Ultimissima di sabato 25 febbraio, ore 19. Non sarà neanche Gianfranco Zola l’allenatore della Lazio. Il patron della Lazio Claudio Lotito dopo aver incontrato per oltre tre ore l’ex fantasista di Napoli e Chelsea trovando l’intesa sui diversi aspetti del contratto ha fatto marcia indietro e secondo le ultime indiscrezioni Edy Reja, il tecnico dimissionario che aveva fatto scattare il toto-allenatore in casa Lazio dovrebbe restare sulla panchina biancoceleste. Non si sa sino a quando, ma sicuramente sino a stasera quando all’Olimpico la Lazio affronterà la Fiorentina.
Ultimissima di sabato 25 febbraio, ore 14. Il patron Lotito incontra l’allenatore materano Gino De Canio e quando si attende solo la firma per annunciare il nuovo allenatore arriva il colpo di scena: la società biancoceleste avvia una trattativa con l’ex azzurro Gianfranco Zola, già in forza al West Ham. E’ lui adesso il favorito per guidare la Lazio sino a fine campionato.
Venerdì 24 febbraio ore 16 – In queste ore l’allenatore Edy Reja potrebbe rinunciare alla panchina della Lazio e il candidato numero uno pronto a sostituirlo è il tecnico materano Gino De Canio. Se la notizia, rimbalzata sui principali siti specializzati, diventerà ufficiale, anche la città di Matera ritornerà alla ribalta delle cronache del massimo campionato di calcio italiano, la serie A. Dopo aver chiuso a giugno dello scorso anno l’avventura con il Lecce per Gino De Canio potrebbe nuovamente aprirsi il sipario del palcoscenico più amato dagli appassionati di calcio e il tecnico di Matera risulta ad un passo dalla panchina una delle due squadre della capitale, la Società Sportiva Lazio 1900. Un grande onore ma naturalmente una grande sfida, sicuramente la più avvincente della sua carriera da allenatore. Ma affinchè il sogno diventi realtà non bisognerà attendere una decisione del patron Lotito. Tutto è legato alle intenzioni di Reja, che si era dimesso dopo il 5-1 rimediato nell’ultima gara di campionato al Barbera contro il Palermo ma pronto a guidare comunque la squadra nella trasferta in Coppa Uefa disputata giovedì sera a Madrid, contro l’Atletico, nella gara che ha segnato l’eliminazione dalla competizione europea in seguito alla sconfitta per 1-0 in terra spagnola dopo quella rimediata a Roma per 3-1. De Canio è pronto, ma tocca a Reja dare il via libera al tecnico di Matera per il viaggio verso la capitale. Nel caso il tecnico dimissionario si farà da parte, da lunedì prossimo la Lazio sarà guidata da un nuovo allenatore che risponde al nome di Gino De Canio, materano doc ed ex calciatore del glorioso Matera che ha conosciuto i fasti della serie B nell’era del presidente Ciccio Salerno.
Michele Capolupo
Luigi De Canio, nato a Matera, 26 settembre 1957 è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.
Chi è Luigi De Canio (fonte wikipedia)
Luigi De Canio, nato a Matera, 26 settembre 1957 è un allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.
Carriera da calciatore
Originario di Matera, svolge la sua carriera da calciatore in gran parte tra Serie C, e successivamente Serie C1 e Serie C2 nella squadra della sua città, il F.C. Matera, nel ruolo di difensore prevalentemente di fascia. Con il club lucano esordisce giovanissimo prima con 2 presenze nella Serie C 1974-1975, poi con 9 presenze nella Serie D 1975-1976, per diventare titolare in Serie C nella stagione 1976-1977; successivamente conta alcune presenze in Serie B (esordio in Serie B il 16 settembre 1979, Genoa-Matera[1]), prima di trasferirsi al Chieti in Serie C1 e successivamente di nuovo al Matera in C2. Veste anche le maglie del Brindisi, della Salernitana e del Livorno. La sua ultima stagione da calciatore nei professionisti è il 1986-1987, nelle file della Pro Italia Galatina, quindi si trasferisce al Pisticci, squadra lucana militante nel campionato di Promozione, dove comincia la sua carriera da allenatore inizialmente ricoprendo il doppio incarico di giocatore-allenatore, ottenendo la promozione in Interregionale (attuale Serie D).
Carriera da allenatore
Al primo anno in Interregionale (nel frattempo chiude con l’attività agonistica vestendo i soli panni di allenatore), il suo Pisticci conquista un prestigioso 3º posto. L’anno seguente fa ancora meglio, sfiorando la vittoria del campionato in un duello tutto lucano con il Matera, sua ex squadra. Il 1992-1993 è la sua ultima stagione alla guida del Pisticci (nono posto nel girone L dell’Interregionale). Esordisce come allenatore nel calcio professionistico nel 1993 con il Savoia in Serie C2, dove ottiene una promozione in serie C1 nella stagione successiva. Passa poi al Siena in C1 e di lì, sempre nella stessa categoria, al Carpi.
Nel 1997 è ingaggiato dalla Lucchese, in Serie B. Quindi è al Pescara, dove coglie un 5º posto nella serie cadetta, sfiorando per un soffio la promozione in serie A per un punto. In quella squadra militavano Mauro Esposito ed altri ottimi giocatori, quel Pescara si ricorderà per la sua estrema compattezza e la sua freddezza sotto porta.
L’esordio in Serie A arriva nel campionato 1999-2000, con l’Udinese e a fine stagione sarà 8°. L’anno successivo viene esonerato a stagione in corso. Nel 2001 è ingaggiato dal Napoli in Serie B, dove approda insieme al suo amico e vice Paolo Pavese e termina la stagione al 5º posto. Nel 2002 subentra alla guida della Reggina, sempre con Pavese, a campionato di Serie A in corso, ottenendo il 14º posto con relativa salvezza dopo lo spareggio con l’Atalanta. Nella stagione 2003-2004 subentra a Roberto Donadoni alla guida del Genoa in serie B, dove però viene esonerato clamorosamente all’inizio della stagione successiva, pochi giorni prima dell’inizio del campionato, ed è sostituito da Serse Cosmi. Nel gennaio 2005 è chiamato al Siena in Serie A al posto di Luigi Simoni. Con al fianco Pavese, conquista la salvezza con il 14º posto al termine della stagione e, dopo un’altra salvezza conquistata con il 15º posto anche nel campionato successivo, lascia la squadra toscana.
È ufficiale il suo ritorno in attività nella stagione 2007-2008, quando il 29 ottobre viene chiamato sulla panchina dei Queens Park Rangers, club londinese di seconda divisione del campionato inglese la cui proprietà è stata rilevata dal manager di Formula 1 Flavio Briatore e dal patron del circus Bernie Ecclestone. Guida la squadra al quattordicesimo posto finale, prima di abbandonare l’incarico insieme al vice Pavese in modo consensuale con il club, nel maggio 2008.
Il 9 marzo 2009 subentra a Mario Beretta sulla panchina del Lecce, sempre con Pavese come vice[2], ma non riesce ad evitare la retrocessione del club salentino in Serie B. Al termine del campionato è sorprendentemente riconfermato dalla società per la stagione successiva, nonostante alcune sue dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa in cui il tecnico esprimeva la volontà di rimanere ad allenare in Serie A. Il contratto di 4 anni lo vede nelle vesti di allenatore-manager, figura inglese sconosciuta al campionato italiano. Il Lecce di De Canio conquista la Coppa Ali della Vittoria e la promozione diretta in Serie A, dopo essere stato in testa al campionato da novembre a maggio. Nel campionato 2010-2011, sempre sulla panchina della squadra salentina, ottiene una brillante salvezza con una giornata d’anticipo. A salvezza ottenuta rassegna le sue dimissioni, nonostante altri due anni di contratto, perché in disaccordo con i programmi societari.