Il signor Mario Grego residente a Matera in via Ricciardi 18 ha inviato alla nostra redazione un comunicato che denunciare il taglio di alberi di ulivo al confine tra il quartiere Agna e la contrada Le piane ubicato nella zona sud della città. Lo riportiamo integralmente
Al confine tra il quartiere Agna e la contrada Le Piane di Matera sono in corso i soliti interminabili lavori di ristrutturazione e riqualificazione di un antico villino di campagna da destinare a
Centro polivalente di quartiere.
I lavori ebbero inizio molti anni fa e, come sempre accade, ad ogni cambio di Amministrazione municipale, segue un lungo stop, salvo una ripresa repentina che, in genere, si interrompe altrettanto
improvvisamente ed inspiegabilmente. Fin qui, verrebbe da dire che siamo nella norma: siamo abituati a veder sprecare le risorse pubbliche (economiche e culturali) ed, a questo punto, la corazza che
ci siamo confezionati addosso ci salva da altrimenti inevitabili versamenti di bile.
Nel caso specifico, però, c’è qualcosa in più. Il villino sorge su un terreno agricolo incolto su cui, prima dell’inizio della “faraonica impresa”, i ragazzini del quartiere avevano ricavato un bel campetto
da calcio, con tanto di regolari porte. Ovviamente, ad apertura del cantiere, tutto fu spazzato via, privando gli sfortunati ragazzi di quell’unico spazio che avevano ricavato per le loro ore di sano
divertimento. Certo, si trattava di realizzare un Centro polivalente di quartiere, quindi, “ubi maior…”. Dopo qualche tempo, qualcuno (l’architetto progettista? l’assessore pro’tempore? il manovale
addetto alla betoniera?) decise che si dovevano acquistare, a spese del bilancio comunale, degli alberi di ulivo (specie notoriamente rara dalle nostre parti) e piantumare con questi l’ex campetto. Gli alberi,
ripresisi dallo shock del trapianto, anche approfittando del tempo concesso loro dai ritmi, diciamo lentini, dei lavori, si adattarono e cominciarono a vegetare ed a prosperare. Illusi! Loro, poverini, non
avevano idea della fantasia malata che alberga in certe menti e dietro certe scrivanie: colpo di scena…, arrivano le ruspe…, spianano, abbattono gli ulivi e via. Inutile chiedersi il perché di tali comportamenti, personalmente ho rinunciato da tempo a pormi quesiti astratti di tale tipo. Una cosa, però, ho deciso di chiederla e spero che tutta la città lo faccia insieme a me: il costo degli ulivi lo paghi chi ha cambiato idea!!!
E’ ora che anche questi figuri che si nascondono dietro scrivanie, tavoli presidenziali e targhette luccicanti paghino di tasca propria e non con i nostri soldi.
Sono deciso ad andare avanti su questo obiettivo, anche ricorrendo alla Magistratura, e mi auguro di trovarmi in compagnia dei tanti cittadini stanchi di lasciare carta bianca a chi non vuol rispondere
di niente, salvo che per intascare e sperperare denaro pubblico e violentare il territorio di tutti, compresi i poveri ulivi.
Mario Grego, residente a Matera in via Ricciardi 18
A breve la fotogallery sugli alberi abbattuti al confine tra il quartiere Agna e la contrada Le piane
VERGOGNA