“Alla luce della prossima visita della Commissione parlamentare antimafia a Scanzano, prevista per il 24 febbraio, diventa indispensabile porre in essere ogni iniziativa valida a tutela e difesa del territorio regionale. Non si sono ancora assopiti gli strascichi e i clamori determinati dallo scioglimento del Consiglio comunale di Scanzano, decisa il 21 dicembre a seguito di un provvedimento del consiglio dei ministri su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in base all’art. 141 del testo unico degli Enti locali”. Lo afferma il consigliere regionale di Basilicata positiva Piergiorgio Quarto che aggiunge: “Univoci e rilevanti sono risultati gli elementi su collegamenti diretti o indiretti con organizzazioni di matrice mafiosa anche a livello di presunti condizionamenti indiretti da parte di alcuni amministratori locali. Importante nella situazione venutasi a creare lanciare all’esterno un messaggio chiaro e univoco: la comunità di Scanzano, i suoi abitanti, la sua popolazione è costituita da persone perbene, oneste che meritano rispetto e massima considerazione. Il fenomeno malavitoso frutto dell’operare solo di pochi balordi, non deve intaccare in alcun modo l’immagine e la moralità di una intera comunità”. “Il momento – dice – non è facile, l’intero litorale jonico ha bisogno di essere difeso e assistito dalle forze dell’ordine e da tutte le istituzioni, in primis quelle politiche territoriali. Bisogna evitare in tutti i modi di abbassare la guardia sui fenomeni malavitosi dislocati su quella fascia del territorio. Importante la presa di posizione nel merito, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, del Procuratore generale della Corte di appello D’Alterio. L’alto magistrato senza remore o giri di parole ha lanciato un grido d’allarme forte sulla diffusione del fenomeno malavitoso a carattere mafioso ormai su tutto il territorio della Basilicata. Esistono aspetti probatori convincenti e univoci sulle infiltrazione delinquenziali anche in settori produttivi imprenditoriali apparentemente sani e virtuosi. Tali atti criminali finiscono col frenare lo sviluppo sociale delle stesse comunità locali, non in grado di difendersi in modo proficuo dai tentacoli insaziabili della criminalità organizzata”. “Ben venga quindi – conclude Quarto – la prossima visita della Commissione antimafia, importante anche per avviare un programma di interventi propedeutici oramai indifferibili sul territorio. A Scanzano ad esempio bisogna istituire subito un presidio di Polizia stabile sul territorio, in grado di rappresentare un valido deterrente, uno strumento di tutela a difesa della società civile. Importante non subire condizionamenti in alcun settore del mondo economico, denunciare subito qualsiasi forma di minaccia o sopraffazione subita, mai piegarsi o peggio scendere a deleteri compromessi. La situazione complessa assume nella molteplicità dei suoi aspetti i connotati della gravità, ecco perché lo ribadisco occorre chiedere e istituire in tempi brevi nel metapontino una sezione della Direzione distrettuale antimafia”.