Il presidente della Associazione Provinciale Gestori Apparecchi da Gioco Confcommercio Matera Damiano Laterza esprime pieno sostegno al sit-in svoltosi nella giornata di martedì 4 febbraio nei pressi della sede della Regione Basilicata e promosso dalla Associazione Nazionale Sapar.
L’appello che sento di rivolgere al Presidente Bardi e la sua giunta ed a tutto il Consiglio Regionale è di modificare quanto prima la legge regionale n. 30 del 27.10.2014
“Misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.)”. Questa legge, come già dimostrato da una serie di rapporti Eurispes e dell’Istituto superiore della sanità, non ha efficacia sul contrasto e la prevenzione delle ludopatie ne mira alla prevenzione o educazione al gioco come momento di svago ma cela un meccanismo proibizionistico sfruttando l’autonomia delle regioni, bypassa l’impianto legislativo nazionale. È importante ricordare che il gioco d’azzardo in Italia è attività dello stato che a seconda della tipologia del gioco si avvale di una filiera di operatori per il controllo, la gestione e la raccolta delle giocate. I gestori degli apparecchi da gioco legale svolgono un’attività marginale in quanto semplici incaricati alla raccolta (ma con l’onere dell’investimento strutturale) ma soprattutto LEGALE e ben regolamentata dallo stato. Il rischio, se non vengono tempestivamente apportate modifiche alla legge in oggetto, è che un intero comparto economico possa chiudere i battenti dopo essere stato messo alla gogna alla stregua di criminali. Ricordo inoltre che una delle motivazioni forti che indusse lo stato italiano a disciplinare e legalizzare la distribuzione di AWP (apparecchi di intrattenimento) era la necessità di combattere la distribuzione di giochi illegali e fuori controllo che non davano nessuna garanzia agli avventori e che erano controllati dalle Mafie. Gli eccessi preoccupano tutti, soprattutto gli imprenditori che, oltre la questione morale, hanno l’interesse di una moderazione del gioco per garantire maggiore continuità delle propria attività. Siamo cittadini del nostro territorio, non siamo criminali e non vogliamo che i nostri concittadini, padri di famiglia come noi, rovinino la loro vita per quello che dovrebbe essere solo un passatempo. I motivi per i quali è importante e necessario mantenere l’impianto istituito dallo stato italiano della filiera del gioco legale:
1) non lasciare spazi vuoti ad organizzazioni senza scrupoli pronte a sostituire i giochi legali con apparecchi illegali che camuffati sono di difficile individuazione per le stesse autorità. La nostra Regione che si puó considerare una oasi bianca non può lasciare spazio a questo tipo di infiltrazioni.
2) le awp (apparecchi di intrattenimento) e le vlt (videolotterie) legali sono costantemente monitorate ed i dati raccolti sono fondamentali per studiare i comportamenti di gioco degli avventori consentendo agli enti preposti di intercettare per tempo i casi a rischio.
3) Il comparto non interessa solo i gestori degli apparecchi da intrattenimento (imprenditori e dipendenti), ma anche e soprattutto le sale da gioco dedicate, le agenzie di scommesse e le sale bingo che vedrebbero dimezzata la propria offerta di gioco, le tabaccherie e ricevitorie, i bar, i circoli ricreativi che in piccole realtà come la nostra regione (tra gli ultimi posti in Italia come spesa complessiva dei giochi) nella maggior parte dei casi rappresentano una possibilità dignitosa di lavoro per gli esercenti.
Il mio invito va in primis a chi ha posizioni preconcette di fare un passo indietro e accogliere con le proprie ma più serene valutazioni le motivazioni di chi ha investito tempo e soldi credendo di svolgere un’attività organizzata, disciplinata e tutelata dallo Stato perché questa legge, così come scritta nel 2014, vede distrutti i sacrifici di una vita di chi ha commesso l’errore di credere ed investire in un lavoro legale. Invito il presidente Bardi che da ex Generale della Guardia di Finanza conosce bene i rischi dell’apertura di spazi ad attività illecite, di valutare con serenità le modifiche invocate dagli operatori. Invito infine i consiglieri di maggioranza, rappresentanti di partiti storicamente vicini al mondo delle partite iva, a non lasciarsi suggestionare dalle esasperazioni di chi sta semplicemente difendendo il lavoro svolto nella passata amministrazione ma che esaspera i toni (arrivando anche ad infangare l’immagine degli operatori) per nascondere la cantonata presa con l’approvazione di questa legge che non contrasta ne previene le ludopatie ma certamente distrugge un comparto economico legale e tantissime piccole attività commerciali che pur rispettando le leggi dello stato con il ritiro degli apparecchi da gioco avranno ancora più difficoltà a sbarcare il lunario in una regione dove è sempre più difficile trovare un lavoro.
Noi gridiamo no alle infiltrazioni mafiose ed al gioco illegale favorite da queste derive proibizionistiche!
No alle ludopatie!
Si ad una legge che salvi aziende attività e centinaia di posti lavoro e che punti ad una seria prevenzione e campagna informativa sul gioco legale e responsabile!
Ringrazio infine il Presidente Vito Bardi, l’Assessore Franco Cupparo ed Il Presidente della IV Commissione Massimo Zullino che hanno voluto ascoltare una delegazione composta dal delegato Sapar Francesco Angelastri, il Presidente del FIT provincia di Matera Giuliano Salerno e dal sottoscritto per APGAG Confcommercio Matera.