“La proroga di ulteriori sei mesi nel decreto Milleproroghe della moratoria sulle trivellazioni significherebbe che la politica rinuncia alla ricerca di un compromesso avanzato tra ambiente e petrolio in nome di una opposizione ideologica alle fonti fossili che paralizza ogni strategia in tema energetico”. È quanto dichiara il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, aggiungendo che “non si può pensare di costruire l’agenda energetica di un paese moderno come l’Italia a colpi di proroghe e moratorie. Che fine ha fatto – si chiede il sindacalista – il piano nazionale per la transizione energetica sostenibile?”. Per il segretario della Cisl lucana “non avere una strategia energetica nazionale significa dipendere ancora di più dalle politiche energetiche degli altri paesi che sono più avanti di noi anche sul capitolo della transizione energetica. Noi restiamo dell’idea che tutela della salute delle comunità, salvaguardia degli ecosistemi e occupazione possono andare a braccetto purché sia assicurata una cornice legislativa e contrattuale che stabilisca vincoli e direttive. È quello che siamo impegnati a fare nella nostra regione nelle pur difficili interlocuzioni con Eni e Total. Immaginare che la decarbonizzazione possa avvenire dalla sera alla mattina significa alimentare utopie e spostare la risoluzione dei problemi in un futuro indefinito: la verità è che la transizione energetica necessita di tempo e di una classe politica in grado di governare processi estremamente complessi. Continuare a rimandare le decisioni – conclude Gambardella – significa invece rinunciare a priori al governo di tali processi”.