Dare attuazione alle misure previste dal Dpcm del 4 marzo sull’emergenza epidemiologica Covid-19. È quanto ha chiesto formalmente con una lettera indirizzata ad aziende sanitarie e amministrazioni di tutti i comparti, la Fp Cgil di Potenza a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici della sanità e della pubblica amministrazione.
Da un lato le disposizioni sulle norme igienico sanitarie e sul sovraffollamento negli uffici e negli ambulatori adibiti al ricevimento del pubblico. A tal proposito la Fp Cgil denuncia la situazione dei medici di continuità assistenziale in Basilicata, al momento non ancora in possesso delle mascherine FFP3.
Dall’altro l’attivazione di forme di flessibilità, compreso il potenziamento del lavoro agile, per tutto il personale e in particolare per quel personale portatore di patologie che lo rende più esposto al rischio, per chi si avvale di servizi pubblici per raggiungere la sede di lavoro e per chi si occupa della cura dei figli a seguito della sospensione delle lezioni fino al 15 marzo.
Per lo smart working, in particolare, la Fp Cgil chiede alle pubbliche amministrazioni l’attivazione urgente ove possibile, ricordando come con il Dpcm di ieri 4 marzo è stato superato il regime sperimentale dell’obbligo del lavoro flessibile e che la misura opera a regime. Una misura necessaria, anche in virtù dell’urgenza di sostenere le famiglie in questi giorni di sospensione delle attività didattica nelle scuole di ogni ordine e grado e dare la possibilità di poter conciliare, senza aggiunta di ulteriore stress già di per sé provocato dall’emergenza, i tempi di vita con i tempi di lavoro. Nella gravità dell’emergenza sia questa l’occasione per mettere a regime modalità di lavoro ormai improcrastinabili e al passo con l’Europa.