“Welfare. Sanità, politiche sociali, terzo settore”. E’ il tema del secondo incontro tematico promosso nel tardo pomeriggio nella Palestra Area 8 a Matera per il ciclo di incontri di “Matera 2029” con la partecipazione di Luigi Bradascio e Andrea Sacco.
In questa occasione animatori e simpatizzanti del gruppo Matera 2029 hanno incontrato i rappresentanti delle associazioni di volontariato, del terzo settore e della sanità locali per approfondire il tema delle criticità del settore e trasformarle in opportunità mediante una più proficua interazione tra sistema sanitario pubblico e quello socio-assistenziale e sanitario privati.
Dopo le relazioni introduttive dei medici Luigi Bradascio, presidente delle associazioni materane “Amici del Cuore” e “Dalla parte dell’handicap” e Andrea Sacco, presidente dell’Accademia federiciana per lo studio della trombosi e per le scienze cardiovascolari, sono intervenuti la direttrice Caritas, Anna Maria Cammisal il presidente del Presidente del Centro di Servizio al Volontariato di Basilicata, Gianleo Iosca, la dirigente dell’UOSD Disturbi Condotta Alimentare dell’Asm, Giovanna Di Pede, la presidente dell’associazione “Psicologi Matera Capitale, Caterina Rotondaro, la presidente dell’Osservatorio nazionale sul diritto di famiglia, sezione di Matera, Lucia Maffei, il presidente di Sanità Futura, Michele Cataldi, la presidente dell’Associazione materana Salute mentale, Lucia D’Antona e il presidente Consulta regionale aggregazioni laicali, Lindo Monaco.
Luigi Bradascio, presidente delle associazioni materane “Amici del Cuore” e “Dalla parte dell’handicap”, in apertura ha presentato la proposta di realizzare una consulta delle famiglie attraverso una serie di proposte che la prossima Amministrazione Comunale dovrà cercare di attuare: i corsi di formazione per baby-sitter, iniziative per contrastare la violenza su donne e minori,il gioco patologico e il bullismo, iniziative per favorire aiuti-mamma attraverso l’assistenza garantita da ostetriche durante il periodo di gravidanza e post-parto, la possibilità di dare vita ai vicinati del terzo millennio, per ripristinare quel modello sociale che si è affermato a Matera nei rioni Sassi e che garantiva quel contatto reciproco solidaristico affermato attraverso grandi sedute di psicologia di gruppo, un modello che azzera la privacy ma garantisce tantissima solidarietà sociale. Occorre sostenere le famiglie affinchè facciano il terzo figlio per soddisfare il fabbisogno della popolazione, oggi fermo al 33%. Puntare su asili di qualità, ripristinare il bonus per i libri scolastici, attivare corsi di formazione per chi si prende cura degli anziani, prevedere esenzioni per l’acquisto di macchine e di strumenti che favoriscono l’abbattimento delle barriere elettroniche, sostenere lo sport dei disabili attraverso modelli come quello che abbiamo realizzato a Policoro con l’Associazione Amici del Cuore, una spiaggia riservata ai disabili che viene apprezzata da molti villeggianti che arrivano da tutta Italia. Garantire l’accessibilità ai turisti disabili, concedere il parcheggio gratuito anche agli accompagnatori dei disabili, attivare il servizio di consegna a domicilio dei farmaci, garantire ai disabili un servizio dedicato per saltare la fila in ospedale per il pagamento del ticket, occuparsi del “dopo di noi” per garantire dopo la morte dei genitori un futuro dignitoso ai cittadini diversamente abili, attivare centri semi-residenziali visto che oggi a Matera c’è solo un centro in cui si ritrovano insieme una trentina di ragazzi con disabilità gravi e meno gravi. Occorre invece lavorare per attivare un centro in ogni quartiere di Matera. Per gli anziani occorre realizzare uno spazio per l’alzheimer, corsi di formazione per l’assistenza di queste persone e centri che possano evitare il frequente ricorso al pronto soccorso. Un altro progetto riguarda l’infermiere di quartiere, la telemedicina, il telesoccorso e servizi di ospitalità per parenti di persone che vengono ricoverate nell’ospedale di Matera. Nella nostra città è stato già avviato un servizio di questo genere grazie alla Casa di Celeste ma sarebbe opportuno pensare a convenzioni con b&b in modo tale da soddisfare le esigenze di un maggior numero di persone. E’ evidente che realizzando tutte queste proposte miglioriamo il welfare e si creano nuovi posti di lavoro”.
Michele Capolupo.
La fotogallery dell’incontro “Welfare. Sanità, politiche sociali, terzo settore” (foto www.SassiLive.it)