Passaggio di cantiere tra Garramone e MBM, Fit Cisl: “La Basilicata deve dare lavoro e tutelare i lucani”. Di seguito la nota integrale.
In questi mesi la Segreteria Regionale della FIT-CISL di Basilicata si è trovata a dover affrontare una situazione paradossale che sfiora l’inverosimile.
Nel 2017 a seguito di una gara svolta della strutture dell’ENI si sarebbe dovuto svolgere il passaggio di cantiere tra la Società Garramone srl e la Società MBM, ultima assegnataria della gara.
In un primo momento la Società Garramone ha inteso come previsto dal CCNL e anche dalle norme per il passaggio di cantiere, rilasciare copia dei nominativi del personale che svolgeva servizio sulla commessa per il predetto passaggio.
Ma incomprensibilmente dopo varie riunioni le 16 unità si sono ritrovate a non essere più parte integrante della commessa come da patto di SITO, bensì sono rimaste con la Società Garramone.
Peraltro – prosegue il comunicato – di questi sedici onesti lavoratori, sei sono rimasti su una commessa del centro oli e di fatto conservando tutte le garanzie previste dal predetto “patto di SITO”, e altre dieci invece svolgono il normale servizio giornaliero della Società, perdendo i diritti e i vantaggi di chi lavorava sulle commesse ENI.
Davanti ad una situazione resa di difficile soluzione, neppure gli atti della gara hanno dato soluzione, probabilmente perché mancanti di criteri oggettivamente esigibili?
Per quanto più sindacalmente ci riguarda – prosegue il comunicato della FIT – ci sono responsabilità oggettive che denunceremo agli organi competenti.