Primi segnali di crisi nel settore lattiero-caseario per gli effetti del Coronavirus con il mancato ritiro del latte alla stalla sono denunciati dalla Cia-Agricoltori Basilicata che lancia un appello al Governo e alla Regione perchè le stalle del nostro Paese non possono e non devono fermarsi. È arrivato il momento di rallentare le importazioni di latte dall’estero e di incrementare la produzione di latte italiano. Sta accadendo – evidenzia una nota – che anche se negli allevamenti e negli impianti di raccolta e di trasformazione si continua a lavorare a pieno regime, i produttori cominciano a esprimere preoccupazione per i conferimenti di latte nell’immediato futuro, alla luce delle richieste di alcuni caseifici di rallentare le lavorazioni per la chiusura delle mense e dei canali bar e ristorazione, conseguente alle nuove misure di contenimento. Salvaguardare la produzione di latte lucano di qualità è dunque una priorità che la Cia ha posto al tavolo della task force insediata dall’Assessore all’Agricoltura Fanelli chiedendo di garantire la trasformazione a breve-medio termine coinvolgendo le aziende lattiero-casearie locali e chiedendo ai grandi gruppi nazionali di mantenere gli impegni con gli allevatori. Per questo motivo Cia chiede, alle aziende italiane di disdire i contratti con l’estero e di acquistare dagli allevatori italiani, così come ai consumatori, di comprare innanzitutto latte fresco italiano.
“Il governo intervenga per favorire i comportamenti delle aziende italiane virtuose, aiutando solo coloro che acquistano dagli allevatori italiani -sottolinea il Presidente Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino- Sono totalmente intollerabili, in questo momento di difficoltà, le speculazioni di chi continua ad acquistare latte straniero, il cui prezzo è più basso per molte ragioni, dal costo della manodopera ai controlli”.
La Cia-Agricoltori Basilicata inoltre ha fatto richiesta al Dipartimento Agricoltura di assegnazione carburanti in agricoltura attraverso un sistema di semplificazione delle procedure di assegnazione che preveda il 50% subito,tenuto conto della situazione di emergenza che vivono le aziende agricole e zootecniche e dei disagi provocati dalla chiusura degli uffici del Dipartimento. La Cia ricorda che ciò è già stato fatto da altre Regioni come Abruzzo, Sicilia e Marche.
Mar 13