Pronto Soccorso dell’Ospedale di Matera
Prendendo spunto dal comunicato stampa diramato alcuni giorni fa dalla ASM di Matera in merito al funzionamento del pronto soccorso dell’Ospedale Madonna delle Grazie, vogliamo offrire alcuni punti di riflessione che potrebbero contribuire allo studio di un modello di gestione migliore della situazione rappresentata.
Riteniamo che non sia stato ancora eliminato l’equivoco di fondo: la scarsa informazione dei cittadini sull’uso appropriato del pronto soccorso, sui compiti della Guardia medica (ora Continuità assistenziale) e sui servizi che essa deve offrire. Per fare ciò è necessario il concorso di più soggetti che intervengano a “fare cultura”: la azienda sanitaria in primis (con brochure, manifesti, ecc.), i medici di medicina generale (i più vicini e più ascoltati dai pazienti), le associazioni di cittadini in ambito sanitario e, perchè no, anche la scuola.
Inoltre pensiamo sarebbe utile organizzare un secondo punto di Continuità assistenziale da affiancare fisicamente al pronto soccorso (esperimento progettato dalla Asl ma inspiegabilmente mai realizzato), come sarebbe opportuno utilizzare le ore a disposizione previste nel contratto dei medici di medicina generale di Matera, da espletare magari a turno nello stesso punto di Continuità assistenziale, verso cui dirottare i “codici bianchi” e forse anche i “verdi”, ovvero quelle richieste di intervento medico che, non presentando i caratteri dell’urgenza, possono essere evase con più calma, evitando così di distrarre il soccorso dai casi che hanno una valutazione di urgenza elevata.
Ricordiamo inoltre che da tempo si lamenta il ricorso inappropriato al P.S. e da tempo si sottolinea che tra le cause concomitanti ci sia anche l’espediente di molti cittadini di “by-passare” le liste di attesa e prendere la via più breve per sottoporsi a visita, col beneplacito di alcuni medici di medicina generale. Spesso, chi rivendica a voce alta il diritto alla salute, dimentica che quello stesso diritto deve essere difeso per tutti, senza pensare esclusivamente alle proprie esigenze e forse inesistenti urgenze.
Riportiamo di seguito il comunicato diffus dall’ASM
Al Pronto soccorso dell’ospedale di Matera solo per casi seri e urgenti.
Una situazione insostenibile. Il Pronto soccorso dell’Ospedale “Madonna delle Grazie ‘’ di Matera è spesso “intasato” da casi che potrebbero essere risolti dal medico di famiglia o in casa e che finiscono con il sottrarre tempo prezioso ai casi gravi, che hanno precedenza assoluta su tutti gli altri. Traumi, infarti, emorragie episodi accidentali, classificati dal triage tra i codici rosso e giallo, con evidente pericolo di vita per quanti si trovano in questa condizione vanno curati e assistiti per primi e per tutto il tempo che il caso richiede. Medici e personale infermieristico del Dipartimento di emergenza urgenza dell’ospedale continuano, però, a essere ostacolati nel lavoro dall’arrivo continuo e,spesso, immotivato di pazienti (classificati dal triage tra i codici verde e bianco) che dovrebbero risolvere i propri problemi in altra maniera consultando il proprio medico. Se lo facessero al Pronto soccorso si lavorerebbe meglio facendo risparmiare tempo prezioso a tutti, anche agli stessi cittadini da codice ‘’bianco o verde’’. La realtà,però, è un’altra e la situazione è diventata insostenibile. In accettazione si è arrivati in media, negli ultimi tempi, a oltre 100 casi al giorno e di questi il 50 per cento è costituito da casi non urgenti. Il triage,dal verbo francese “trier” che significa scegliere, classificare, indica il metodo di valutazione e selezione immediata usato per assegnare il grado di priorità per il trattamento quando si è in presenza di molti pazienti. L’applicazione del triage nel Pronto Soccorso, infatti, è stata introdotta dall’aumento progressivo degli utenti che vi afferiscono, soprattutto di casi non urgenti. Questo metodo consente di razionalizzare i tempi di attesa in funzione delle necessità dei pazienti, utilizzando come criterio di scelta le condizioni cliniche degli stessi e non il criterio dell’ordine di arrivo. Il TRIAGE classifica come codice rosso il caso molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure.
Al codice giallo corrisponde una situazione mediamente critica, con presenza di rischio evolutivo, possibile pericolo di vita. Meno gravi le classificazioni da codice verde con una situazione poco critica, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili. Il codice bianco è attribuito a casi non critici e,quindi, a pazienti non urgenti. I tempi di attesa per queste ultime due categorie varia in funzioni dei codici rossi e giallo, che hanno priorità assoluta. A questo va aggiunto le difficoltà crescenti quando ci sono arrivi in aumento, in relazione per esempio alla stagione estiva o a grandi eventi (calamità, concerti, fiere ecc). Va ricordato che il triage viene svolto da personale infermieristico esperto – con la supervisione del medico di servizio- che, valutando i segni ed i sintomi del paziente attribuisce un codice di gravità al fine di stabilire le priorità di accesso alla visita medica. “ Facciamo appello -ha detto il responsabile del Dipartimento di Emergenza -Urgenza dell’Ospedale di Matera, Carmine Sinno- ai cittadini, ai medici di medicina generale, ai pediatri affinchè l’accesso al Pronto soccorso avvenga solo per quei casi di assoluta necessità come prescrivono le norme sul triage. Ignorarle significa mettere in pericolo la vita di quanti,invece, ne hanno realmente bisogno’’. Un invito ribadito anche dal direttore generale dell’Azienda sanitaria locale, Vito Gaudiano. “ Invito i cittadini –ha detto Gaudiano- a rivolgersi al Pronto soccorso solo per reali necessità. Lo stesso ai medici di medicina generale che, devo dire, spesso vengono by-passati dai loro pazienti che si presentano spontaneamente al Pronto soccorso. Questo per meglio utilizzare le strutture pubbliche ed evitare difficoltà a chi ha veramente bisogno di assistenza’’.