Dopo la sospensione di tutto lo sport italiano a causa dell’emergenza Coronavirus riceviamo e pubblichiamo la nota di Michele Di Lecce, autore del consueto punto sul campionato di serie B nel quale è impegnata l’Olimpia Basket Matera, costretta a fermarsi per questa emergenza sanitaria.
Pensavamo tutti che avremmo potuto continuare a commentare settimanalmente e fare il punto sul campionato e sulle Final Eight di Coppa Italia di serie B di basket, invece siamo a casa per provare a vincere un altro campionato e un’altra Coppa ben più importanti per noi e per tutta l’umanità.
Siamo in battaglia contro un nemico invisibile “il Coronavirus Covid-19” che ci ha aggrediti e sta martoriando la nostra nazione, il mondo intero e intende “divorarci”.
Un passo biblico, la prima lettera di Pietro al capitolo 5, versetti 8 e 9, ci dice: “8 Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. 9 Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi.”
In questo momento il leone ruggente è questo virus che, come un leone ruggente appunto, va in giro cercando chi divorare. Dobbiamo resistergli, saldi nella fede e concordi nella preghiera, stando a casa e difendendoci con i dispositivi di protezione individuale e con tutti gli altri accorgimenti che ci indicano i nostri governanti e i medici.
Ho fiducia che vinceremo questa battaglia e potremo tutti ripartire più forti di prima quando vedo le immagini delle città deserte. Guardare piazza Duomo di Milano deserta con una schiera di volanti della Polizia, guardare piazza Vittorio Veneto di Matera di sera deserta, affacciarmi dalla finestra di casa e guardare un orizzonte deserto e sentire il silenzio del luogo, non mi e ci deve intristire bensì darmi e darci fiducia che questo sacrificio e quarantena di tutti noi ci porterà a vincere questa battaglia.
Comprendo che vinceremo questa battaglia quando vedo mia madre di 84 anni (come tante persone anziane) che serenamente accettano di rimanere in casa e di provare ad evitare qualsiasi contatto, anche con chi settimanalmente l’aiuta nelle faccende domestiche, quando vedo mio figlio di 11 anni (come tanti piccoli nostri ragazzi) che ha accettato di non stare più in cortile con il suo amichetto di vicinato, quando lo vedo impegnato al computer ascoltare con attenzione le lezioni via internet, in google classroom, del suo prof e fare i compiti che gli vengono assegnati dagli altri insegnanti, quando vedo mio figlio di 23 anni (come tanti altri giovani) uscire solo per andare al lavoro, fare nel suo angolo di casa (parte del soggiorno) l’attività fisica che faceva in palestra e privarsi anche dei suoi incontri con la ragazza, quando ho visto mia figlia di 27 anni (come tante ragazze e ragazzi che erano impegnati come lei nel settore turistico e della ristorazione) rientrare a casa sabato 7 marzo e non uscire più di casa accettando con serenità questo periodo di quarantena, quando ho visto mio figlio un giorno tornare a casa con 5 mascherine (una per ogni componente della nostra famiglia).
Comprendo che vinceremo questa battaglia quando leggo su whatsapp messaggi come questo di un mio amico, appassionato da sempre come me di basket e di sport, che scrive: “se vado a fare la spesa sono negozi che mi fanno trovare la busta fuori, e io pago senza avere resto, faccio fare il conto prima”, quando sento i vescovi, i sindaci, i governatori delle regioni parlarci con cuore aperto, e quasi con le lacrime agli occhi per il sacrificio che ogni suo concittadino è costretto a fare, sensibilizzandoci a rimanere a casa, quando vedo e sento dei titolari di attività commerciali che dicono con fiducia nel futuro: “ho chiuso il negozio, il bar, il ristorante, ecc., prima chiudiamo e prima riapriremo”, quando vedo i medici e paramedici in prima linea a lottare per salvare le vite umane, anche a costo della loro vita e di quella dei loro familiari, quando vedo le forze dell’ordine e tutte quelle persone che sono in prima linea per l’emergenza ivi comprese le persone che continuano a lavorare per permettere a tutti di poter servirsi dei servizi e beni di prima necessità.
Comprendo che vinceremo questa battaglia quando vedo i credenti uniti nella preghiera comune seppur distante, uniti con i loro pastori in questo periodo di quaresima e digiuno e fiduciosi nell’abbandono nelle mani di Dio, quando vedo anche chi è meno credente, non praticante e anche lontano dalla fede che mostra un intenerimento del proprio cuore e si orienta verso un risveglio della fede.
Uniti nella preghiera, ascoltando le indicazioni che ci arrivano dai governanti ed esperti, e stando a casa il più possibile, quindi, riusciremo a vincere la battaglia e a sconfiggere il nemico comune “il Coronavirus Covid-19” che “come un leone ruggente va in giro cercando chi divorare. Resistetegli saldi nella fede” (da 1Pt 5, 8-9).