Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dai dipendenti del progetto T3 Innovation al Presidente Bardi al fine di illustrare la profonda preoccupazione per la situazione occupazionale delle persone direttamente coinvolte dalla imminente chiusura del progetto T3 Innovation. Tale progetto, infatti, salvo intervento diretto del Presidente, sarà chiuso dalla Regione il prossimo 31 gennaio e i lavoratori licenziati in tronco dal 1 febbraio 2020.
Si precisa che la richiesta di incontro viene effettuata a nome dei componenti del gruppo di lavoro ed è indipendente dalle società del RTI di progetto.
Gentilissimo Presidente,
in questi primi mesi di attività del Suo governo abbiamo notato che più volte ha ribadito una necessità su tutte per la nostra regione: quella di puntare ad uno sviluppo culturale, sociale ed imprenditoriale in linea con quanto indicato a livello europeo. Uno sviluppo e delle azioni concrete in grado di avere un impatto significativo, e positivo, sul nostro territorio.
In molte occasioni abbiamo potuto apprezzare le Sue dichiarazioni e la Sua particolare attenzione ai temi dell’innovazione come necessità imprescindibile per la nostra regione. Lo ha esplicitato in particolare durante le celebrazioni di Matera Capitale Europea per il 2019 e nel corso della celebrazione dei 25 anni di presenza a San Nicola di Melfi dello stabilimento FCA, dichiarando testualmente: “La Regione ha tenuto, e tiene, ad investire in innovazione. Perché dall’innovazione tecnologica si conquisteranno sempre più nuove fette di mercato e questo ci permetterà di essere competitivi come sistema Paese sui mercati internazionali e quindi garantire livelli di occupazione stabili o, lo spero a breve, addirittura superiori degli attuali. […] C’è poco da fare: per far ritornare qui i nostri ragazzi c’è bisogno di creare condizioni di lavoro concrete e queste vanno ritrovate anche nel manifatturiero. […] Per fare tutto questo la regione mette a disposizione degli imprenditori, che ho definito e definisco da sempre, i nostri veri eroi tutte le strutture e gli strumenti a disposizione a partire dai fondi europei. Che è nostro compito saper sfruttare appieno.” Sulla stessa linea sono altre sue dichiarazioni: nel discorso di fine anno 2019, all’inaugurazione del nuovo campus Unibas di Matera, all’inaugurazione del Centro Ricerca Eni-Cnr e, in una sua recente visita, al CROB di Rionero in Vulture.
Siamo convinti, come lo è Lei, di queste cose. Riteniamo anche noi che il futuro della nostra regione risieda proprio lì, in quella innovazione e in quel rapporto sempre più stretto tra chi fa ricerca e chi si muove sul difficile terreno della produttività e della competitività a livello globale.
Per questo ci viene molto difficile comprendere come, da parte della Regione, possa essere stato deciso di chiudere il progetto che proprio di innovazione e trasferimento tecnologico si occupa dal 2017 e che vede coinvolte numerose professionalità importanti e con specifiche competenze, frutto di investimenti regionali anche del passato.
Se le cose non dovessero cambiare repentinamente, pur avendo conseguito tutti gli obiettivi previsti, le 22 professionalità – tutte lucane – impegnate nel progetto T3 Innovation saranno licenziate in tronco.
Numerose le testimonianze di imprenditori, ricercatori e startupper che in questi anni hanno con noi interagito e che hanno espresso piena soddisfazione per il nostro operato, così come significative sono le relazioni con tutti gli stakeholders istituzionali che di tali temi si occupano: dai cluster tecnologici, ai centri di ricerca, all’Università della Basilicata, alla Camera di Commercio della Basilicata, solo per citarne alcuni.
La preoccupazione che vogliamo condividere con Lei, dunque, non è solo occupazionale, ma anche strategica. Una scelta che vada in direzione contraria a questi temi che Lei ha sempre sostenuto è una scelta che impatta negativamente sul nostro territorio in termini molto ampi: dalla competitività all’utilizzo dei fondi europei sul finire di questa e sull’inizio della nuova programmazione.
Fiduciosi del fatto che le nostre preoccupazioni siano da Lei condivise siamo certi che, nonostante i tempi siano stretti, ci sarà la possibilità di trovare una soluzione che possa proseguire sulla strada da Lei più volte ribadita, evitando di contribuire direttamente ad ingrossare il numero dei giovani e dei lucani in genere, tristemente evidenziati da molte fonti ufficiali, che lasciano questa terra per esprimere le loro professionalità in altri contesti in grado di valorizzarle più opportunamente.