Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal Tavolo Verde Basilicata in cui si denunciano veri e propri tentativi estorsivi a danno di centinaia di produttori agricoli da parte del Consorzio di Bonifica. Di seguito la nota integrale.
È gravissimo il fatto che il neo Consorzio di Bonifica (nuova legge regionale sui consorzi di bonifica), attraverso un’apposita delibera continua a mettere in atto dei veri e propri tentativi estorsivi a danno di centinaia di produttori agricoli; in altri termini, un qualsiasi produttore proprietario o non proprietario di un’azienda agricola servita da impianti irrigui collettivi, riportata nel famigerato elenco dell’utenza morosa (registro delle morti), con la su citata delibera non può usufruire del servizio irriguo, pur volendo pagare in anticipo il relativo canone. Si è giunti al paradosso: i produttori vogliono comprare l’acqua pagandola in anticipo e l’ente si rifiuta di venderla danneggiando anche sé stesso e al contempo viene letteralmente impedito alle aziende di continuare a produrre beni agro-alimentari attraverso il razionale utilizzo di un bene indispensabile qual è l’acqua.
Fatti ritenuti assurdi anche nei Paesi sottosviluppati e a regime dittatoriale. La cosa sorprendente è che il Governo regionale e gli organi preposti al controllo del rispetto dei princìpi fondamentali della Costituzione italiana e delle leggi che ne discendono sembrano essersi chiusi in un preoccupante silenzio tombale. L’atto amministrativo dell’ente è tanto più dannoso in quanto si inserisce in un momento di particolare crisi del settore agricolo e in generale in un momento di stagnazione dell’economia e in particolar modo della flessione del potere d’acquisto dei produttori agricoli. Il demenziale provvedimento dell’ente, di fatto, oltre a configurarsi come palese violazione del diritto del cittadino di poter usufruire di un bene indispensabile alla vita, determina conseguenze negative sui bilanci aziendali ovvero su coloro che producono beni alimentari per sé e per gli altri; per non parlare poi dei riflessi negativi sull’economia territoriale e sull’occupazione.
Tavolo Verde Basilicata vuole ricordare ancora una volta al Governo regionale e a tutti i partiti politici che occupano gli scranni del Consiglio regionale nonché a chi si dichiara rappresentante del mondo agricolo, che l’acqua è bene comune per cui non può essere considerato e gestito come fosse bene privato e monopolizzato da un Ente, la cui triste storia è a tutti nota, sia in ordine alle politiche di abbandono del territorio sia per quanto concerne le continue e progressive vessazioni a danno dell’utenza.
L’urgenza dei tempi e la gravità dello stato dei fatti ci impegnano a chiedere interventi e risposte concrete e rassicuranti poiché tra i produttori agricoli si è determinato uno stato di disagio e di esasperazione che potrebbe sfociare in manifestazioni dagli esiti non prevedibili per i quali Tavolo Verde Basilicata declina ogni responsabilità!