai scrupolosi e rispettosi di norme e leggi. Stia sereno e buone feste.
Mi Spiace ma l’anno 2019 sarà ricordato dai tifosi del Matera Calcio come anno Orribilis!!! i soldi comunitari sono stati spesi per mostre ed eventi che inutili, non portano profitto durevole per la città spero che l’autorità giudiziaria si attivi affinche i gestori comunali diano conto su ogni centesimo di euro spesi!!!
Caro prof. Caserta, condivido le riflessioni espresse in questo suo intervento soprattutto la falsa convinzione dei materani che ormai siamo il centro del mondo quando permangono gli stessi problemi di sempre. Non condivido le doglianzae sul mancato coinvolgimento di esponenti della cultura e/o artisti materani. Mi sembra che questo coinvolgimento ci sia stato e spesso anche forzatamente. Anche lla solita critica sui soldi spesi mi sembra banale, i finanziamenti della Fondazione 2019 servivano per realizzare gli eventi, ed andavano spesi tutti, non serviva a nulla “risparmiare”, poi si poteva fare di meglio ? Quello sempre, ma non confondiamo i soldi spesi per gli eventi con le opere infrastrutturali che competevano ad altri e su cui scontiamo inefficienze, incompetenza ed immobilismo. Concludo dicendo a Biancazzurro, ma cosa c’entra ll Matera calcio con questo intervento del prof Caserta ? ,Avete rotto le scatole con la storia che il Matera calcio va finanziato con soldi pubblici, se la città non ha imprenditori che vogliono investire i una squadra di calcio amen, possiamo vivere anche senza!
Questi sono articoli ragionati, con analisi approfondite, disinteressati ed onesti, leggete qui:
MATERA 2019, IL BILANCIO DELL’ASSOCIAZIONE “INFRASTRUTTURE A MATERA”
https://www.sassilive.it/evidenza/matera-2019-il-bilancio-dellassociazione-infrastrutture-a-matera/
Fede1968, noi possiamo fare a meno di te non del calcio! E abbiamo tutto il diritto di chiedere conto di come sono stati gestiti i soldi dell’Unione Europea! la favoletta che il comune non poteva fare niente è ridicola! Anche lo Sport è cultura e storia di una città e altri Comuni si attivano anche economicamente per aiutare le realtà sportive! altrimenti mangia, fai i bisogni e dormi e Amen te lo dico io!!!