Vincenzo Tortorelli, 49 anni, dipendente FCA dove ha iniziato l’attività sindacale nel 1995, già segretario Uilp, è il nuovo segretario regionale della Uil della Basilicata. E’ stato eletto oggi per acclamazione dal Consiglio Regionale della Uil che si è riunito, alla presenza del segretario generale nazionale Carmelo Barbagallo, in seduta straordinaria con all’ordine del giorno le dimissioni di Carmine Vaccaro.
Con la passione e l’impegno di tutti, dall’iscritto, al rappresentante aziendale, al segretario di categoria, ai responsabili del territorio, Vaccaro – eletto perla prima volta segretario regionale nel 2009 – ha contribuito a fare della Uil di Basilicata un’organizzazione essenziale e imprescindibile per dare vita e prospettiva ad un credibile progetto di cambiamento della Basilicata.
La Uil conta oltre 33mila iscritti, una presenza capillare sui territori, una rete di servizi ai lavoratori, ai pensionati, ai cittadini.
“Nell’anno del 70esimo anniversario della fondazione della Uil – ha detto Vaccaro – consegno un sindacato ‘visionario’, un sindacato che si fa soggetto, attore dello sviluppo, responsabile e coraggioso,aperto e gentile. La sfida che lanciamo – che ha come punto di riferimento il Manifesto di Cgil, Cisl, Uil per il lavoro e la Basilicata 2030 – è di ridefinire un vero Piano di sviluppo regionale a valenza strategica, compartecipato e condiviso da larghi starti della società lucana. Decisivi sono i piani di settore, mettendo ‘a posto le tante filiere produttive sconnesse. Una scelta unitaria che per noi è irreversibile. Un modello di sviluppo più sociale che economico a ‘marca lucana’. Ci aspettiamo ora dalla giunta regionale una bozza che preluda a un progetto- regione 2030 compartecipato, per aprire i comparti dell’economia regionale a catene del valore europee ed internazionali. Serve una condivisione tra gli attori dello sviluppo e serve una coesione finanziaria di alto profilo, capace di innervare e sostenere i processi industriali e la nuova imprenditoria. A distanza di mesi dall’insediamento del Presidente Bardi e della sua Giunta siamo, purtroppo, ancora a livello di enunciazioni di principio. Fatico ad individuare segni evidenti e chiari di rinnovamento che, mi pare, viene continuamente rinviato”.
Quanto al suo futuro, Vaccaro ha detto: “sarà la Uil a decidere se e quale possa essere il mio nuovo contributo per il sindacato. Sono sincero: da quando ho fatto la scelta di lasciare e favorire il rinnovamento non sono mai stato preso dall’ansia di cosa fare dopo. In discussione non è il mio destino ma quello della Uil, quello che la Uil in Basilicata sarà capace di fare per dare risposte al destino dei giovani, delle donne, degli anziani. Si cambia nel momento in cui si percepisce che per il bene della UIL e della Basilicata bisogna passare il testimone perché bisogna fare cose nuove con persone nuove e giovani” Per Vincenzo Tortorelli “nella Uil la “staffetta generazionale” non è pura teoria ed oggi – ha detto -lo dimostriamo. Quando mi è stato chiesto un impegno diretto nella Uilp non mi sono tirato indietro. Ho pensato che il sindacato ha bisogno di cooperazione intergenerazionale perchè è principalmente l’allungamento della vita a chiedercelo. Adesso mi appresto a fare un viaggio di ritorno: dopo aver dato il mio contributo ai pensionati – conservando sempre i rapporti con la confederazione e le categorie – riprendo il percorso decisamente più impegnativo senza nasconderne le difficoltà. Non so in quanti altri sindacati, partiti, associazioni sia successo questo. Ma fa parte – e lo dico con orgoglio – del modello Uil lucano che abbiamo costruito”.
Tra i punti programmatici da affrontare e rinviati al prossimo Consiglio Regionale Tortorelli ha indicato il rilancio della confederalità. Il nuovo segretario regionale della Uil Basilicata ha anche fissato i principali punti su cui baserà la sua azione sindacale: riposizionamento sui territori; potenziamento della rete dei servizi del Patronato e dei Caaf; ridare sempre e in ogni momento l’occasione agli iscritti di partecipazione attiva al sindacato.
Al termine sono stati eletti due nuovi componenti della segreteria regionale (Antonio Gugliemi e Gerardo Nardiello) confermando gli altri che affiancano Tortorelli (Anna Carritiello, Francesco Coppola, Bruno Di Cuia, Giuseppe Pietrantuono e il tesoriere Cataldo Amoroso).
Intervento del segretario nazionale Uil Carmelo Barbagallo
“Ho sempre partecipato con la mia frequentazione continua alla crescita della Uil in Basilicata come in altre parti del Paese, non facendo mancare mai il mio sostegno ad ogni azione di cambiamento per rafforzare la crescita di consensi tra lavoratori e cittadini”. Lo ha detto il segretario generale nazionale della Uil Carmelo Barbagallo aggiungendo che il leitmotiv è “se non cambiamo noi, ci cambieranno gli altri”.
“La Uil – ha continuato – sta svolgendo un compito che è particolarmente gravoso perchè la crisi dei partiti progressisti che coinvolge anche il sindacato è sopratutto una crisi di ideali e di valori mentre, contestualmente, si acuiscono gli squilibri sociali con più poveri. Noi siamo sinistra sociale, non politica, e siamo l’unico sindacato che gode di buona salute, come attesta il tesseramento; la Basilicata ne è uno degli esempi migliori perchè, in questo territorio, ci siamo messi in sintonia con le persone guardandole negli occhi e in atteggiamento di ascolto”.
Sulla scelta di Vaccaro, Barbagallo ha detto che “è raro lasciare quando si è all’apice. E’ un gesto generoso che va sottolineato. Vaccaro resta in Basilicata per dedicarsi alla grande questione sociale dei pensionati e degli anziani in generale. Il fenomeno dell’invecchiamento attivo va interpretato adeguando le risposte a nuove e vecchie domande. Gli anziani conoscono la strada e i giovani pensano a nuove rotte. Insieme si va avanti. Carmine, con l’esperienza e le capacità accumulate, dovrà aiutare me nel lavoro nazionale che mi attende”.
Intervento del segretario regionale Uil, Carmine Vaccaro
Il 2020 è un anno speciale per la UIL. Celebriamo i 70 anni di storia – i 70 anni di futuro. Ed oggi è una giornata speciale per la Uil della Basilicata e lo è per me che consegno il mio mandato, dopo un tempo intenso e gratificante di progetti e di realizzazioni.
• Consegno un sindacato ‘visionario’, un sindacato che si fa soggetto, attore dello sviluppo, responsabile e coraggioso,aperto e gentile.
• Una Uil in buona salute con oltre 33mila iscritti, una presenza capillare sui territori, una rete di servizi ai lavoratori, ai pensionati, ai cittadini.
• La nostra storia si intreccia con quella del Paese: quei valori, rivendicati fin dalla sua nascita, sono diventati i tratti fondamentali che hanno segnato la vita della UIL, ispirata dal riformismo inteso come vantaggio e non come rigore per il mondo del lavoro. La mia storia di impegno sindacale è più recente. Ne voglio solo ripercorrere qualche tappa: dal lavoro con l’allora tuta amaranto della Fiat, ai primi incarichi di categoria (Uilm), a segretario confederale provinciale di Potenza sino all’attuale carica di segretario regionale.
• La visione-Uil
con la passione e l’impegno di tutti, dall’iscritto, al rappresentante aziendale, al segretario di categoria, ai responsabili del territorio, ha contribuito a fare della Uil di Basilicata un’organizzazione essenziale e imprescindibile per dare vita e prospettiva ad un credibile progetto di cambiamento della Basilicata.
• la UIL ha oggi dinanzi a sé un cammino che potremmo definire “ritorno al futuro”, una coraggiosa riattualizzazione delle sue radici, un ripartire dai suoi caratteri fondanti che, anche nelle stagioni di esaltazione ideologica dell’operaismo, l’ha portato a proporsi non solo come organizzazione dei lavoratori, ma precipuamente come “sindacato dei cittadini”.
• Il rapporto con il Censis
Ho avuto la fortuna di incrociare sulla mia strada Giuseppe De Rita padre fondatore del Censis che mi ha arricchito e con me la Uil regionale, di elaborazioni, proposte, idee, suggerimenti per la Basilicata del futuro. Lo testimoniano i tre quaderni sul “valore dei beni comuni lucani”: acqua, energia e foreste.
• Dall’ intensa collaborazione tra Uil Basilicata e Censis ha preso più forza di “pensatoio” il nostro Centro Studi Sociali ed Economici del Lavoro, diretto con passione da Giancarlo Vainieri e con il team di ricercatori e ricercatrici senior e Junior.
• Il CSSEL è diventato nel corso di questi anni non solo un autorevole osservatorio di tutte le dinamiche economiche, sociali, del mondo del lavoro, delle imprese colmando la lacuna di una struttura pubblica ma soprattutto fonte inesauribile di progettazione e programmazione per tutto il sindacato e i soggetti dell’economia lucana.
• la nostra visione del futuro.
La sfida che lanciamo – che ha come punto di riferimento il Manifesto di Cgil, Cisl, Uil per il lavoro e la Basilicata 2030 – è di ridefinire un vero Piano di sviluppo regionale a valenza strategica, compartecipato e condiviso da larghi starti della società lucana. Decisivi sono i piani di settore, mettendo ‘a posto le tante filiere produttive sconnesse. Una scelta unitaria che per noi è irreversibile. Solo riunificando sensibilità, progetti e capacità di mobilitazione ampia si possono sostenere e rivendicare scelte essenziale per cambiare la struttura ed il modo di essere di una regione ancora marginale.
• Conta il tema della sostenibilità ambientale,delle risorse energetiche, di quelle sociali, demografiche, del welfare e dell’invecchiamento.
• Un patto tra una forte comunità di cura ,un sistema di protezione sociale, cosi felicemente intravisto nelle riforme degli anni 70 ed il mondo dell’impresa e del lavoro .
• Un modello di sviluppo più sociale che economico a ‘marca lucana’. Simultaneità e prossimità sono le parole chiave per capire e decidere . I flussi delle persone e delle cose ci conducono ad essere simultaneamente in Basilicata a Milano e nel mondo.
• Tre questioni per noi sono centrali : Ambiente, Lavoro, Istruzione. L’ambiente come risorsa, il nuovo lavoro ed i mille volti della conoscenza sono i principali rigeneratori dell’economia occidentale e di quella italiana. Sono sfide per tutti e sono l’orizzonte delle nuove battaglie sociali e sindacali. Noi siamo dalla parte che rivendica cambiamenti radicali,profondi. Nelle diverse dimensioni di vita delle persone e dei territori ,con uno spessore etico e morale , attingendo ai valori alti di una nuova convivenza.
• FCA. Ricordo che quando negli anni passati ho parlato di joint venture tra Fca ed altre case automobilistiche per far diventare Melfi un “avamposto sperimentale” della cooperazione internazionale, sono stato tacciato di essere una specie di “alieno”. Oggi torna di grande attualità la moderna sfida per lo stabilimento lucano che può contare sull’alta capacità e professionalità dei suoi dipendenti, ingredienti fondamentali per accogliere produzioni diversificate sino a candidarsi a diventare una nuova struttura dell’automotive mondiale, in grado di accrescere l’occupazione di giovani e laureati lucani. Fca investe in piattaforme modulari e comuni con altri players, su cui realizzare il lungo elenco di modelli annunciati dall’ultimo piano industriale, questa può essere la strada giusta. La sfida va raccolta da parte di tutti senza esclusione .Anche la Regione può e deve fare la sua parte rilanciando il Campus Tecnologico di S. Nicola di Melfi. Lo hanno fatto altre Regioni non vedo perchè non debba farlo la nostra
• Petrolio. Fondo Sovrano. Abbiamo un“chiodo fisso”perche’ non ci piace solo guardare al presente ed a qualche punto percentuale in più di royalties e a qualche milione in più di euro per le cosiddette compensazioni .Guardiamo avanti. Pensiamo al futuro e agli effetti generativi delle royalties sul welfare, lo sviluppo locale e l’occupazione.Il nostro invito è di riflettere bene sulla proposta di Fondo sovrano, valido per investimenti presenti e per una rivalutazione nel mercato finanziario per il futuro delle famiglie lucane,Un’idea apprezzata da ambienti scientifici e di grande impatto mediatico con la trasmissione di Report del dicembre 2018.
• SPOPOLAMENTO. FUGA DEI GIOVANI – Sono i ritardi ed i ‘mali’ del Mezzogiorno insieme alle disuguaglianze territoriali, sociali e occupazionali.
• Negli ultimi lustri si è sottovalutata la questione demografica.Una indagine recente della Provincia di Potenza rielaborata dal nostro Centro studi dimostra che sono circa la meta i comuni afflitti da malessere demografico che significa soglia preoccupante di rischio desertificazione.La tendenza ad assottigliarsi della popolazione ,vista da Svimez,prevede tra meno di 50 anni a 403.670 residenti perdendo 166.655 abitanti. Ecco i fenomeni perversi da sconfiggere: «debolezza»demografica; occupazionale, soprattutto nella componente femminile; sociale; nella crescita; di infrastrutture; delle risorse nazionali della coesione; dell´efficacia della spesa dei fondi comunitari.
• Attese da Giunta Bardi. Ci aspettiamo ora dalla giunta regionale una bozza che preluda a un progetto- regione 2030 compartecipato, per aprire i comparti dell’economia regionale a catene del valore europee ed internazionali. Serve una condivisione tra gli attori dello sviluppo e serve una coesione finanziaria di alto profilo, capace di innervare e sostenere i processi industriali e la nuova imprenditoria.
• A distanza di mesi dall’insediamento del Presidente Bardi e della sua Giunta siamo, purtroppo, ancora a livello di enunciazioni di principio. Fatico ad individuare segni evidenti e chiari di rinnovamento che, mi pare, viene continuamente rinviato. La nostra sfida è stata lanciata unitariamente con il Manifesto presentato nella grande e partecipata iniziativa del 18 ottobre.E’ chiaro che il fronte ampio intorno al sindacato attende risposte non piu procrastinabili. Insisteremo ad innestare un confronto per parte nostra. Chiusure e ritardi ci spingeranno tuttavia ad un percorso di lotta unitaria fino alle più radicali forme dello sciopero regionale.
• La sfida ora è tutta politica,nel senso alto della capacità di praticare un’idea di futuro della regione.
• Certo superando visioni illusorie di una ‘modernizzazione’ regressiva che abitua la gente e le comunità a vivere nel frammento ,nel livellamento del vivere civile.Senza infingimenti, senza nostalgie per un passato che in fondo ha assegnato alle nostre generazioni più limiti e carenze che concrete prospettive di avanzamento.
• IL MIO FUTURO. Ho sempre ritenuto il mio un ruolo di servizio alla Uil, agli iscritti in primo luogo e a tutti i lavoratori, i disoccupati, i giovani, le donne, le comunità della Basilicata. Un ruolo che ho svolto con tutta la mia passione in tutti questi anni con vari incarichi dirigenziali sino all’attuale di segretario regionale che mi appresto a lasciare. Sarà la Uil a decidere se e quale possa essere il mio nuovo contributo per il sindacato. Sono sincero: da quando ho fatto la scelta di lasciare e favorire il rinnovamento non sono mai stato preso dall’ansia di cosa fare dopo.
• In discussione non è il mio destino ma quello della Uil, quello che la Uil in Basilicata sarà capace di fare per dare risposte al destino dei giovani, delle donne, degli anziani.
• Non basta perciò adeguare strategia ed iniziativa se non si rinnovano i gruppi dirigenti. La democrazia o è “intermediata” o diventa una avventura dagli esiti inquietanti. E il sindacato, un sindacato che sia capace di togliersi di dosso ogni sembianza di “casta”, può essere protagonista decisivo di questa riappropriazione popolare (non populista) della democrazia.
• E io ho sempre rifiutato l’idea di appartenenza alla “casta” dichiarando già nel congresso di giugno 2018 la volontà di passare il testimone.
• Si cambia nel momento in cui si percepisce che per il bene della UIL e della Basilicata bisogna passare il testimone perché bisogna fare cose nuove con persone nuove e giovani. Spero possa essere di monito per tutti. Bisogna lasciare quando si vince non quando si perde. Bisogna lasciare per essere ricordati e non per essere dannati e bisogna lasciare nella consapevolezza che se si è fatto bene il proprio lavoro.
Conclusione: Cosa ci attende.
La nostra identità di sindacato libero, vicino ai bisogni multiformi delle persone è la base, la garanzia che – al di là delle persone, dei dirigenti – una nuova architettura è già in atto, che siamo già dentro le cose giuste da fare e le prospettive da rappresentare. Senza avventurismi, ma consapevoli che senza una acuta capacità di interpretazione e senza un reinventarsi, autoriformarsi e mettersi in sintonia con i mutamenti si finisce per subirli e per esserne esclusi.
‘Realismo ed ambizione’ dice il sociologo Mauro Magatti.
“C’è chi non crede ai sogni e invece… qualcuno si avvera. Come quello di Italo Viglianesi solo 70 anni fa. Proprio come il “sogno” di Sergio Marchionne, per lo stabilimento di Melfi, e come l’immagine di futuro che i tanti lavoratori intravedono nel cerchio delle loro esistenze.
Io ho provato ad immaginarlo alla Fca di Melfi…a suo tempo e poi nell’impegno con la Uil.
Intervento di Vincenzo Tortorelli, segretario UIL Pensionati di Basilicata
Nella Uil la “staffetta generazionale” non è pura teoria ed oggi lo dimostriamo. Quando mi è stato chiesto un impegno diretto nella Uilp non mi sono tirato indietro. Ho pensato che il sindacato ha bisogno di cooperazione intergenerazionale perchè è principalmente l’allungamento della vita a chiedercelo.
Adesso mi appresto a fare un viaggio di ritorno: dopo aver dato il mio contributo ai pensionati – conservando sempre i rapporti con la confederazione e le categorie – riprendo il percorso decisamente più impegnativo senza nasconderne le difficoltà.
Non so in quanti altri sindacati, partiti, associazioni sia successo questo.
Ma fa parte – e lo dico con orgoglio – del modello Uil lucano che abbiamo costruito.
Diceva bene Carmine: tutto ciò – non è casuale – avviene in coincidenza con il 70esimo della Uil.
La Uil ricorda il passato e guarda al futuro e quindi ai nuovi compiti che spettano al sindacato laico, riformista, geloso della sua autonomia e dei suoi valori sociali, sempre più presente nella società civile.
Grazie a Carmine: le nostre vite si sono incrociate alla Fiat di Melfi.
Di lui tra le tante lezioni e i tanti insegnamenti c’è quello di indossare la tuta e tornare nello stabilimento a parlare con i lavoratori.
Un insegnamento a cui non mi sono sottratto in passato e non mi sottrarrò da segretario regionale.
Sarà anzi questa la mia prima uscita pubblica da segretario.
E tra i ringraziamenti in primo luogo ai dirigenti ed iscritti alla Uilp e ai segretari di categoria, ai delegati Uilm, agli iscritti, ai lavoratori di Melfi che non mi hanno mai fatto mancare l’incoraggiamento anche durante la mia esperienza alla Uilp.
E’ tra loro che è nato il rapporto con la Uil.
E’ con loro che è stato possibile realizzare i grandi successi di adesione e soprattutto di elezione degli Rsu che ci vede da anni il primo sindacato oggi alla Fca.
Come non ricordare quei momenti di grande soddisfazione che hanno segnato sul finire degli anni settanta il rafforzamento della Uilm a Melfi.
In anni difficilissimi siamo stati capaci di diventare il punto di riferimento delle allora tute amaranto. Un evento importante la firma l’accordo nel dicembre 2012 che ha proiettato lo stabilimento lucano verso i nostri tempi con gli investimenti per la produzione della Jeep Renegade e FIAT 500.
Mi sento principalmente un lavoratore Uilm di Melfi e i legami affettivi di tutti questi anni hanno avuto la capacità di rafforzare questo mio sentimento.
Tra i punti programmatici da affrontare e rinviati al prossimo Consiglio Regionale c’è il rilancio della confederalità. E’ tempo che il coraggio si coniughi con il valore della confederalità per rafforzare il progetto di sindacato delle comunità.
Per fare questo ed altro ho bisogno di tutti.
L’arma vincente della Uil è stata e deve esserlo sempre di più la squadra.
Senza il sostegno, contributo quotidiano fatto anche di piccoli gesti e comportamenti, non potrò assolvere al mandato che oggi mi è stato affidato.
Vincenzo Tortorelli, 49 anni, coniugato con Maria, una figlia Letizia, dipendente FCA dove ha iniziato l’attività sindacale nel 1995, prima come delegato di stabilimento. Nel 2001 viene eletto segretario regionale della UIL Metalmeccanici, componente del Consiglio Nazionale UILM , con lui la UILM diventa il primo sindacato in FIAT nel 2007. Lascia la UILM in un’ottima situazione di iscritti, consensi e di posizionamento nel 2014 per guidare la UIL Pensionati di Basilicata dove matura una esperienza importante al fianco del popolo degli anziani; ricopre l’incarico di Componente dell’Esecutivo Nazionale. Tra le tante iniziative, forse la più importante è quella di aver promosso insieme allo SPI-CGIL e FNP-CISL la realizzazione della legge sull’invecchiamento attivo, per dotare la nostra Regione di uno strumento innovativo al passo dei tempi e dei futuri cambiamenti, una regione sempre più anziana. Sino ad oggi ha ricoperto anche la delega di segretario organizzativo regionale della UIL di Basilicata.