Verrebbe da dire: che succede in Regione? Quello che a cui stiamo assistendo ha tratti inediti per la Basilicata. Questo il commento del capogruppo PD – regione Basilicata, Roberto Cifarelli all’iniziativa organizzata oggi dalle associazioni datoriali e dalle organizzazioni sindacali dal titolo “Patto tra produttori per il Lavoro e lo Sviluppo”.
Dopo quasi un anno di “governo del cambiamento (in peggio)”, sottolinea Cifarelli, la giunta regionale capeggiata dal gen. Bardi è stata capace di ottenere un risultato unico e inedito: unire imprese e sindacati nella richiesta di farla finita con gli annunci da campagna elettorale e cominciare davvero a lavorare.
Gli Stati Generali del Lavoro organizzati dalle organizzazioni sindacali e datoriali di Basilicata segnano un momento importante nella vita economica e sociale della nostra regione. Non è retorico affermare che il “Patto tra produttori per il Lavoro e lo Sviluppo”, determinato da una alleanza strategica tra il mondo datoriale e le organizzazioni sindacali, rappresenta uno snodo cruciale per la crescita e lo sviluppo della Basilicata, ma soprattutto sancisce la presa d’atto dell’inconcludenza di un governo che voleva essere del cambiamento.
La scelta operata dal governo Bardi e dalla sua giunta, insiste l’esponente del PD, di ritenere altra cosa dalla politica, soprattutto nella definizione delle linee strategiche della programmazione regionale, non è solo un errore, ma mostra tutta la miopia, frutto di una non conoscenza delle dinamiche del governo.
La concertazione è una pratica di governo che tende a operare scelte economiche attraverso una consultazione preventiva delle parti sociali: chi non la fa sbaglia!
Quello che oggi va evitato per il bene della Basilicata e dei lucani è una stagione di contrasti e conflitti sociali.
Gli otto obiettivi programmatici, condivisibili, contenuti nel “Patto”, delineano gli assi prioritari che il mondo del lavoro e dell’impresa chiedono con forza alla politica: tenere insieme la ricerca e l’Università, la transizione energetica, la vocazione agroalimentare del territorio, le infrastrutture, una nuova idea di welfare e la relazione sempre più stretta tra Istituzioni e mondo dell’impresa definisce in maniera chiara le direttrici di sviluppo proposte ad una classe dirigente di governo che dovrebbe apprestarsi a “pensare” la nuova programmazione europea 2021-2027.
Bene farebbe, conclude Roberto Cifarelli, il sonnacchioso Presidente Bardi ad ascoltare senza indugio, nell’interesse del destino della Basilicata, il forte grido d’allarme e i consigli lanciati dall’odierna assemblea di imprese e sindacati.
Feb 19