“Ringraziamo il Ministro Bonafede per le parole di elogio nei confronti degli agenti di Polizia Penitenziaria che hanno gestito le proteste di Napoli Poggioreale e Frosinone, che sembrano rientrate anche se ad un costo enorme per la comunità, visti gli ingenti danni causati dai facinorosi, che in pù occasioni hanno messo a repentaglio la vita degli agenti, ma la situazione resta ancora difficile nell’istituto di Modena dove si conterebbero anche feriti e, come riferito dalle agenzie, ad ora anche un detenuto morto con la situazione che permane in stallo, mentre altri focolai di protesta aleggiano in molte altre sedi penitenziarie tra cui, da quanto appreso dai mass media, su Bari, Foggia, Pavia, Regina Coeli e ancora Firenze, Genova Marassi ed altre che via via si aggiungono in questi minuti”. Questo è quanto dichiarano Giuseppe Moretti Presidente dell’USPP e Vito Messina, segretario regionale Puglia e Basilicata, alla notizia di una stabilizzazione della situazione negli istituti interessati dai gravi disordini del pomeriggio di ieri.
“Il motivo della protesta – proseguono Messina e Moretti – che riguarderebbe il problema della sospensione dei colloqui adottato per contenere il rischio di contagio dal COVID 19, una misura giusta che tuttavia avrebbe dovuto svolgersi con carattere di gradualità e accompagnata da una preventiva e opportuna informazione alla popolazione detenuta per il tramite dei vertici delle strutture penitenziarie, si sta rivelando invece un pretesto per richiedere un’amnistia e un indulto che sarebbe un’altra sconfitta per la giustizia e i familiari delle vittime dei reati”.
Per i rappresentanti USPP “In un momento come questo resta solo un modo per ridare dignità al sistema penitenziario e a quello della giustizia tenuto conto che sia il vertice amministrativo sia il vertice politico si stanno rilevando inadeguati a fronteggiare le criticità e le emergenze più volte segnalate dall’USPP anche unitariamente alla maggioranza delle altre sigle maggiormente rappresentative della categoria, ovvero chiedere a Conte di avvicendare sia il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sia il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Francesco Basentini.
“Solo con un cambio immediato del vertice politico e amministrativo – conclude Moretti – si potrà sperare di avviare un virtuoso percorso di stabilizzazione del sistema penitenziario, affinché sia pronto ad affrontare sfide come quella che vede tutti impegnati nel superamento della attuale emergenza corinavurus, solo l’ultima delle enormi criticità che ogni giorno la Polizia Penitenziaria affronta con mezzi e uomini ridotti all’osso.”