Il tema dell’eolico al centro dei lavori della terza Commissione ( Attività produttive, ambiente e territorio) del Consiglio regionale della Basilicata, presieduta da Piergiorgio Quarto (Basilicata Positiva). Auditi, oggi, Porzia Fidanza, componente delle Associazioni Ehpa e Antigone di Oppido Lucano e il sindaco di Acerenza, Fernando Teodoro Maria Scattone.
“Le Associazioni Ehpa e Antigone di Oppido Lucano, attive nella difesa del territorio lucano, in particolare contro l’assalto dell’eolico selvaggio, di fronte al concretizzarsi della costruzione di un ulteriore Parco eolico, denominato ‘Serra Martino’ ad opera della Gallo due srl, chiedono alla terza Commissione di attivarsi affinché in autotutela, la Regione blocchi, immediatamente la presa di possesso e i lavori del Parco Serra Martino poiché la situazione ambientale attuale, è del tutto diversa e insostenibile rispetto al progetto del 2013/2014, prorogato senza una V.I.A. appropriata che faccia emergere l’effetto cumulo che si realizzerebbe con la costruzione dell’opera”. E’ la richiesta della componente delle Associazioni Ehpa e Antigone di Oppido Lucano che ha spiegato ai commissari come “l’Alto Bradano, granaio della Basilicata”, sia “attaccato da tutti i lati. Non possiamo rimanere inermi”. “La maggior parte dell’assalto – ha precisato Fidanza – è avvenuto nel 2013. Abbiamo 1.409 pali eolici, non ce ne sono così tanti in nessuna altra regione, neanche in Puglia. Questi progetti sono stati realizzati chiedendo la prorogatio concessa, poi, con determine dirigenziali che non indagano sui cambiamenti avvenuti nel frattempo. A San Chirico c’è una collina stuprata. Il fenomeno dell’eolico limita la potenzialità di sviluppo anche archeologico. Ricordo le venti osservazioni da noi presentate. È mai possibile che queste non sono state valutate come avrebbero dovuto essere? In Toscana per il parco eolico ‘Foce di Formia’ hanno fatto infopoint e i sindaci hanno battuto cassa e non hanno permesso alle società di fare quello che hanno voluto”. E’ intervenuto anche un agricoltore di Oppido Lucano, Fidanza, che ha parlato delle problematiche relative a Terna che “ad Acerenza vuole raddoppiare le line elettriche che daranno seguito ad altri parchi eolici. Queste superano i 15 km e interessano più Comuni pertanto – ha detto – per legge il progetto dovrebbe essere assoggettato a procedura di Vas. Come associazione Enpha e Antigone ci attiveremo per diffida stragiudiziale alla Regione per fermare queste opere connesse”.
Subito dopo l’organismo consiliare ha audito il sindaco di Acerenza Fernando Teodoro Maria Scattone che ha portato all’attenzione della commissione le problematiche relative a un impianto di produzione di energia elettrica rinnovabile da fonte eolica, ricadente nel territorio di Acerenza e confinante con i comuni di Forenza, Genzano di Lucania, Palazzo San Gervasio e Banzi, costituito da 18 aerogeneratori, a cura della società IvpcPower 8 srl. “Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare – ha precisato Scattone – il 20 dicembre scorso ha espresso parere favorevole al progetto non tenendo conto del parere sfavorevole della Giunta regionale (Dgr 611/2019) e delle nutrite osservazioni negative presentate dalle comunità interessate”. Il sindaco di Acerenza ha, quindi, chiesto “l’ausilio dell’ufficio legale della Regione, al fine di poter procedere con l’impugnativa del parere del ministero dinanzi al Tar”.
Sono intervenuti nel dibattito successivo i consiglieri Sileo, Cifarelli, Braia, Trerotola, Acito e Carlucci. Il presidente Quarto sintetizzando gli interventi dei commissari ha garantito l’impegno della Commissione a sentire in merito il dipartimento Ambiente perché “compito della Regione è anche quello di esercitare attività di vigilanza e controllo, necessaria per tutelare il nostro territorio”.
Presenti ai lavori oltre al presidente Quarto (Basilicata Positiva), i consiglieri Carlucci (M5s), Acito e Bellettieri (FI), Sileo (Lega), Baldassarre, (Idea) Trerotola (Prospettive lucane), Braia (Iv), Aliandro (Lega), Cifarelli (Pd).