Italo Cantore, medico ospedaliero potentino, è stato nominato oggi a Roma membro della neocostituita assemblea nazionale di Italia Viva. Fresco della esperienza di moderatore del tavolo sanità coordinato da Vito De Filippo nella ultima Leopolda, Cantore prosegue nel nuovo partito la precedente esperienza di membro eletto di assemblea nazionale PD con Renzi segretario.
Cantore, insieme ad altri 149 esponenti della cosiddetta società civile di altre regioni, 150 amministratori locali di cui 5 lucani, parlamentari e consiglieri regionali, costituirà la colonna vertebrale del neonato partito riformista.
Dottor Cantore complimenti per la nomina. Con che spirito si avventura in questa nuova esperienza?
Viviamo degli anni in cui sfiducia e disagi in più ambiti hanno portato al governo populisti e sovranisti che in più riprese hanno dimostrato ampiamente incapacità, con conseguenze a carico di noi tutti. Ci ritroviamo in meno di due anni due governi diversi con una crescita fanalino di coda d’Europa ed una serie di problemi di carattere economico e sociale che attendono risposte urgenti. Ritengo che, al di là di chi fa politica per mestiere, chiunque svolga un esercizio di responsabilità nella società abbia il dovere di dare il proprio contributo diretto o indiretto per affrontare i problemi attuali e guardare con lungimiranza al futuro. E questo è il momento di staccare la spina a chi fa chiacchiere inconcludenti puntando alla pancia della gente e di dare spazio a chi in più ambiti ha dimostrato di saper essere produttivo e risolutivo.
Lei era in assemblea nazionale di un partito di oltre il 35%, questo 4% di stima attuale come lo si vive?
Beh guardi, posso dirle che una prima piacevole impressione l’ho avuta oggi sedendomi tra persone che parlano di obiettivi e progetti, non divise per gruppi di sedie secondo correnti come nella assemblea precedente, sebbene sia stata una esperienza entusiasmante. Un partito guidato da metà uomini e metà donne, che parla di progetti realizzabili, fatto anche di persone che nei governi Renzi e Gentiloni hanno prodotto risultati oggettivamente positivi come gli 80 euro, prima aggrediti poi implementati, il jobsact, le leggi sul sociale, i valori di produzione industriale, export ed occupazione e tanto altro, fino ad arrivare alle norme sulla famiglia, il family act recente ed il piano italia shock di cui abbiamo discusso oggi, insieme ad altre tematiche che i nostri lucani, De Filippo in parlamento ed i consiglieri regionali Polese e Braia, i coordinatori, i consiglieri comunali, e tutti gli altri amministratori, sapranno certamente portare avanti con entusiasmo; importante sottolineare il contributo dei numerosi comitati che sono stati i semi dai quali è nata questa nuova organizzazione politica. Guardi, la gente nel corso di quest’ultimo anno si è avvicinata con entusiasmo ed idee ai comitati civici, come quello di Potenza Sapere che ho aperto poco dopo la Leopolda 2019, con la guida costante ed attenta del coordinatore nazionale Ettore Rosato, che hanno stimolato concretamente una risposta che non sarebbe potuta scaturire dall’indifferenza e dalla sordità di una politica che continua a litigare o a guardare al suo proprium, all’affermazione personale e al mantenimento della poltrona. Le basi progettuali concrete ed il tempo sono dalla nostra parte, le stime percentuali attuali non sono un problema.
Molti dicono che il problema principale sia proprio Renzi, odiato da tanti.
Come dice Ettore Rosato, il leader non piace a chi non lo ha. E noi abbiamo la fortuna di avere Matteo Renzi, un personaggio politico che, a detta anche degli avversari, ha un profilo che si distacca da tutti gli altri. Personalmente lo seguo con entusiasmo dal 2011, anno in cui ho avuto occasione di scambiarci per la prima volta due parole, apprezzando nei fatti la politica di riscatto e di restituzione di dignità alle generazioni degli under 40 con la cancellazione di contratti provvisori vergogna e con riforme che hanno permesso a tante neonate famiglie di poter programmare un futuro più stabile. Peccato per il referendum, che avrebbe cambiato le sorti di questo Paese, che necessita ora di una cura che non è certo la restrizione populista del numero dei parlamentari, che indebolisce la rappresentanza delle regioni più piccole, come la mia, soluzione ben diversa da quella ragionata di abolizione di una camera, il senato, precedentemente proposta, che avrebbe accelerato il processo legiferativo in maniera effettiva. Da disapprovare e contrastare ancora le altre iniziative populiste come la abolizione della prescrizione, il reddito di cittadinanza, basata su assistenzialismo non sull’incremento delle possibilità lavorative, dati alla mano, mentre vorrei sottolineare la concretezza di proposte come il piano Italia shock che sblocca subito e concretamente cantieri fermi da anni a causa della burocrazia.
Quali sono i passaggi successivi?
Oggi sono stati ideati 30 cantieri tematici (sanità, scuola, ecc.) che costituiranno le basi per gli obiettivi futuri. Contenuti, non propagande. Bisogna lavorare insieme per trovare le soluzioni migliori. E lo faremo. Un uomo ed una donna per ogni ruolo. Senza correnti. Un partito politico in cui coesistono realmente società civile, amministratori, un insieme di persone mosse dalle medesime domande e dagli stessi obiettivi per cui è fondamentale la collaborazione autenticamente democratica anche con qualche sacrificio di opinioni personali. Cresceremo e sono convinto che riusciremo a rendere questa parentesi degli ultimi anni di urla dal balcone, citofonate, mohiti, parole al vento, arroganza ed inconcludenza un lontano ricordo spiacevole.