Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) in una nota fa il punto dopo la rivolta registrata nelle carceri di Campobasso, Rieti, Alessandria S.M. e D.S., Melfi, Trapani, Palermo, Venezia, Palermo Pagliarelli. Di seguito la nota integrale.
Osapp: “Rivolta nelle carceri, battitura delle inferriate un pò ovunque. Cronaca di una devastazione senza fine e pressoché annunciata”.
Tre detenuti morti nel carcere di Rieti, un detenuto da Rieti trasportato in elicottero all’Ospedale di Roma e altri 6 in coma, nove (9) ostaggi rilasciati intorno alla mezzanotte al carcere di Melfi (4 poliziotti penitenziari e 5 personale medico – 3 medici e 2 infermieri -), una sezione completamente devastata alla Casa Reclusione di Alessandria San Michele, un poliziotto penitenziario con una mano fratturata e giorni trenta di prognosi nella Casa Circondariale di Alessandria, mentre, sale a 7 (sette) il numero dei detenuti deceduti a seguito della rivolta nel carcere di Modena. Disordini sono attualmente in corso, nel carcere di Campobasso, Venezia, Trapani, Palermo Pagliarelli, mentre, in altri istituti di pena sul territorio prosegue la battitura delle inferriate. Un vero e proprio bollettino di guerra rispetto al quale non risulta che il personale di polizia penitenziaria abbia ricevuto ad oggi, disposizioni o indicazioni di sorta dall’amministrazione penitenziaria centrale ovvero dallo stesso Ministro Bonafede.
E’ quanto si legge nelle comunicazioni trasmesse dall’OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) a firma del Segretario Generale Leo Beneduci, che aggiunge :
“abbiamo chiesto con forza e lo ribadiamo che il governo e in particolare il Presidente del Consiglio Conte prendano in mano, con urgenza la situazione delle carceri italiane prima che il sistema penitenziario collassi definitiva mente. Ribadiamo con forza, la necessità di un urgente commissariamento del DAP a fronte di un così lampante fallimento delle politiche penitenziarie improntate esclusivamente sul benessere dei detenuti. Altrettanto fallimentari, inoltre, i programmi attuati, a spese dei contribuenti nelle carceri e rivolti a quei detenuti che per le devastazioni attuate si sono dimostrati in questo momento più violenti di quando dovevano fare ingresso in carcere come risultato evidente in questi giorni a tutti i cittadini.
Il personale di Polizia Penitenziaria, pertanto, malgrado il coraggio e la professionalità dimostrati per sedare senza eccessive conseguenze le decine di rivolte di queste ultime ore, in assenza di strumenti, così come allo sbaraglio anche riguardo al contagio da coronavirus, perchè privo di mascherine, igienizzanti, guanti e ogni altro presidio medico sanitario non potrà resistere ancora a lungo e quanto di grave accaduto a Foggia è la riprova delle conseguenze di tale stato di fatto che potrebbero verificarsi presto anche in altre sedi.”