Riportiamo di seguito la nota inviata dalla segreteria regionale della Fit Cisl di Basilicata che conferma lo stato di agitazione del trasporto pubblico locale in Basilicata.
Questo accade quando non si ascolta la Cisl, la Fit e le 36 ore di sciopero dei lavoratori Autoferrotranvieri di Basilicata.
Ci appare alquanto stucchevole constatare che chi fino a ieri propagandava che quello della FIT era solo allarmismo, oggi se ne esca con “ve l’avevamo detto” come se i lavoratori non ricordassero quanto asserito dagli stessi nel corso delle riunioni in Prefettura o nel corso delle passerelle televisive, unitamente a rappresentanti delle Aziende e personaggi di spicco della Politica, nel mentre i lavoratori protestavano per il loro futuro.
Qualcuno in tempi non sospetti aveva già dichiarato l’inammissibilità della proroga, dichiarazioni che però sono rimaste inascoltate da una Politica sorda, tanto quanto quella precedente.
Una Politica che prende decisioni sbagliate pretendendo addirittura il silenzio di chi vuole tutelare il futuro delle 1300 famiglie, quelle degli Autoferrotranvieri di Basilicata.
La FIT-CISL e i suoi dirigenti ha sempre affrontato la problematica con documentazioni alla mano, atti pubblici che indicavano inequivocabilmente la soluzione, quella di una unica Azienda Regionale, che tutelasse gli utenti e i lavoratori.
Invece l’Assessore Merra e il Governo del Cambiamento si sono attardati a non trovare la soluzione alla scadenza della proroga per tutti i servizi di TpL extraurbani ed urbani del 30 novembre 2019, bensì a cercare di trovare un consenso possibile tra i vari Yes-man nel frattempo assoldati che non risolvevano nulla delle tantissime problematiche del settore.
Forse qualcosa questa Segreteria l’ha sbagliata; ha sbagliato nel credere che i propri interlocutori ci tenessero al settore, ma palesemente così non si è dimostrato.
Assessore Merra crediamo che in questo momento l’unica strada percorribile siano le sue dimissioni e quelle di chi ha redatto la proroga, resa inutile dal Governo Nazionale.
Presidente Bardi – prosegue la FIT-CISL – le sue farneticanti dichiarazioni di questi ultimi giorni, circa il fatto che le decisioni appartengono alla Politica e poi magari le confronta con i sindacati e imprenditori non hanno determinato un buon risultato.
Infatti, – prosegue la FIT – a pochi giorni dalle sue inopportune riflessioni, da quanto apprendiamo dalla stampa le sue anacronistiche decisioni, probabilmente consigliate dal suo Assessore hanno determinato un disastro per l’intero settore.
C’è da dire inoltre che da Ella, uomo dedito alle istituzioni, non ci aspettiamo nessun inutile e inascoltato tavolo tecnico, ma soltanto un mea culpa nei confronti dei lavoratori e di quei sindacati come la FIT-CISL e la CISL che non hanno e non faranno mai sconti a nessuno sulla giustezza delle scelte che salvaguardino i lavoratori di questa terra, che a giudicare dai risultati, sembra ad Ella, molto sconosciuta.
Il confronto dialettico dev’essere un modo per migliorare servizi pubblici e la loro gestione unitaria sostengono da sempre la Cisl e la Fit da sempre, credo non interessi a nessuno far diventare il TpL un campo dove emergono giustizialismo e scarsa autorevolezza che qualcuno vorrebbe invocare senza conoscere il sistema dei trasporti troppo complesso per certe menti.
Infine, le preannunciamo che procederemo a rinnovare il nostro stato di agitazione contro la mancanza di autorevolezza della sua giunta e del suo assessore che vuole mettere al bando l’intero settore, ma è evidente che i lavoratori della CISL non staranno a guardare.