Le celebrazioni liturgiche e ogni altra funzione e “la celebrazione pubblica delle messe (anche quelle delle esequie)”, sono sospese in Basilicata da oggi almeno fino al 3 aprile. Lo stabilisce un decreto dell’arcivescovo metropolita di Potenza, monsignor Salvatore Ligorio, “in comunione con tutti i vescovi della regione ecclesiastica della Basilicata”. Le chiese della Basilicata rimarranno “aperte per la preghiera personale”.
Il Cancelliere Arcivescovile Don Vittorio Martinelli rende noto il Decreto di Monsignor Pino Caiazzo che contiene le nuove disposizioni per le celebrazioni religiose inserite nel Decreto della Diocesi di Matera-Irsina e delle Diocesi di Basilicata.
Cari amici, data la situazione esistente oggi nel Paese a causa del coronavirus, vi invio Decreto emesso in data odierna dall’arcivescovo di
Matera-Irsina che stabilisce norme precise sulle celebrazioni liturgiche. Il Decreto è stato emesso in comunione con tutti i Vescovi della Regione Ecclesiastica della Basilicata, accogliendo lultimo decreto del Governo emanato domenica 8 marzo (articolo 2 – lettera v).
Alla Chiesa di Dio che è in Matera-Irsina
Carissimi,
in comunione con tutti i Vescovi della Regione Ecclesiastica della Basilicata, accogliendo l’ultimo decreto del Governo emanato domenica 8 marzo (articolo 2 – lettera v)
stabilisco
• che vengano sospese le celebrazioni liturgiche e ogni altra funzione o evento religioso – e quindi anche la celebrazione pubblica della S. Messa, comprese le esequie – da oggi fino a nuove indicazioni (attualmente il decreto è in vigore fino al 3 aprile).
• Per queste ultime, alla presenza unicamente dei familiari più stretti, sono consentiti i riti di benedizione della salma nelle cappelle a ciò adibite (al cimitero o presso l’obitorio) o nella casa del defunto, assolutamente sempre rispettando le condizioni richieste. La Santa Messa di suffragio sarà celebrata al termine delle disposizioni in vigore.
• Non si celebri il rito nelle Chiese parrocchiali, in quanto non si potrebbe evitare il concorso di più persone.
• Chiedo che le Chiese rimangano aperte per la preghiera personale.
• Si garantiscano i sacramenti della Riconciliazione e dell’Unzione degli Infermi rispettando le dovute precauzioni.
Pertanto da domenica pomeriggio 8 marzo ogni celebrazione pubblica viene sospesa e al contempo ogni obbligo di assolvere al precetto festivo.
Raccomando la preghiera personale, avvalendovi dei mezzi di comunicazione sociali (Radio e Televisione) per le celebrazioni feriali e festive.
Vi propongo il testo di una preghiera che affido a ciascuno di voi. Potete recitarla accendendo la candela che avete ricevuto il giorno della Candelora o un cero simbolo della nostra fede.
Possa questa misteriosa prova, a cui il nostro popolo è sottoposto, aiutarci a riscoprire
maggiormente il valore della preghiera e il rapporto personale con il Signore, che rimane la fonte della nostra Speranza e che ci libera da ogni angoscia e smarrimento.
Invochiamo la Madonna e i nostri Santi perché ci custodiscano dal male e ci proteggano, sostenendo la nostra fede.
Infine, chiedo che si abbia particolare attenzione per i nostri anziani e ammalati, non lasciandoli mai soli!
Uniti nella preghiera comune.
✠Antonio Giuseppe Caiazzo, Arcivescovo di Matera Irsina e l Cancelliere Arcivescovile Don Vittorio Martinelli
Decreto “coronavirus”: la posizione della CEI
La Chiesa che vive in Italia e, attraverso le Diocesi e le parrocchie si rende prossima a ogni uomo, condivide la comune preoccupazione, di fronte all’emergenza sanitaria che sta interessando il Paese.
Rispetto a tale situazione, la CEI – all’interno di un rapporto di confronto e di collaborazione – in queste settimane ha fatto proprie, rilanciandole, le misure attraverso le quali il Governo è impegnato a contrastare la diffusione del “coronavirus”.
Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, entrato in vigore quest’oggi, sospende a livello preventivo, fino a venerdì 3 aprile, sull’intero territorio nazionale “le cerimonie civili e religiose, ivi comprese quelle funebri”.
L’interpretazione fornita dal Governo include rigorosamente le Sante Messe e le esequie tra le “cerimonie religiose”. Si tratta di un passaggio fortemente restrittivo, la cui accoglienza incontra sofferenze e difficoltà nei Pastori, nei sacerdoti e nei fedeli. L’accoglienza del Decreto è mediata unicamente dalla volontà di fare, anche in questo frangente, la propria parte per contribuire alla tutela della salute pubblica.
Riportiamo di seguito il decreto sull’emergenza coronavirus pubblicato dal Vescovo della Diocesi di Tricarico, monsignor Giovanni Intini
Alla Chiesa di Dio che è in Tricarico
Carissimi,
in comunione con tutti i Vescovi della Regione Ecclesiastica della Basilicata, accogliendo l’ultimo decreto del Governo emanato domenica 8 marzo (articolo 2 – lettera v)
STABILISCO
• che vengano sospese le celebrazioni liturgiche e ogni altra funzione o evento religioso – e quindi anche la celebrazione pubblica della Santa Messa sia feriale che festiva, compresaquella delle esequie – da oggi fino a nuove indicazioni (attualmente il decreto è in vigore fino al 3 aprile).
• Per queste ultime, alla presenza unicamente deifamiliari più stretti,sono consentiti i riti di benedizione della salma nelle cappelle a ciò adibite (al cimitero o presso l’obitorio) o nella casa del defunto, ASSOLUTAMENTE SEMPRE rispettando le condizioni richieste. La Santa Messa di suffragio sarà celebrata al termine delle disposizioni in vigore.
• Non si celebri il rito nelle Chiese parrocchiali, in quanto non si potrebbe evitare il concorso di più persone.
• Chiedo che le Chiese rimangano aperte per la preghiera personale.
• Raccomando una particolare attenzione per i nostri anziani e ammalati per cui si garantiscano i sacramenti della Riconciliazione, della Comunione Eucaristica e dell’Unzione degli Infermi rispettando le dovute precauzioni e su esplicita richiesta della famiglia.
Pertanto, da domenica pomeriggio 8 marzo ogni celebrazione pubblica viene sospesa e al contempo ogni obbligo di assolvere al precetto festivo.
Raccomando la preghiera personale,avvalendovi dei mezzi di comunicazione sociali (radio e televisione) per le celebrazioni feriali e festive.
Vi propongoil testo di una preghiera che affido a ciascuno di voi. Potete recitarla davanti ad una immagine sacra presente in casa.
Possa questa misteriosa prova a cui il nostro popolo è sottoposto, aiutarci a riscoprire maggiormente il valore della preghiera e il rapporto personale con il Signore, che rimane la fonte della nostra Speranza e che ci libera da ogni angoscia e smarrimento.
Invochiamo l’intercessionedella Santa Madre di Dio e dei nostri Santi patroni perché ci custodiscano dal male e ci proteggano, sostenendo la nostra fede.
Uniti nella preghiera comune camminiamo nella speranza esercitando la carità protesi alla gioia pasquale.
PREGHIERA NEL TEMPO DELLA PROVA
Signore, Padre Santo,
tu che nulla disprezzi di quanto hai creato
e desideri che ogni uomo abbia la pienezza della vita,
guarda alla nostra fragilità che ci inclina a cedere.
Fa’ che il nostro cuore regga in quest’ora di prova.
Perdona la nostra incapacità a far memoria di quanto hai operato per noi.
Allontana da noi ogni male.
Se tu sei con noi chi potrà essere contro di noi?
In ogni contrarietà noi siamo più che vincitori
in virtù di colui che ci ha amati.
Facci comprendere che la bellezza che salva il mondo è l’amore che condivide il dolore.
Benedici gli sforzi di quanti si adoperano per la nostra incolumità:
illumina i ricercatori, dà forza a quanti si prendono cura dei malati,
concedi a tutti la gioia e la responsabilità di sentirsi gli uni custodi degli altri.
Dona la tua pace a chi hai chiamato a te,
allevia la pena di chi piange per la morte dei propri cari.
Fa’ che anche noi, come il tuo Figlio Gesù, possiamo passare in mezzo ai fratelli
sanando le ferite e promuovendo il bene.
Intercedano per noi Maria nostra Madre
e tutti i Santi i quali non hanno mai smarrito la certezza
che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio.
Amen.