“Gli imprenditori dei pubblici esercizi di somministrazione alimenti, bar, ristoranti, ecc. che rappresentiamo rispetteranno i provvedimenti annunciati nella notte dal Governo e in tanti si stanno impegnando in queste ore per garantire vivibilità e servizio alle comunità in cui operano, ben consapevoli del ruolo sociale svolto e dei rischi sanitari in cui incorrono”. Lo evidenzia Fipe-Confcommercio che insieme a Federalberghi continua a ricevere decine di telefonate di titolari di imprese che chiedono informazioni più dettagliate su condizioni e orari di lavoro delle attività di pubblico esercizio. “Condividiamo da imprenditori e da cittadini – dice Michele Tropiano, a nome di Federalberghi e Fipe – la comprensibile preoccupazione per la salute di clienti, dei propri dipendenti e delle relative famiglie, come reazione alla difficoltà di gestione delle attuali disposizioni e nella speranza che questo sacrificio possa almeno servire ad accelerare il ripristino della normalità”.
Per Federalberghi e Fipe è un dovere per la tutela della salute pubblica, prima ancora che delle stesse attività economiche, far presente che alcune disposizioni appaiono incoerenti e altre risultano di difficile applicazione, come la regola che riversa sulle imprese l’onere di tenere i clienti alla distanza di un metro.
“Comprensione e solidarietà vanno a tutti gli imprenditori che in questo momento sono messi di fronte a scelte dolorose e difficili, un ringraziamento non di forma va rivolto a coloro che stanno cercando con senso civico di fare la propria parte a servizio della salute e della capacità di ripresa del territorio. È una situazione drammatica per migliaia e migliaia di imprenditori e lavoratori, che insieme alla presidenza della Federazione, riunitasi in seduta permanente, chiede con forza un ‘Piano economico straordinario’, da approvarsi con risorse ingenti subito, già con il decreto Legge in approvazione la settimana prossima. Vanno estese le misure previste per le zone chiuse a tutto il territorio nazionale, aprire la cassa in deroga per almeno 6 mesi a tutte le imprese di tutte le Regioni, far slittare tutte le scadenze fiscali a fine anno, fermare gli sfratti per morosità, individuare un meccanismo di credito di imposta che sostenga, almeno parzialmente, le perdite documentabili delle imprese. Ci sarà modo per riflettere e discutere su quanto è accaduto, soprattutto nelle ultime ore, ma questo è il momento della responsabilità e dello stare uniti come cittadini e come imprenditori”, conclude la Fipe.
Mar 10