La quarta Commissione (Politica sociale) del Consiglio regionale della Basilicata, presieduta da Massimo Zullino (Lega), nella seduta odierna ha audito la rappresentante degli ex dipendenti del Consorzio agrario regionale della Lucania e Taranto, Aurelia Scialpi, sulla situazione venutasi a creare dopo il fallimento avvenuto nel 2006, dello stesso Consorzio.
“Siamo quel che resta a livello umano del Consorzio, che – ha precisato Scialpi – nasce nel febbraio del‘69 dalla fusione dei Consorzi agrari di Potenza e di Matera. Nel 2000 c’è stato l’acquisto da parte del Consorzio di Taranto ed è diventato Carlt. La realtà era presente con numerosi punti vendita, con un sementificio e un mangimificio, svolgeva attività di ammasso di cereali e altre derrate alimentari. Diventato un valido punto di riferimento nel settore per l’Italia centro meridionale, a luglio del 2005 gli organi amministrativi del Carlt presentarono al tribunale di Potenza un’istanza per la procedura di amministrazione controllata. Il fallimento è stato decretato dal tribunale il 25 maggio 2006, mettendo la parola fine a quasi 80 anni di storia del Consorzio. Il 13 novembre 2007 comincia la mobilità per 70 lavoratori. Il 28 marzo 2008 la Regione Basilicata firma un accordo per verificare la possibilità di ricollocare il personale in mobilità. Cinque di loro vanno in pensione, 36 beneficiano della legge 410/99 (e saranno assunti da Regione, Comuni, Arbea) e 12 (fra cui noi cinque) non ne hanno beneficiato. Il 6 giugno 2011 l’allora presidente della Regione Vito De Filippo scrisse al presidente della Conferenza dei presidenti delle Regioni, Vasco Errani, per trovare una soluzione a risolvere una situazione che coinvolgeva pochissimi lavoratori. Anche questa iniziativa, purtroppo, non ebbe seguito. L’8 agosto del 2013 venne approvata la legge regionale numero 18 e grazie ad essa noi cinque lavoratori abbiamo prestato la nostra attività per alcuni mesi del 2015 nei Consorzi di difesa in Basilicata e, con lo stanziamento di altri fondi, da maggio 2017 a maggio 2019, presso la Confagricoltura di Matera e Potenza. Da allora – ha concluso Aurelia Scialpi – si sono succeduti numerosi incontri, sono state presentate diverse interrogazioni, scritte tante lettere, assicurate innumerevoli promesse. Ciò che chiediamo alla Regione Basilicata è di farsi carico della nostra situazione, di equipararci ai nostri ex colleghi oggi occupati a tempo indeterminato in diversi enti pubblici (alcuni addirittura già in pensione), di restituirci la dignità che è stata calpestata, costringendoci a 14 anni di richieste, preghiere e invocazioni”.
Sull’argomento sono intervenuti, oltre al presidente Zullino, i consiglieri Quarto, Braia, Polese e Pittella. Su richiesta di Polese e Pittella la commissione ha deciso alla unanimità di inviare una lettera di indirizzo all’assessore competente affinchè venga quanto prima riavviato il progetto che consente a questi lavoratori di poter continuare la loro attività ma anche di trovare una soluzione percorribile e più strutturata e più duratura per questi lavoratori.
Successivamente la commissione ha licenziato alla unanimità due delibere di Giunta riguardanti le provvidenze a favore degli Enti di tutela ed assistenza agli invalidi. La prima sul piano di riparto per l’anno 2019 del 20 per cento del fondo stanziato dalla Regione pari a 40 mila euro. Ad ogni singola associazione (l’associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro -Anmil, l’associazione nazionale ciechi ed ipovedenti -Uici, l’Ente nazionale sordomuti -Ens e l’associazione disabili visivi –Adv andrà la somma di duemila euro. Con una successiva delibera la Giunta regionale procederà alla ripartizione e assegnazione del restante 80 per cento del fondo in rapporto al reale volume di attività rendicontata da ogni singola associazione.
La seconda delibera riguarda invece il piano di riparto sempre a favore degli Enti di tutela ed assistenza agli invalidi, per il 2018 a contributo variabile. La somma stanziata ammonta a 36 mila euro. Tra l’Unione italiana ciechi ipovedenti, l’associazione disabili visivi e l’ente nazionale sordomuti vengono ripartiti con tale atto 8.358,66 euro. La restante somma sarà assegnata con una successiva delibera.
La commissione ha anche preso atto della decisione della Corte Costituzionale del 5 novembre 2019 relativa al giudizio di legittimità costituzionale di alcuni articoli della legge regionale 46 del 30 novembre 2018 “Disposizione in materia di randagismo e tutela degli animali di compagnia e di affezione”.
A promuovere il giudizio di legittimità è stato il presidente del Consiglio dei ministri. La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimi gli articoli 10 (comma 4), 6 (comma 1, lettera d), 7, 8, 21 (comma 3 e 4), 23 (comma 2) e 34 (comma 3). In particolare la Corte è intervenuta sulla legge regionale laddove prevedeva 30 giorni per fare la denuncia di smarrimento mentre esiste già una legge nazionale che prevede il termine di 60 giorni e sulla profilassi diversa da quella prevista dalla legge nazionale prima della cessione dell’animale, in quanto venivano contemplate solo alcune associazioni escludendo tutto il terzo settore.
Sull’argomento sono intervenuti i consiglieri Polese e Cifarelli. Il presidente Zullino a tal proposito ha comunicato che su questo tema si sta già lavorando per una nuova pdl.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione, oltre al presidente Zullino, i consiglieri Bellettieri e Acito (Fi) Perrino (M5s), Aliandro (Lega), Baldassarre (Idea), Cifarelli (Pd), Vizziello (Fdi), Polese e Braia (Italia Viva) e Quarto (Basilicata Positiva) e Pittella (AB).