Il Comune di Santeramo ha affidato i lavori per la realizzazione della rampa alla scuola “Netti” così da eliminare le barriere architettoniche che hanno impedito al giovane Davide, costretto in carrozzina, di frequentare la scuola media in questo plesso. Ma ad oggi non si verde nulla. “Mamma coraggio” Angela Lozitiello è stanca, non vuole più attendere. Sono trascorsi quasi due anni. Il primo quadrimestre sta per finire e della rampa nemmeno l’ombra.
Questo caso è arrivato a conoscenza del campione paralimpico Antonio Trevisani. La sua storia è molto conosciuta, è uno degli atleti più quotati e combattivi. Dopo un incidente in moto, dieci mesi di coma in fin di vita. Gli era già stata impartita l’estrema unzione. Poi la rinascita.
Forza, determinazione e coraggio lo hanno portato ad abbattere ogni tipo di barriera. Leggendo sul “Quotidiano” l’accaduto, ha voluto in prima persona rendersi conto di cosa stesse succedendo a Santeramo. E da qui la scelta di una conferenza stampa che si terrà nel pomeriggio dì lunedì 3 febbraio 2020 in via Roma 63 a Santeramo.
“Avendo praticato sport da oltre undici anni – dichiara – fortunatamente ho incontrato nella mia vita, persone, uomini e donne, con atteggiamenti che non mi hanno fatto sentire diversamente abile, come si sul dire, in ambito sportivo. E’ ovvio che nel mio caso, certo, c’erano barriere architettoniche, ma fortunatamente non c’erano le barriere mentali che oggigiorno sono quelle più pericolose. Il diritto allo sport per noi paralimpici esiste, per fortuna, senza pregiudizi, ma non sopporto che nel 2020 una comunità, in questo caso santermana, di un paese civile, presumo lo sia, e di un Comune, non debba dare la possibilità secondo la Costituzione italiana, il diritto fondamentale “diritto allo studio” come in questo caso e soprattutto, dopo tante battaglie sostenute dalla sua mamma, ritengo come rappresentante in Italia e nel mondo e in ambito internazionale, che ancora oggi vi sono barriere mentali – continua Trevisani -. A mio parere, se il primo cittadino del comune di Santeramo avesse avuto fortuna o sfortuna di avere un figlio disabile, non avrebbe abbattuto le barriere architettoniche riguardante la scuola, ma avrebbe fatto in modo di costruire una scuola di sana pianta “senza barriere”.
“Purtroppo – aggiunge Trevisani – chi non vive i problemi di disabilità non potrà mai capire che ogni giorno quando ti alzi, non sono le tue gambe a scendere dal letto, ma sei tu a farle scendere. Per questo motivo, chiedo al primo cittadino del Comune di Santeramo in Colle, di firmare davanti alla stampa un protocollo d’intesa, dove le barriere architettoniche non vengano abbattute solo in una scuola, in quanto per le stesse i fondi arrivano annualmente ai comuni, tramite le regioni, dalla comunità europea, ma anche di mettersi una mano sulla coscienza e riflettere che, prima o poi, la ruota gira per tutti. Puoi nascere disabile, ma come nel mio caso, puoi anche diventarlo (incidente stradale). Non è un augurio, ma è la vita.”
Ricordiamo che l’assessore Rocco Marsico, con deleghe ai lavori pubblici, all’urbanistica e al trasporto urbano, aveva assicurato al “Quotidiano” il mese scorso l’imminente inizio dei lavori per una rampa con un doppio passamano, posizionata in modo da collegarsi all’altra rampa dell’edificio vicino.
Si prevedeva una breve durata per i lavori che comprendono pure le opere di un fabbro. Ma ad oggi tutto tace.
Sulla realizzazione della rampa ci sono stati impegni precisi da parte del sindaco Fabrizio Baldassarre che nei mesi scorsi chiese pure scusa alla famiglia.
Si ricorda inoltre che si tennero pure due manifestazioni di sensibilizzazione sull’argomento, volute dalla “mamma coraggio” Angela Lozitiello per reclamare il diritto allo studio.