Sono condivisibili le precisazioni dell’Assessore regionale alle Politiche di Sviluppo circa la reale e legale rappresentatività del partenariato economico e sociale.
Proprio per le medesime motivazioni e perplessità sollevate dall’Assessore, da anni Confapi Matera non riconosce il cosiddetto Manifesto Pensiamo Basilicata come “rappresentativo dell’intero mondo dell’impresa e della cooperazione”, secondo la definizione alquanto azzardata pronunciata all’indomani degli stati generali dello scorso 19 febbraio.
Tutte le Associazioni che ne fanno parte hanno ovviamente rappresentatività. Tuttavia, la creazione di un cartello snatura proprio il ruolo e la rappresentanza di quelle Associazioni che lo compongono e che, prese singolarmente, hanno pari dignità rispetto a tutte le altre.
Già dalla scorsa Amministrazione Regionale, infatti, Confapi Matera aveva sollevato la questione della presunta esclusività della rappresentanza, millantata da alcuni. Dopo anni continua ancora l’equivoco per cui soltanto alcune associazioni rappresenterebbero l’intero sistema imprenditoriale lucano. In realtà si tratta di un cartello che, quantunque rappresentativo, non è per niente esaustivo, come dimostrano decine e decine di incontri, convegni, tavoli, ma soprattutto come dimostrano centinaia di imprese lucane che ogni giorno manifestano la propria appartenenza ad altre Associazioni.
In ogni caso, nonostante la presenza di cartelli imprenditoriali, Confapi Matera ha sempre svolto sul territorio il ruolo di rappresentanza dell’imprenditoria locale, unanimemente riconosciuto da tutti e proteso alla salvaguardia dei diritti di tutti gli associati, nessuno escluso.