Legge Arpab, Consigliere regionale Roberto Cifarelli (Comunità Democratiche – PD): “Ma quale riordino, si tratta di semplice epurazione del direttore Iannicelli”. Di seguito la nota integrale.
Il centrodestra esulta per l’approvazione della legge di riordino dell’Agenzia regionale per l’ambiente. E’ una esultanza eccessiva se rapportata alla reale dimensione del provvedimento.
Infatti, a ben leggere i contenuti della nuova legge, ci si rende subito conto che si tratta di un semplice “maquillage” che poteva essere fatto banalmente emendando la legge n.37/2015.
Anzi, direi che la nuova legge peggiora la situazione: si passa da uno a tre revisori dei conti; si elimina il direttore amministrativo; si riduce la partecipazione e la condivisione degli enti locali attraverso la eliminazione del Comitato paritetico; si riduce l’autonomia dell’ente assoggettandolo al dipartimento regionale e quindi alla politica; si mettono le premesse per la spoliazione territoriale a scapito della sede di Matera.
La verità è che Arpab, che pure in questi ultimi tempi anche grazie al cosiddetto Masterplan aveva fatto segnare inequivocabili miglioramenti anche dal punto di vista dell’autorevolezza, ha solo necessità di implementare il proprio organico con qualificate professionalità, di nuove attrezzature e laboratori certificati, di ulteriori risorse economiche. Tutto ciò non abbisognava di nuove norme di legge.
E’ chiaro a tutti che l’obiettivo, tra l’altro neanche nascosto, era quello di epurare l’attuale Direttore per proseguire in quell’opera di occupazione “militare” di ogni spazio negli enti sub regionali, pratica che ha visto un grande impegno nel 2019 per assecondare filiere politiche, segretari di partito, candidati non eletti.