“La priorità è la salute pubblica, ma è urgente intervenire per contenere i danni immediati sull’economia: l’emergenza ha prodotto effetti diffusi e pesanti su interi settori e filiere. I primi provvedimenti adottati sono stati opportuni, ma è evidente che il perdurare per chi sa quanto tempo ancora dell’attuale situazione di criticità , richiederà ulteriori e più incisivi interventi”.
Questa, afferma Leo Montemurro, è di sicuro la linea già stabilita da Cna nazionale dopo una breve consultazione con i livelli regionali e territoriali dell’Organizzazione.
Assolutamente necessario, continua Montemurro, estendere l’indennizzo a tutti i lavoratori autonomi tra i quali le centinaia di miglia di imprese artigianali e commerciali e ai professionisti su tutto il territorio nazionale ed assicurare la massima inclusività al sistema degli ammortizzatori sociali. In particolare, in relazione all’emergenza liquidità delle imprese, riteniamo necessario individuare strumenti che vadano oltre a quelli già individuati per il Fondo Centrale di Garanzia. Per le MPMI andrebbe riproposta una moratoria generalizzata sui crediti. Da sospendere pure l’utilizzo degli ISA per il 2020, in considerazione dell’impatto negativo sui bilanci delle imprese.
Bisogna, inoltre aggiunge Montemurro, mettere in campo misure che fronteggino l’impatto della crisi su intere filiere nazionali di impresa come, ad esempio, nel caso del turismo, dei trasporti e della logistica.
A livello regionale, invece, non sappiamo ancora cosa la Regione Basilicata intenda fare per sostenere il sistema produttivo regionale nella sua interezza ma ci aspettiamo dall’incontro convocato dal Presidente Bardi del 13 marzo p.v. la messa in campo di provvedimenti efficaci e veloci con risorse finanziarie congrue ed adeguate alla estrema criticità del momento che rischia di far collassare gran parte del sistema economico regionale .
Fondamentale, conclude Montemurro, anche prevedere misure che consentano di recuperare il più rapidamente possibile condizioni di sviluppo stabile: la ripresa può essere sostenuta anche attraverso una forte iniezione di risorse pubbliche, spesso già disponibili. Oltre a garantire l’avvio rapido e generalizzato dei cantieri già programmati, occorre accelerare il lavoro di ridefinizione delle norme del Codice dei Contratti pubblici e agevolare rendendoli più celeri i pagamenti della Pubblica Amministrazione.