E’ proseguito nel pomeriggio il presidio dei TIS sotto il palazzo della Giunta regionale. Lo scorso giovedì il presidente Bardi ha cercato di lavarsi le mani rinviando la gestione del problema all’assessore Cupparo. Ma la problematica sollevata e le proposte avanzate richiedono risposte collegiali di cui solo il Presidente può farsi garante interessando anche competenze relative al bilancio e alla forestazione.
Tutti i gruppi consiliari e la presidenza del Consiglio oltre alle commissioni II,III e IV sono state coinvolte per trovare soluzioni ragionevoli ed economicamente sostenibili. Invece si assiste ad una chiusura incomprensibile e ad una completa assenza di risposte lasciando, come abbiamo già denunciato, la platea interessata a dover accettare il ricatto di scegliere tra reddito di cittadinanza e nuovo sussidio, impegnata in corsi di formazione inconcludenti, in attesa del regalo al terzo settore di maestranze gratis.
Noi non demordiamo e continuiamo a chiedere:
1) Continuazione come Lsu del loro lavoro presso gli stessi enti dove hanno svolto tirocini
2) Revisione del progetto formativo che sino a giugno utilizzerà 2/3 dei soldi a disposizione del nuovo progetto, mentre solo 1/3 sarà utilizzato per pagare i sussidi degli attuali 640 richiedenti per lo stesso periodo
3) Non a nuovi tirocini o lavoro nero mascherato presso le aziende del terzo settore e del volontariato sociale.
Per un vero avvio lavorativo, a cominciare dalla forestazione, l’individuazione di nuove risorse e una modifica della legge regionale sui lavori socialmente utili.