Quando la Regione, nel 2017,decise di reclutare infermieri, tecnici radiologi, Operatori socio sanitari, autisti di ambulanza, ingegneri, chimici, architetti, informatici, attraverso le agenzie interinali, nell’Ospedale San Carlo di Potenza, all’ASP di Potenza e all’ASM di Matera,IRCCS Crob di Rionero e nella stessa Regione Basilicata la UIL FPL espresse con forza la sua contrarietà. Quel bando di gara,infatti indetto dalla stessa Regione Basilicata, per un importo a base d’asta di 45milioni e 500mila euro, sdoganava, di fatto, l’utilizzo del lavoro interinale nella P.A.. Non si sono ancora placate le polemiche per la proroga degli interinali all’Arpab, che la Regione, non solo non ha bloccato quel bando, ma la SUAP, con determinazione del 19/02/2020, lo ha definitivamente aggiudicato. La UIL FPL, così come ha espresso la propria contrarietà alla precedente gara degli interinali ARPAB, oggi, la esprime su questa procedura e chiede una verifica di questi atti alla nuova Giunta e soprattutto alle Aziende di non procedere a dette assunzioni. La scrivente prende atto delle dichiarazioni confortanti degli Assessori Rosa e Leone che andrebbero nella direzione di utilizzare tale strumento in casi di estrema necessità ed eccezionalità, ma alle parole bisogna far seguire i fatti. In particolare se le Aziende possono utilizzare altri strumenti come lo scorrimento delle graduatorie in essere, non sono obbligate a ricorrere agli interinali. Quello che è necessario è garantire procedure concorsuali a tempo indeterminato trasparenti,imparziali e meritocratiche nelle selezioni. Il ricorso al lavoro precario deve finire.Sono oramai anni che la UIL FPL invoca i concorsi pubblici, ma ad oggi, ancora nessuna via di uscita. Insomma, gira e rigira ,è ancora la stessa musica: si attinge lì dove è più opportuno politicamente e la legge, dove non è interpretabile, diventa sempre un optional. Un fatto è certo. Ad oggi, quel segnale che la Basilicata si aspettava dalla Giunta Regionale circa una Regione che apriva le porte ai più meritevoli con concorsi pubblicie con selezioni rigorose stenta ad arrivare. La strada da seguire è quella di un Piano per il Lavoro anche all’interno della pubblica amministrazione. I pensionamenti, accelerati anche dall’ introduzione della cosiddetta “quota cento”, stanno falcidiando gli organici e bloccando di fatto i servizi. La Regione ha un occasione storica: quella di bandire un concorso pubblico unico per la copertura di migliaia di posti nella Sanità e negli Enti Locali, così come hanno fatto alcune regioni. Solo così possiamo introdurre nella P.A. centinaia, forse migliaia di giovani e contribuire sia all’efficienza dei servizi, sia alla lotta alla disoccupazione.
Feb 26