Presentati nel pomeriggio nella sala conferenze della Camera di Commercio di Basilicata a Matera i risultati di una indagine condotta da Datacontact e voluta dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 per comprendere “Il vissuto del 2019 e l’eredità della Capitale europea della cultura”. L’incontro è stato condotto dalla giornalista della redazione cultura del TG3, Luciana Parisi.
Il monitoraggio si articola in cinque capitoli: Domande introduttive (target residenti), eventi e Passaporto Matera 2019 (target residenti e turisti), soddisfazione programma e location (target residenti e turisti), aspettative per il futuro (target residenti), vissuto e opinioni dei turisti (target turisti).
A presentare i risultati è stata Rossella Tosto, vicepresidente di Datacontact. Due le modalità di interviste, effettuate dal 14 dicembre 2019 al 9 gennaio 2020: una modalità face to face con interviste ai residenti e turisti in visita a Matera e l’altra con domande effettuate alle persone iscritte alla newsletter di Matera 2019. Sono state 4609 le interviste effettuate così distribuite: 2866 a residenti (1700 face to face e 1166 interviste online); 1743 a turisti (845 face to face e 898 online).
Secondo l’indagine “Rispetto a come era Matera prima della candidatura a Capitale europea della cultura” il 96,8 percento ha risposto che oggi è più famosa e il 92,8 percento più internazionale. Ma per l’80 percento degli intervistati è anche più caotica.
“Tanti i cittadini che, dopo l’esperienza di Matera 2019 si sentono cambiati. L’84,8 percento ha affermato di essere orgoglioso per il percorso che la città ha compiuto, il 66,8 percento ha detto di essere disponibile ad impegnarsi per rendere la città migliore anche facendo volontariato e quasi il 62 percento ha espresso la volontà di mettersi in gioco in prima persona rispetto a progetti culturali. Mentre l’82,5 percento ha risposto che è più aperto nei confronti di chi è diverso e di chi ha capacità diverse”.
Un dato molto importante riguarda una delle principali sfide di Matera 2019, quello dell’allargamento del pubblico e di portare la cultura nelle mani di tutti.
Secondo l’83,5 percento degli intervistati agli eventi di Matera 2019 ha partecipato un tipo di pubblico che in precedenza non frequentava questo genere di iniziative come teatro, danza e opera.
In particolare, rispetto a prima del 2019, circa un intervistato su due ha affermato di aver partecipato alle mostre più di prima, mentre una persona su tre è andata a teatro più di prima.
“Quasi il 70 percento degli intervistati ha affermato che grazie al Passaporto per Matera 2019 è stato stimolato a partecipare a un maggior numero di eventi rispetto a quello che avrebbe fatto senza Passaporto. E sempre secondo il 70 percento degli intervistati il Passaporto ha facilitato l’allargamento del numero degli spettatori agli eventi culturali in generale”.
Positivi anche i commenti relativi al programma culturale. Infatti, il 70,4 percento degli intervistati ha affermato di essere soddisfatto della manifestazione Matera 2019 esprimendo gradimento soprattutto per la varietà e la ricchezza del programma (66,3 percento), per l’originalità dei contenuti prodotti (63,8 percento) e per i contenitori culturali (72 percento).
Non mancano le criticità emerse e segnalate dai cittadini come il sistema di prenotazione agli eventi (53,1 percento), il sistema dei parcheggi (47,9 percento), la gestione dei flussi turistici (35,8 percento) e la richiesta di spazi di dimensione maggiore (28,7 percento). In ogni caso, secondo il 75,2 percento degli intervistati Matera ha saputo sfruttare al meglio questa opportunità per promuovere e valorizzare la sua immagine.
Particolarmente interessanti, infine, i dati relativi alle opinioni dei turisti sulla città e alle aspettative per il futuro dei cittadini materani.
Solo l’8 percento dei turisti intervistati ha detto che la visita alla città di Matera è stato al di sotto delle aspettative, mentre per il 36 percento è stata superiore alle aspettative e il 55,8 percento in linea con le aspettative.
La maggior parte dei turisti intervistati ha saputo di Matera Capitale europea della cultura dai media tradizionali, tv e stampa (59 percento), e molto ha inciso nella scelta di visita il titolo di Capitale europea della cultura (68,1 percento).
Infine, ma altrettanto importante, è il sentimento che Matera 2019 ha seminato fra i cittadini. “L’anno di Matera 2019 che sensazione le lascia?”. In prevalenza felicità perché è stato un anno eccezionale (36,8 percento), tristezza perché è già finito e vorrei che continuasse (31,7 percento).
Interventi:
Michele Somma, Presidente della Camera di Commercio della Basilicata: “L’ordinario per Matera non basta più. La città ha dimostrato di saperci fare. Ormai non si può tornare indietro, e tutti noi abbiamo una responsabilità sul futuro”.
Carmelo Petraglia, professore associato di economia politica dell’Università degli Studi della Basilicata: “Dall’indagine risulta una percezione positiva dell’evento, ma emergono anche delle forti aspettative sul post 2019. Esistono diversi segnali di incremento della domanda di fruizione di servizi culturali da parte dei residenti. Questo chiama in causa le politiche, che devono contribuire a rafforzare strutturalmente l’offerta di servizi culturali e su questi basare l’idea di sviluppo che sia inclusiva e che riesca a creare in loco altre professionalità connesse all’attività culturale”.
Rossella Tarantino, manager sviluppo e relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019: “I dati sono positivi in generale e in particolare su alcuni aspetti che possono essere forieri per gli anni a venire, come la percezione di come il Passaporto per Matera 2019 abbia accresciuto l’accesso alla cultura di chi generalmente non la frequenta. Questo è un riconoscimento di come si è cercato di lavorare sull’abbattimento delle disuguaglianze nell’accesso alla cultura, che è un indicatore importante per le Capitali europee della cultura ma anche un criterio di selezione per il titolo di Capitale italiana della cultura. Interessante è anche l’aspettativa su quello che si vuole si lasci per il futuro, ovvero che Matera si attesti come luogo in cui fare cultura, anche da un punto di vista economico. Questo in estrema analogia con il Piano per il Sud, in cui tra l’altro, si riconosce a Matera questo tipo di ruolo, come esempio per le città non solo del Sud ma di tutta Italia”.
Valentina Montalto, analista di politiche pubbliche per Joint Research centre della Commissione Europea, in collegamento da Parigi, si è soffermata su tre aspetti fondamentali per le nuove strategie di politiche culturali europee, a cominciare dalla partecipazione dei cittadini: “Da questo monitoraggio emerge chiaramente la capacità del progetto di coinvolgere i cittadini in piena coerenza con le nuove strategie europee che mettono al primo posto proprio la co-creazione. Un altro aspetto centrale è il tema del cultural divide e dalla ricerca emerge che a Matera c’è stato un grande allargamento di pubblico. Caratteristica importante è infine la “fame” di cultura, a cui le prossime politiche nazioni ed europee dovranno dare una risposta”.
Salvatore Adduce, Presidente Fondazione Matera Basilicata 2019: “I risultati emersi dall’indagine sono estremamente utili poiché ci danno sia indicazioni per apportare delle correzioni in corso d’opera, ma fungono anche da sprone rispetto al lavoro intrapreso, a partire dalle cose più interessanti evidenziate da cittadini e turisti. La vera sfida inizia oggi”.
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)