Siti giudica incoerenti i rimedi auspicati dal Ministro Gualtieri per azionisti Banca Popolare di Bari. Di seguito la nota integrale.
Preso atto di quanto affermato dal Ministro del Tesoro Roberto Gualtieri, Siti, Sindacato Italiano per la Tutela dell’investimento e del risparmio, esprime la propria preoccupazione che i rimedi “auspicati” dal Ministro per compensare le perdite degli azionisti Popolare di Bari, risultino incoerenti, non potendo neppure lontanamente essere paragonati con la concretezza degli indennizzi diretti previsti dal FIR per le banche del Nord, atteso che per Popolare si Bari si prospetterebbero giammai indennizzi , ma ulteriori esborsi a carico dei danneggiati (o nella migliore delle ipotesi, tempi biblici e recuperi aleatori), mentre per le banche del Nord, sono state previste e realizzate procedure per recuperi certi, veloci ed incondizionati.
Ne è condivisibile il distinguo, a giustificazione del diverso trattamento, tra banche in liquidazione o meno (il risultato per gli azionisti èlo stesso), quando il motivo che rende doverosa la equiparazione del trattamento risiede nella massività delle violazioni del TUF, avvenute allo sportello di tutti gli istituti, del Nord come quelli della Popolare di Bari, secondo i medesimi schemi.
Di tal che, non si aprirebbe nessun indebito precedente per l’indennizzo diretto degli azionisti di diverse società fallite, o fallende, le cui azioni sono state oggetto, diversamente dagli Istituti bancari del Nord come della Popolare di Bari , di collocamento e libera trattazione sul mercato regolamentato.
Alla luce di ciò, Siti torna a invocare a gran voce gli azionisti Popolare di Bari (il cui destino, di certa dissoluzione del proprio investimento, appare già da oggi ineluttabile), affinché si mobilitino per avviare la propria tutela nei processi e per sottoscrivere , tramite il sito www.sindacatositi.it, la petizione al Governo per la doverosa concessione anche agli azionisti Popolare di Bari dei rimedi del FIR.