Standing ovation da parte del pubblico che ha gremito questa sera l’Auditorium Gervasio di Matera per il terzo e ultimo spettacolo “A sciuquè” di Ivano Picciallo, che ha concluso la terza edizione della rassegna teatrale “Torno a casa” promossa dall’associazione culturale Armida. Una rassegna che ha dato anche quest’anno la possibilità ai giovani artisti materani e lucani “famosi fuori” di farsi apprezzare sul proprio territorio.
In scena Adelaide Di Bitonto, Giuseppe Innocente, Igor Petrotto, Ivano Picciallo e il materano Francesco Zaccaro.
Lo spettacolo teatrale nasce dalla necessità di raccontare un problema sociale in forte espansione che attira a sé uomini e donne di tutte le età, categorie e classi sociali: la dipendenza dal gioco d’azzardo.
La messa in scena prevede sette quadri: l’infanzia, la maturità, il matrimonio, la famiglia, la dipendenza, gli strozzini e l’epilogo.
Nicola, il protagonista, si racconta in uno spazio vuoto che riflette il mondo che vive dentro di sé, quello che la sua dipendenza lo ha costretto ad esplorare. Ad accompagnarlo in questo viaggio quattro attori col compito di dar vita ai ricordi, alle malinconie, alle azioni mancate e ai dolori di quest’uomo costretto a fare i conti con il suo più grande errore.
Frammenti di vita e ricordi si confondono e si sovrappongono grazie ad una polifonia dialettale riconducibile all’universo popolare del sud Italia. Ma la parola, sì importante, risulta però subordinata al linguaggio del corpo, ai suoni e ai toni delle voci, ai gesti simbolici degli attori.
Sono i corpi che principalmente raccontano la storia, su di essi vive la realtà di un sud senza orpelli, tamburelli o tarante, un sud vivo nella sua semplicità e l’uso del dialetto è l’unico, naturale “artificio” che consegna alla storia una magia particolare, che dal primo minuto ci catapulta in una strada di periferia, nella provincia di Bari, sui ciottoli bagnati dalle gocce d’acqua che cadono dai panni stesi ad asciugare, sotto il sole caldo e denso di una giornata come tante, passata a giocare.
Dopo l’introduzione affidata ad Annarita Colucci con la lettera ai ragazzi del Sud di Franco Arminio, lo spettacolo è stato aperto e concluso da brani eseguiti dal Coro Pop diretto da Mario Montemurro. Dopo “My immortal” di Evanescence, in apertura sono stati eseguiti medley di Bruno Mars e per la prima volta di Vasco Rossi mentre in chiusura è stato riproposto il successo sanremese “Si può dare di più” del trio composto da Gianni Morandi, Enrico Ruggieri e Umberto Tozzi.
La fotogallery dello spettacolo “A sciuquè” (foto www.SassiLive.it)