La seconda Commissione (Bilancio e programmazione), presieduta da Luca Braia (IV), ha licenziato a maggioranza (favorevoli Sileo, Acito, Baldassarre, Bellettieri e Quarto, contrari Braia e Cifarelli, astenuto Giorgetti), la delibera di Giunta del 13 dicembre 2019 avente ad oggetto “Proposta di legge – Riordino della disciplina per Agenzia regionale per la Protezione ambientale (Arpab)”. Sull’argomento sono stati auditi il direttore generale dell’Agenzia Edmondo Iannicelli e il direttore tecnico scientifico Nicola Ungaro. Ai lavori ha preso parte anche l’assessore regionale all’ambiente Gianni Rosa.
Iannicelli ha presentato alla Commissione un documento per spiegare “le perplessità riguardo ad alcuni aspetti del disegno di legge. Tra questi l’estensione della gratuità delle prestazioni potrebbe comportare – ha detto – costi di non poco conto da sostenere perché sono prestazioni che richiedono professionalità, risorse tecnologiche e finanziarie”.
Sulla possibilità di aprire nuovi laboratori sul territorio lucano il direttore Arpab ha evidenziato che, “sotto il profilo dei costi, la creazione di altri laboratori richiederebbe notevoli risorse aggiuntive senza avere la certezza di un ritorno. La prevista soppressione del direttore amministrativo, invece, determina un irrigidimento della struttura e comporta la necessità di garantire idonee figure a presidio delle singole funzioni dirigenziali che si esplicano nell’attività di verifica della regolarità amministrativo contabile degli atti. Ciò comporterebbe un conseguente costo aggiuntivo”.
Iannicelli ha spiegato, inoltre, che “garantire prestazioni gratuite aggiuntive costerebbe oltre un milione di euro e che per continuare a garantire dal 2021 le attività previste nel Masterplan la Regione Basilicata dovrebbe aggiungere alle risorse già assegnate all’Arpab (pari a circa 11 milioni di euro) altri sette milioni di euro”.
Nicola Ungaro direttore tecnico scientifico dell’Agenzia ha poi approfondito l’aspetto che riguarda la possibilità, prevista con il ddl, di istituire altri laboratori sul territorio regionale oltre ai tre già presenti. “A livello nazionale e internazionale – ha detto – l’orientamento è supportare attività di campo decentralizzate accentrando, invece, i laboratori di analisi con l’obiettivo di ammortizzare il costo delle attrezzature necessarie al loro funzionamento, dandogli l’opportunità di farli lavorare il più possibile. Fare un investimento su più strutture laboratoristiche è in controtendenza rispetto a quello che si sta facendo. Accentrare i laboratori serve a rendere più efficace ed efficiente il sistema. Un laboratorio costa circa 1,2 milioni di euro. Arpa Lombardia da 11 laboratori è arrivata ad averne 2, l’Arpa Toscana da 11 è arrivata ad averne 3”.
Sono intervenuti al dibattito, oltre al presidente Braia, i consiglieri Acito e Bellettieri (FI), Giorgetti (M5s), Cifarelli (Pd) e Quarto (Basilicata positiva).
Prima del voto ha preso la parola l’assessore regionale all’ambiente Gianni Rosa che ha ribadito “l’obiettivo del disegno di legge per avare un’agenzia che funzioni”. In particolare ha sottolineato “il risparmio in termini di risorse e la riorganizzazione dell’Agenzia previsti dal disegno di legge”. L’assessore ha anche spiegato la riduzione dei costi che “deriverà, tra l’altro, dalla soppressione del direttore amministrativo ma anche il risparmio non valutabile legato alla riorganizzazione dell’Agenzia regionale perché saranno soppressi i ruoli dei dirigenti delle sedi di Potenza e Matera”.
Hanno partecipato ai lavori, oltre al presidente Braia, l’assessore regionale all’ambiente Gianni Rosa, i consiglieri Acito e Bellettieri (FI),Quarto (Basilicata Positiva), Sileo (Lega), Baldassarre (Idea), Giorgetti (M5s) e Cifarelli (Pd).