E’ morto oggi a Sal Fele, all’eta di 76 anni, il dr. Donato Grieco, ex Direttore generale dell’Ircs Crob di Rionero.
In una nota, la direzione dell’ospedale ricorda il ruolo svolto dal r. Grieco per la trasformazione dell’ospedale di Rionero in centro di ricerca.
“Alla guida dell’ospedale dal 30 giugno 2003 al 31 dicembre 2008. Donato, per tutti Donatino, Grieco – si legge nella nota – ha traghettato il Crob nella difficile fase di passaggio a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico, con fermezza, ponendo le solide basi sulle quali l’Irccs Crob si erge tutt’oggi.
Un lavoro difficile e impegnativo svolto senza clamore, ma i cui frutti sono stati importanti ed evidenti. Donatino Grieco nel Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata ci ha sempre creduto e ha sempre difeso, in ogni sede e attraverso ogni incarico ricoperto, il ruolo e la mission propria del Crob.
L’attività scientifica del Crob prese forma per la prima volta grazie alla legge regionale n°32 dell’8 luglio 1997 con cui si avviò la sperimentazione gestionale del polo oncologico regionale con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano diretto all’epoca da Umberto Veronesi.
Nel 2003, anno della nomina di Grieco ad amministratore unico del Crob, partì la nuova sperimentazione gestionale con l’Int. Fu lui, a nome del Crob, a ricevere nel 2006 la visita dell’allora ministro della Salute Liva Turco, che si accertò in merito alla funzionalità ed aggiornamento delle tecnologie in uso e della qualità dell’attività clinica svolta al Crob.
Nel 2007 fu proprio Donatino Grieco, insieme ai vertici regionali, ad inoltrare per la prima volta l’istanza al ministero della Salute chiedendo il riconoscimento del carattere scientifico.
Nel gennaio 2008 fu ancora Grieco ad accogliere gli esperti ministeriali che componevano la commissione esaminatrice che sottopose il Crob alla prima e scrupolosa site vist, che sfocerà poi nel decreto ministeriale del 10 marzo 2008. Un decreto che fu la pietra miliare e segnò l’anno zero dell’Irccs Crob. Un decreto che sancì il momento in cui il Centro di Riferimento Oncologico della Basilicata, sognato ed immaginato per la primissima volta nei lontani anni 80 divenne una realtà innalzata al livello di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.
Il dottor Grieco -prosegue la nota – è stato uno degli artefici principali di questo straordinario percorso. Con la firma del ministro del 2008, da amministratore unico divenne commissario straordinario fino all’insediamento degli organi ordinari propri di un Irccs.
E dal 2008 il Crob ha percorso la sua strada, site visit, dopo site visit, superando tutte le sfide e acquisendo oltre al rilievo nazionale anche un respiro europeo.
Di tutto questo, la direzione strategica, i medici, i ricercatori, gli infermieri, i tecnici, gli oss, i dipendenti amministrativi e i collaboratori, – conclude la nota – saranno per sempre grati al dottor Grieco e l’Irccs Crob continuerà a rappresentare il suo lascito più importante.
I funerali del dr. Grieco si svolgeranno domani, giovedì, 16 gennaio, alle 15,30 nella chiesa di San Fele.
Pietro Simonetti in una nota ricorda la figura di Donato Grieco.
“Vorrei ricordare Donatino Grieco, che ci lasciato oggi, non solo per le sue doti professionali e di umanità in questa fase di produzione di odio e della prevalenza della incompetenza nell’agire amministrativo e politico. Donatino pensava e sapeva fare e si confrontava.
Il confronto e’diverso dal dialogo che frequenta i punti di vista che non si incontrano:si fissano i paletti per non arrivare ad una sintesi.
Con lui, nei diversi settori dove e’stato protagonista, molte cose sono state fatte per la sanità, il sociale, il lavoro:specialmente per i deboli.
Lo ricordo in particolare per una giornata. All’alba ci ritrovammo in un bar vicino all’ospedale psichiatrico di Potenza. Io con due assistenti e lui per una attività ispettiva del Consiglio Regionale. Trovammo nel reparto ortofrenico del Don Uva gli ospiti legati alle sedie e carne argentina congelata del 1937, dismessa dall’esercito italiano, per il vitto dei degenti e circa un milliaio di libretti postali degli stessi conservati in direzione con interessi ridicoli, per pattuizioni in nero su conti privati. Da quel giorno partirono inchieste, rivisitazioni delle convenzione ed un diverso trattamento degli ospiti e del personale. Anche meno sedativi ed altro.”