Un consiglio comunale-farsa quello andato in scena per circa quattro ore nella sala Pasolini di Matera. La mozione di sfiducia presentata da 14 Consiglieri comunali non è stata ratificata da una votazione perchè in fase di dichiarazione di voto palese è venuto a mancare il numero legale con l’uscita dall’aula dei consiglieri comunali di maggioranza e del sindaco De Ruggieri. La mozione di sfiducia era stata presentata da 14 Consiglieri comunali: Rocco Buccico, Marco D’Andrea, Eustachio Di Lena, Daniele Fragasso, Paolo Manicone, Antonio Sansone, Vito Sasso, Giovanni Scarola, Toto Augusto, Vito Tralli, Giuliano Paterino, Biagio Vizziello, Gaspare L’Episcopia, Antonio Materdomini.
Alla seduta hanno partecipato 31 consiglieri, assenti giustificati Carlo Antezza e Antonio Iacovone.
I lavori sono stati aperti con la lettura della mozione da parte del primo firmatario, Vito Sasso. A seguire sono intervenuti gli interventi dei Consiglieri comunali Augusto Toto, Gaspare L’Episcopia, Eustachio Di Lena, Salvatore Adduce, Giovanni Scarola, Carmine Alba, Maria Teresa Vena, Michele Paterino, Vito Sasso, Antonio Sansone, Antonio Materdomini, Nunzia Antezza, che pur non avendo sottoscritto la mozione ha chiesto al sindaco di rassegnare le dimissioni o di nominare una giunta di alto profilo per questa fase finale della consigliatura, Rossella Rubino e Paolo Manicone.
Le conclusioni sono state affidate al sindaco De Ruggieri, che ha ricordato “il successo di Matera 2019, in termini di reputazione internazionale e di orgoglio di appartenenza da parte dei cittadini materani, la decisione del Governo nazionale di realizzare il centro sperimentale di cinematografia a Matera, a casa delle tecnologie con 15 milioni di euro per occupare informatici e ingegneri che oggi vanno fuori a lavorare, l’intesa raggiunta con Maria Antezza per rafforzare l’organico comunale, riunione dell’Assolombarda a Milano con Calabrò, Guzzetti, Passera, De Felice, Bonomi, Lotito, Dioguardi. Matera sarà la sede dell’Accademia delle Belle Arti. Dopo 52 anni per la prima volta il 30 dicembre viene approvato il bilancio comunale nei termini stabiliti dalla legge. Sabato 1 febbraio alle ore 20,30 in una casa di Roma c’è stata una cena di lavoro alla quale hanno partecipato insieme al sottoscritto Silvia Costa, Claudio De Vincenti, un rappresentante del Ministro Provenzano, il capo di gabinetto del sindaco di Roma, il direttore di settore del Mef, Giovanni Emiliani e un rappresentante della formazione nazionale per attivare a Matera e in provincia la prima Zes di nuova generazione”.
Si è passati quindi alla dichiarazione di voto della mozione di sfiducia.
Hanno votato la sfiducia al sindaco De Ruggieri i consiglieri comunali Rocco Buccico, Marco D’Andrea, Eustachio Di Lena, Daniele Fragasso, Paolo Manicone, Antonio Sansone, Vito Sasso, Giovanni Scarola, Toto Augusto, Vito Tralli, Giuliano Paterino, Biagio Vizziello, Gaspare L’Episcopia, Antonio Materdomini.
I consiglieri comunali di maggioranza insieme al sindaco De Ruggieri hanno abbandonato l’aula al momento della dichiarazioni di voto.
Presenti i 14 consiglieri comunali di opposizione e il consigliere comunale e presidente del Consiglio comunale.
Esito del voto: 14 favorevoli e 1 contrario, quello di Angelo Tortorelli.
Il consiglio comunale è stato sciolto per mancanza del numero legale e di fatto la mozione è svanita come una bolla di sapone. Adduce e compagni, nonostante l’inferiorità numerica rispetto ai consiglieri di opposizione, invece di votare contro la mozione, con un colpo a sorpresa, hanno vanificato gli sforzi dei consiglieri comunali che avevano la mozione hanno abbandonato l’aula al momento del voto.
Michele Capolupo
Di seguito il testo integrale della mozione di sfiducia, presentata dai 14 Consiglieri Comunali di Matera.
I sottoscritti,in qualità di Consiglieri comunali del Comune di Matera VISTI – l’art. 52 del D.Lgs. 267/2000 e l’art. 69, comma 1, dello Statuto del Comune di Matera;
Considerato
• Che decorso l’anno 2019 di Matera Capitale Europea della Cultura sono venute meno tutte le ragione di responsabilità ed opportunità che avevano convinto molti consiglieri eletti, a prescindere dalla loro coalizione di provenienza, di sostenere il Sindaco, al fine di evitare il perdurare di un’azione di stallo, nella speranza di determinare le condizioni migliori per avanzare nella fase amministrativa, non perdere finanziamenti ed opportunità, oltre che evitare di compromettere l’immagine della nostra città, nel periodo tra i più importanti della sua storia, coincidente con la massima esposizione mediatica di livello internazionale mai registrata dalla nostra comunità .
• Che l’attività amministrativa di questi anni non è riuscita a fare altro, che ordinaria amministrazione oltre che cercare di realizzare quanto previsto nel dossier di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, tra l’altro maturando un giudizio tutt’altro che positivo da parte di tutta la comunità materana.
• Che risulta evidente ai cittadini il mancato miglioramento dell’accoglienza, dell’accessibilità dei visitatori e dei turisti, della mobilità e del decoro urbano, nonostante gli ingenti risorse economiche rivenienti dai sostegni ottenuti dai governi regionale e nazionale.
• Che tale condizione è sicuramente stato anche il risultato di una errata strategia messa in campo che l’ha vista in questi anni cambiare cinque Giunte in cinque anni, a testimonianza del complesso e discontinuo quadro politico che ha contraddistinto la sua azione di governo che ha prodotto gravi ritardi nella programmazione, gestione e controllo dell’attività amministrativa, apparsa troppo spesso condizionata, viziata e caratterizzata da comportamenti mai inclusivi e quindi poco partecipativi verso la comunità in generale, gli ordini professionali , le associazioni di categoria, di volontariato etc…
• Che la città necessitava di urgenti e coraggiose opere di rinnovamento e sviluppo, attuabili solo da politiche lungimiranti e credibili, proposte da esponenti di governo che avrebbero dovuto badare più alla qualità dell’azione che alle visibilità personali e dei partiti di provenienza, risultando tra l’altro spesso condizionati nella loro azione quotidiana da dinamiche di partito apparse spesso dubbie o poco comprensibili soprattutto ai cittadini comuni .
• Che nell’amministrazione materana le parole proroga e deregulation sono le più care e diffuse visto che di bandi e regolamenti, nonostante lunghi e costosi lavori di commissioni, non vi è traccia (asili nido, parcheggi, impianti sportivi, decoro urbano, Centro Diurno Mazzarone per disabili gravi) a tutto danno dellealtissime aspettative e dei bisogni reali , della comunità e dei cittadini.
• Che, pur avendo votato in Consiglio all’unanimità molte mozioni e ODG, non è stato dato seguito a nulla e che, invece, progetti di finanza palesemente irregolari sono ancora in piedi.
• Che i continui e ingiustificati incrementi del personale di staff non hanno portato a nessun risultato tangibile se non ad un aumento reale dei costi di gestione, riducendosi ad una mera spartizione di postazioni utili a mantenere esclusivamente equilibri politici;
• Che l’assenza gravissima di una programmazione, manutenzione e visione del patrimonio edilizio scolastico sta causando, quasi quotidianamente, la chiusura definitiva o temporanea di plessi con migrazioni di aule e famiglie verso altri luoghi con devastanti ripercussioni socio-educative per interi quartieri.
• Che l’assenza di strategie e programmazione sul turismo, sulle politiche ambientali e gestione dei rifiuti, sulla cura del verde pubblico, sulle politiche giovanili del lavoro e sulla sicurezza hanno trasformato Matera in una città che ha necessità di ricostruire la propria visione di futuro, spesso sporca ma soprattutto degradata nelle periferie, nonostante i costi elevatissimi per i cittadini, con un traffico veicolare ingestibile, con una mancanza di offerta turistica programmata che riguardi ed interessi tutto l’anno solare, che al netto di qualche nuova occupazione in ambito turistico e a bassa professionalità, il lavoro sta clamorosamente riducendosi.
Date le premesse e la condizione sopra descritta, che portò il Sindaco a varare il Governo di Unità Municipale su sollecitazione anche delle rappresentanze cattoliche della città, non ha più senso di esistere e che,a pochi mesi dalle nuove elezioni amministrative , nessun atto più di programmazione strategica, di qualsiasi natura essa sia, dovrà esser proposto ed approvato dal governo cittadino, che dovrebbe quindi svolgere esclusivamente attività di ordinaria amministrazione; chiedono la convocazione del Consiglio Comunale in seduta straordinaria a norma dell’art. 69comma 1 e 2 del Regolamento del Consiglio Comunale di Matera, onde procedere alla votazione per appello nominale della soprascritta mozione di sfiducia ex art. 52 D.lgs. 267/00 che formalmente presentano.
Di seguito l’intervento del Consigliere comunale Gaspare L’Episcopia presentato al Consiglio Comunale di Matera in occasione della discussione della mozione di sfiducia
“Uno può parlare bene ed è giusto elogiarlo per questo, ma non bisogna prendere per oro colato tutto quello che dice: si può essere bendisposti e benevoli verso di lui per quel che riguarda lo stile e la pronuncia, ma quanto alla veridicità e all’utilità dei contenuti del suo discorso occorre essere critici attenti e severi, evitando di essere danneggiati dalle sue parole, dato che inconsapevolmente, per simpatia o fiducia verso chi parla, siamo portati a far nostri molti ragionamenti falsi e cattivi.”
Queste parole, prese in prestito da Plutarco, identificano esattamente la ragione e la motivazione che oggi ci spinge a portare all’attenzione di questo consiglio comunale, la mozione di sfiducia al Sindaco Raffaello De Ruggieri.
Chiedo anticipatamente venia Presidente per i toni e i concetti forti che utilizzerò nel corso delle mie argomentazioni. Assolutamente non saranno rivolti al sindaco nella sua persona, al quale vale la mia personale stima, ma verteranno su concetti squisitamente politici e giuridici.
Parto dal presupposto che il consiglio comunale e le sue funzioni rappresentano la massima espressione della democrazia partecipata.
Nell’espletamento della sua attività ogni consigliere ha l’obbligo di documentarsi, fare proposte, partecipare attivamente alle questioni di propria competenza.
Questi compiti, obblighi, ruoli, in questo mandato, hanno assunto contorni sempre più negativi. Ci siamo molto spesso trovati impossibilitati a portare avanti ragionamenti politici seri, di visione di prospettiva.
Qualche mese fa, dopo la claudicante approvazione del documento unico di programmazione, lei signor Sindaco convocò preoccupato una maggioranza.
In quella sede ebbi già modo di esprimerle perplessità circa le modalità di conduzione dell’attività amministrativa. Le dissi, signor Sindaco, che quando un medico non si prende cura del paziente, o trascura i primi sintomi di qualche patologia, il malato prima o poi arriverà in pronto soccorso e successivamente sarà costretto a ricoverarsi.
Lei sulla stampa ha fatto la diagnosi. Ha dichiarato sulle pagine della Nuova del Sud che le nostre azioni appartengono alla categoria degli starnuti elettorali.
Perché non ha detto queste cose prima dell’approvazione del bilancio di previsione, in quella riunione? Perché in quella riunione mi diede ragione rassicurandomi sul fatto che il governo della città avrebbe dovuto, da quel punto in poi ascoltare le istanze dei consiglieri? Perché prima del campanello di allarme del consiglio comunale sul DUP per almeno un anno ha convocato si e no due riunioni di maggioranza?
Devo presumere che temeva il confronto, la discussione. O perlomeno, considerava queste questioni superflue ed ininfluenti se non nella misura in cui potevano attaccare la sua postazione. Oppure siccome avevamo rappresentanti in Giunta non era necessario un ulteriore approfondimento con i consiglieri e ci era inibita qualsiasi facoltà ed intervento?
Leidichiara di essere stato sempre al di sopra dei partiti della politica, snobbando tutti gli interpreti, salvo poi abdicare totalmente le sue funzioni alla politica e ai partiti.
Noi apprendevamo dalle segreterie di partito le scelte che stava intraprendendo, non da lei.
Ha fatto un grande errore signor Sindaco. La democrazia esiste, perché rappresenta lo stimolo per chi governa, a far bene, a tutelare gli interessi collettivi. A tenere alta la guardia. A dare il giusto valore alle istituzioni.
Signor Sindaco, qualcuno mi ha definito Savonarola, perché nel corso di questa legislatura ho chiesto le dimissioni di molti.
Quello che mi spinge e che mi ha spinto non è ambizione personale.
Ciò che mi spinge è l’ardore, è l’amore per la politica. Ho inasprito i toni perché nessuno voleva ascoltare, ho urlato perché quello che avevo da dire lo ritenevo eticamente e politicamente giusto.
Le ho mosso, nel precedente consiglio comunale delle specifiche obiezioni Sindaco. Non ho ricevuto alcuna risposta. Non crede che me la meriti? Non sono degno di considerazione per via della mia inesperienza, della mia giovane età?
Lei ha sempre dichiarato di voler lasciare il segno, di voler dare delle risposte alle giovani generazioni che ogni giorno lasciano questa terra, questa città, per cercare fortuna altrove.
Dove sono questi giovani? Mai come in questa legislatura la componente giovane del consiglio è stata più nutrita. Oggi al di là di qualche eccezione, i giovani di questo consiglio sono tutti dall’altra parte. Aveva una grande opportunità, poteva rappresentare il nostro padre politico putativo, poteva insegnarci a lavorare per il bene della nostra comunità, a credere che rimanere qui non è una sconfitta ma una opportunità. Invece evidentemente ha dato credito a millantatori, giocolieri, saltimbanco, chele hanno fatto credere che relazionarsi con i consiglieri, con le nuove leve, era una perdita di tempo. Che avere a che fare con tante teste pensanti non è produttivo. Meglio definire la programmazione direttamente con i capi bastione, con la giunta. Il consiglio meglio relegarlo al ruolo di comprimario, di esecutore.
Io oggi sono qui perché rivendico la mia dignità politica, la mia libertà. L’orgoglio di dichiarami libero di esprimere le mie idee.
Non ce la farete a spegnere questo fuoco ardente, non ce la farete ad allontanarmi dalla cosa pubblica, non ce la farete a convincermi che lavorare insieme, di squadra non è un valore determinante per portare a casa risultati. Non ce la farete a convincermi che il confronto è un deterrente, che i giovani servono solo come specchietto per le allodole, solo per paventare un cambiamento.
Oggi più di ieri siamo chiamati ad alzare il livello. Il titolo di Capitale Europea della Cultura è si un onore ma è anche un onere. Ora basta con operazioni funeste, frutto di angherie personalistiche. Ora basta con operazioni autodistruttive. I locali sono vuoti, la gente ha investito soldi, si è indebitata. Ancora vogliamo parlate di turismo, attività produttive, mobilità come si faceva negli anni 70?
Nel documento unico di programmazione, sul capitolo del turismo,troviamo un esatto esempio di teoria filosofica. Non c’è una idea da concretizzare, un’azione da portare avanti. (ah già un importante esponente della giunta, ha dichiarato, in consiglio comunale che il DUP è inutile, me ne ero dimenticato).
Ancora vogliamo pensare che assolviamo al nostro compito dividendo pani e pesci senza un preciso modello, senza un minimo di visione, senza barcamenarci senza sosta per trovare soluzioni concrete ai problemi?
Concludo il mio intervento rivolgendomi ai miei colleghi consiglieri.
Sapete tutti che i concetti che ho espresso rappresentano l’idea di fondo che accomuna tutti noi. Non siamo mai stati parte di un gruppo, non abbiamo mai avuto quel senso di appartenenza. Un po’ per colpa nostra, un po’ per l’azione portata avanti dal sindaco del dividi et imperat.
Abbiamo assolto al nostro compito. Portare Matera nel 2019.
Ora però si presenta una opportunità. Liberarci da un sistema, dare una sterzata democratica. Possiamo far comprendere a tutti, anche a coloro che governeranno dopo, che non si può far finta che esiste un consiglio comunale con le sue prerogative, far comprendere anche all’esterno che abbiamo una dignità politica e nessuno può calpestarla.
Martin Luther King in un suo discorso pubblico dichiarò “Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta.”
Di seguito l’intervento del Consigliere comunale Eustachio Di Lena presentato al Consiglio Comunale di Matera in occasione della discussione della mozione di sfiducia
Il senso della mozione di sfiducia presentata oggi, a due mesi dallo scadere naturale della legislatura, è il punto di arrivo di un percorso che ha visto Forza Italia all’opposizione a partire dalla primavera del 2018 allorquando le forze di destra che parteciparono alla creazione del Governo di unità municipale tolsero, ognuna per le proprie ragioni, la rappresentanza politica in giunta:
Forza Italia chiedeva a gran voce la stesura di un programma dettagliato di azioni, opere , e precise motivazioni per accompagnare il governo cittadino al termine del 2019.
Questo intento non condiviso è stato il motivo del nostro passaggio all’opposizione.
Sono stati due anni di attività amministrativa in cui, pur non avendo mai condiviso nessuna linea politica e strategica messa in atto dal governo cittadino , non abbiamo mai fatto mancare il nostro apporto costruttivo là dove venivano intraprese azioni e discussi provvedimenti liberi da condizionamenti politici ma vincolati al solo bene dei cittadini e della città. Le abbiamo tentate tutte quella più attuale nei contenuti, una lettera da noi inviata al signor sindaco con la quale chiedevamo un’azione tempestiva di ricognizione, messa in sicurezza e programmazione di edilizia scolastica! La stessa giace nel cassetto del sindaco dal 2 anni circa senza mai un cenno nemmeno apparente di interesse. Questo la dice lunga in merito alla volontà del Sindaco e di questa maggioranza di condividere l’impegno di tutto il consiglio per lavorare serratamente e seriamente al fine di intervenire in tempi su una vicenda che tocca la sicurezza ed il diritto allo studio dei nostri figli ergo del nostro futuro!
Concluso il 2019, non ci siamo soffermati ad analizzare o discutere quanto fatto o non fatto, non è ora il tempo il timer della campagna elettorale, per quello che ci riguarda, non è ancora stato azionato.
Ma ci aspettavamo un rimpasto di giunta libero da condizionamenti o rappresentanze politiche , che avrebbe permesso alla vostra maggioranza la libera e tranquilla discussione e soprattutto costruzione dell’ultimo provvedimento, necessario e indispensabile per la città, ovvero il regolamento urbanistico.
Ma la mancanza ormai continua del numero legale in ogni seduta non solo di consiglio ma di una qualsiasi commissione testimonia uno sgretolamento ormai imbarazzante di una maggioranza che mai sarà in grado di affrontare con lucidità e fermezza le ultime azioni del governo cittadino che diventeranno pertanto azioni isolate , non programmate , non condivise ma di libero arbitrio dei singoli gruppi rappresentati, tutto a due mesi dalla fine o se vogliamo dall’inizio della campagna elettorale. Siamo molto amareggiati ed anche imbarazzati perchè comprendiamo bene quanto squallido, imbarazzante e mortificante sia per i nostri cittadini questo gesto all’indomani del ringraziamento del Presidente della Repubblica a Matera per aver fatto fare bella figura alla nazione agli occhi del Mondo intero. Bene seppur è evidente che dobbiamo avere il coraggio di dissentire con alcuni distinguo rispetto a queste belle parole di Mattarella eviteró di farlo e di entrare nel dettaglio perchè non è necessario e perchè un bel complimento non si contesta ed è sempre motivo di orgoglio. È anche vero che questo complimento non puó bastare e non è una valida motivazione per sminuire la nostra legittima richiesta di sfiducia. Vi prego quindi di non strumentalizzare questa cosa.
E proprio per la mancanza di dialogo, di un impegno concreto per finire il mandato senza recriminazioni ma nell’esclusivo interesse della città riteniamo inutile prolungare l’agonia anche se solo per pochi mesi! Caro Raffaello De Ruggieri a qualcuno sembrerà inutile ma per noi significa dare a tutti i consiglieri la possibilità di recuperare un briciolo di dignità!
La fotogallery del Consiglio Comunale di Matera (foto www.SassiLive.it)