Antonio Guglielmi, Segretario Regionale Uil Fpl, commenta le misure del Governo discusse nella notte dal Consiglio dei Ministri e che confluiranno in un nuovo decreto legge. Di seguito la nota integrale e le misure che saranno contenute in un nuovo decreto legge per l’emergenza Coronavirus.
Le misure del Governo, varate ieri dal Consiglio dei Ministri, rappresentano un primo passo che va nella giusta direzione per fronteggiare le carenze di organico all’interno del Sistema Sanitario Nazionale e Regionale, determinate da decenni di tagli e di blocco delle assunzioni che costringono gli operatori a carichi di lavoro, talora insostenibili. Ventimila assunzioni, di cui cinquemila medici, diecimila infermieri e cinquemila operatori socio-sanitari per fronteggiare l’emergenza Corona Virus ‘19, sono una prima risposta per alleggerire i carichi di lavoro degli operatori sanitari che si stanno sobbarcando gran parte del peso per fronteggiare questa epidemia.
Da tempo il Sindacato è mobilitato nella richiesta di potenziare gli organici delle strutture sanitarie e in difesa della sanità pubblica e anche la UIL FPL di Basilicata ha fatto pervenire al Ministro Speranza un emendamento, accolto all’interno del provvedimento, che prevede l’utilizzo del personale già in servizio anche prorogando tutti i contratti a termine. Trova risposta, quindi, all’interno del Decreto, anche la complessa vertenza dei lavoratori precari i cui contratti potrebbero essere ulteriormente prorogati.
La UIL FPL quindi, ringrazia il Ministro Speranza ed il Governo per aver accolto queste richieste e per aver ascoltato le istanze che provengono dagli operatori sanitari che sono oggi sulla frontiera di una emergenza i cui contorni e i cui esiti, al momento, non sono prevedibili.
Adesso tocca anche alla Regione e alle Aziende Sanitarie fare la parte di loro competenza, sia in materia di stabilizzazione, sia per quanto concerne l’individuazione di risorse all’interno della contrattazione integrativa della dirigenza e del comparto.
La UIL FPL, con l’occasione, esprime vicinanza e solidarietà a tutti i lavoratori del SSR e rimane a loro fianco per contribuire a fronteggiare questa calamità.
Emergenza Coronavirus, le nuove misure che saranno contenute in un decreto legge sulla Sanità
Il Governo Conte interviene ancora per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Dopo aver varato già altri decreti, e mentre si riflette sulla possibilità di rimandare ancora il rientro a scuola, nella notte l’Esecutivo si è riunito per tre ore a Palazzo Chigi per discutere le bozze di un nuovo decreto con altre misure eccezionali per evitare il propagarsi del Covid-19.
“Facciamo il più grande investimento sul personale sanitario che si sia mai visto”, ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza. In arrivo ci sono 20mila assunzioni, con 4.800 medici, 10mila infermieri e 5mila operatori socio-sanitari. Come saranno distribuiti dipende anche dalle richieste formulate: il Piemonte, da solo, chiede 700 medici, 2mila infermieri e 2mila OS, più di quanto chiesto da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.
Stop a ricoveri e prestazioni ambulatoriali non urgenti, per non sovraccaricare il Ssn. Le modalità saranno decise da Regioni e province autonome. È stata prevista anche la possibilità per i prefetti di “requisire” strutture alberghiere idonee ad ospitare persone in sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario o in permanenza domiciliare quando il periodo di quarantena non si possa trascorrere a casa.
Per la Protezione civile invece possibilità di requisire ai privati presidi sanitari o medico chirurgici, beni mobili ma anche immobili per l’assistenza e l’ospitalità dei contagiati. Ai proprietari verrà corrisposta una somma di denaro a titolo di indennità di requisizione. Le Regioni potranno attivare, anche in deroga ai requisiti autorizzativi e di accreditamento, aree sanitarie anche temporanee sia all’interno che all’esterno di strutture di ricovero, cura, accoglienza e assistenza, pubbliche e private.
Tra le misure previste per potenziare il Sistema sanitario nazionale, messo a durissima prova, è stato deciso anche l’acquisto da parte delle Protezione civile di 5mila impianti di ventilazione assistita e i relativi materiali indispensabili per il funzionamento dei ventilatori, fondamentali per curare i pazienti contagiati, in alternativa alla terapia intensiva.