Al via il Centro di monitoraggio ambientale in Basilicata. Nel sistema confluiranno dati sul monitoraggio di acqua, aria e sui movimenti franosi. Il Centro sarà interconnesso con il Dipartimento Ambiente, la Protezione Civile e l’Osservatorio ambientale della Val d’Agri.
Al via il Centro di monitoraggio ambientale. Realizzato dal Dipartimento all’Ambiente e gestito dall’Arpab, la nuova struttura sarà il “cruscotto ambientale” della Regione Basilicata, cioè il punto dove convergeranno tutte le informazioni relative allo stato dell’ambiente e dai cui partire per mettere a punto le misure e le politiche ambientali.
Oltre ai dati rilevati ed elaborati attualmente, confluiranno, infatti, sul sistema ogni nuovo dato sui monitoraggi, come, per esempio, sull’Eni in Val d’Agri, sulla Total a Tempa Rossa, e sulla Fenice in connessione con la Protezione civile, il Dipartimento Ambiente e l’Osservatorio ambientale della Val d’Agri, così da avere in tempo reale le informazioni.
Il Centro di monitoraggio ambientale è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Vito De Filippo, l’assessore regionale all’Ambiente Vilma Mazzocco,il dirigente generale del Dipartimento Ambiente Donato Viggiano e il dirigente generale dell’Arpab Raffaele Vita.
Le attività del Centro sono focalizzate principalmente sulle tematiche del monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, del monitoraggio qualitativo e quantitativo delle acque e dei movimenti franosi, ma il sistema potrà essere applicato a tutte le tematiche ambientali di competenza dell’Arpab.
I dati raccolti confluiranno in una Rete di monitoraggio ambientale. Oltre alle nuove stazioni e ai nuovi sistemi è prevista la riattivazione d 31 stazioni meteorologiche già dispiegate sul territorio della Regione Basilicata ma inutilizzate e la realizzazione di due Laboratori mobili per il monitoraggio della qualità delle acque e dell’inquinamento atmosferico.
Il cuore del Centro di monitoraggio ambientale è rappresentato dal Centro di controllo, che è situato nella sede dell’Arpab. Questo è il punto di convergenza dei dati provenienti dalle diverse fonti (stazioni di acquisizione, laboratori fissi e mobili, fonti informative esterne), per essere poi organizzati e catalogati in archivi. Il Centro, inoltre, avrà anche la funzione di gestire l’interfaccia di esposizione dei dati verso gli utenti.
Inoltre, si configurerà come il portale dell’informazione ambientale sui dati di monitoraggio e offrirà la possibilità non solo di leggere e scaricare dati, ma di elaborare direttamente sul sito statistiche e confronti richiesti dall’utente.
I servizi applicativi del Centro di monitoraggio ambientale sono resi disponibili via web da qualsiasi postazione dotata di accesso ad Internet. In particolare, nella prima sezione ad accesso libero, saranno consultabili le informazioni di base sulla rete di monitoraggio implementata, e cioè ubicazione sul territorio delle stazioni, parametri monitorati, indici di qualità, e i bollettini e documenti di utilità per la comunità. Il portale si compone, infine, di una sezione operativa e di un’altra analitica.
Centro di monitoraggio ambientale, De Filippo: Abbiamo fatto tesoro di esperienze ed errori
“In passato innegabili scoperture, ma la Basilicata ora può vantare un sistema di controllo ambientale territoriale come pochi al mondo”
“Abbiamo messo in campo un sistema evoluto e innovativo per controllare e monitorare le criticità che gravano sul territorio. Un sistema che controlla efficacemente gli impatti ambientali su scala regionale, potenziando sia le funzioni di controllo che le tecnologie di monitoraggio”. Così il presidente della Regione Vito De Filippo in occasione dell’inaugurazione del centro di monitoraggio Arpab.
“Avere a disposizione un centro di controllo unitario nel quale far confluire le informazioni più dettagliate sulle condizioni dell’ambiente ma anche del territorio, quali il movimento franoso – ha spiegato De Filippo – consentirà all’Aparb, ma anche a tutti gli enti con competenze nel settore di intervenire tempestivamente, facendo affidamento su risposte immediate sullo stato e la qualità dell’ambiente, e di programmare in modo più efficace le politiche del territorio”.
Il presidente ha anche osservato che “il Centro sarà altrettanto efficace per dare risposte anche alle esigenze di garanzia ai cittadini lucani, che chiedono giustamente certezze e chiarezza sullo stato dell’ambiente in Basilicata. La nostra regione si è trovata a fare i conti con insediamenti che rappresentavano una novità anche a livello nazionale e nel passato, anche recente, ha fatto registrare alcune innegabili quanto significative scoperture su versante ambientale. Ma l’avvio di questo centro, come di altre iniziative, dimostra che abbiamo saputo fare tesoro di esperienze ed errori e che oggi la Basilicata ha un sistema di controllo ambientale come pochi territori al mondo”.
Potenza, 27 febbraio 2012
Centro di monitoraggio ambientale, Mazzocco: “Strumento di trasparenza”
“E’ finalizzato a migliorare la governance ambientale, di pari passo con il processo di riforma dell’Arpab che abbiamo avviato e che ci impegniamo a concludere in tempi brevi”
“Il Centro di monitoraggio ambientale conferma l’attenzione della Regione verso le problematiche ambientali. Presto sarà attivo un sistema nel quale confluiranno tutte le informazioni sullo stato dell’ambiente in Basilicata”. Così l’assessore regionale all’Ambiente Vilma Mazzocco alla presentazione della struttura.
“Un monitoraggio rigoroso, puntuale, scientificamente attrezzato, può costituire – ha detto ancora l’assessore – uno strumento di trasparenza a difesa dei valori della sostenibilità e per affrontare nel modo più efficace le emergenze ambientali, laddove si presentano.
Il Centro, dunque, è finalizzato a migliorare la governance ambientale, di pari passo con il processo di riforma dell’Arpab che abbiamo avviato e che ci impegniamo a concludere in tempi brevi, per far fronte alle mutate esigenze e al diverso quadro normativo del sistema delle agenzie. Una sfida che è un impegno a fare, al fine di fornire risposte concrete al necessario controllo dell’ambiente”.
Che cos’è il Centro di monitoraggio ambientale
Il Centro di monitoraggio ambientale, realizzato da un raggruppamento di imprese da sempre impegnate nella prevenzione e gestione dei rischi ambientali (Sma, Tab consultino e Ebc), rappresenta un sistema aperto e modulare in quanto sarà possibile integrare ulteriori sottoreti di monitoraggio nell’ambito delle tematiche già trattate o di nuove di interesse dell’Arpab.
La Rete di monitoraggio ambientale è suddivisa in vari sottosistemi.
– Sottosistema di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico: ha come scopo il potenziamento del sistema di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico esistente attraverso la realizzazione di un sistema di misura del profilo del vento e della temperatura nello stato limite dell’atmosfera. I dati provenienti dalla rete pre-esistente potranno essere, inoltre, utilizzati per la validazione del sistema modellistico di diffusione degli inquinanti sul territorio.
– Sottosistema di monitoraggio delle acque: prevede l’installazione e configurazione sul territorio di 42 stazioni di monitoraggio per le precipitazioni anche nevose, per misurare i parametri caratterizzanti la qualità delle acque e per valutare il livello dei principali corsi d’acqua e per controllare gli invasi. I dati raccolti saranno utilizzati per alimentare il modello meteorologico, per la modellazione del ciclo idrologico (in ambiente Gis), per la simulazione afflussi-deflussi e per l’analisi di impatto di carichi inquinanti puntuali o diffusi.
– Sistema di monitoraggio delle frane: ha come obiettivo di monitorare, in via sperimentale i fenomeni franosi presso due siti nelle aree di Miglionico e Maratea, che presentano un rischio giudicato elevato. La strumentazione permetterà di delimitare con esattezza il fenomeno, in termini di estensione reale e di profondità, di definire le tipologie dei movimenti in atto, comprese le variazioni, e di stimare le soglie di allerta.
I dati misurati saranno visualizzabile tramite la sezione operativa del Centro di controllo, dove saranno validate dagli operatori.