Anche quest’anno, dal 18 al 25 gennaio 2019, si celebra la “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, organizzata dall’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo e il Dialogo, insieme alla Chiesa Evangelica Battista di Matera e la Chiesa Ortodossa di Romania. La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, di differenti appartenenze confessionali, è un’occasione propizia per manifestare l’unità spirituale nella preghiera, è il richiamo a collaborare per realizzare la volontà del Signore, il quale prima di lasciare questo mondo prega il Padre affinché i suoi “siano una cosa sola”, sul modello della comunione trinitaria (cf. Gv 17,21). L’impegno ecumenico del cristiano, d’altro canto, non si esaurisce solo in qualche giorno di fine gennaio, ma rientra nel difficile e progressivo cammino di conversione che apre il cuore ai fratelli e abbatte i muri della divisione.
Il tema proposto quest’anno è di grande attualità e implica una insidiosa criticità per l’identità del cristiano. Trattasi del tema dell’accoglienza/ospitalità, le cui origini sono antiche, e che già nel Vecchio Testamento si riscontrano esortazioni ed esempi eloquenti di amabile accoglienza dell’ospite straniero e pellegrino. Il brano più significativo è quello della “filoxenia” di Abramo alle querce di Mambre, in cui si rileva lo spessore teologico dell’ospitalità: accogliere pellegrini sconosciuti è accogliere il Signore.
Il brano scelto per questa Settimana é Atti 27,18 – 28,10, in cui si narra del viaggio di Paolo a Roma, per comparire dinanzi all’imperatore, e il fortunoso approdo dell’Apostolo e compagni naufraghi sull’isola di Malta. Paolo rileva che gli isolani – i “barbari” – li trattarono con insolita “filantropia”, cioè umanità, benevolenza e disponibilità nel sovvenire alle loro necessità.
L’insegnamento del brano è evidente: se popolazioni “barbare” hanno trattato “con gentilezza” profughi stranieri e sconosciuti, a maggior ragione i cristiani, il cui comandamento principale è quello dell’amore a Dio e al prossimo, devono accogliere con carità i fratelli nel bisogno.
Dinanzi a questo grave problema, oggi i cristiani e le chiese non possono restare indifferenti. Il comandamento evangelico dell’amore obbliga tutti i battezzati a collaborare attivamente per superare la paura dell’altro e promuovere una cultura di apertura, di accoglienza e di aiuto a chiunque si trovi nell’indigenza e nell’abbandono: il “forestiero” può essere tale per gli uomini ma non per Cristo. I cristiani devono essere testimoni che non è la ricchezza materiale a dettare le leggi dell’esistenza, ma l’amore di Dio e dei fratelli.
Gli incontri si terranno nei luoghi e con le modalità riportate nel programma seguente:
Lunedì 20 gennaio – ore 19.00 – Chiesa Evangelica Battista di Matera (via Gravina)
Celebrazione ecumenica della Parola di Dio. Interventi di mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina e di padre Nicola Mihaisteanu, parroco della Chiesa Ortodossa Rumena a Matera.
Giovedì 23 gennaio – ore 19,00 – Parrocchia Maria Madre della Chiesa (Serra Rifusa)
Celebrazione ecumenica della Parola di Dio. Intervento del pastore Luca Reina, Chiesa Evangelica Battista di Matera e di d. Donato Giordano, Direttore Ufficio Regionale Ecumenismo e Dialogo.
Sabato 25 gennaio – ore 17.00 – Basilica Cattedrale
Solenne cerimonia di conclusione del Sinodo diocesano durante la quale si svolgerà un momento di preghiera ecumenica con i rappresentanti delle diverse comunità cristiane.